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Gli interessi di bottega affondano l’Italia

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LaPress ha reso pubblico il fuori onda del duo Peppino e Totò, in chiave lumbard, impersonati dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dal Sindaco di Milano Peppe Sala, parole che lasciano sgomenti: “Caro Peppe, è un casino il PNRR e noi mettiamo a terra un… (segue una parolaccia)” e Sala risponde: ”Io sono preoccupato del fatto, tutto Sud, Sud, Sud”.

Avete ben compreso, sono preoccupati che l’UE abbia rivolto uno sguardo caritatevole al Sud, colonia del Centro-Nord al quale erano stati destinati il 70% dei fondi del PNRR per le infrastrutture, ridotti dal governo al 40%. Sono insaziabili, vogliono tutto il banco. Da sempre con il criterio della spesa storica vengono assegnati al Nord 64 miliardi per finanziare gli efficienti servizi pubblici, sottraendoli al Meridione, che ne è privo. Non si è voluto ridurre la distanza socio-economica tra le due macro aree approvando i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), previsti dalla Costituzione e che garantirebbero diritti di cittadinanza equivalenti, al di là del luogo di residenza. Operazione che avrebbe garantito ai giovani del Sud lavoro e dignità, oggi costretti all’emigrazione forzata. Inoltre nell’ultima legge di bilancio è stato inserito il progetto di autonomia regionale differenziata che renderà irreversibili le differenze socio economiche tra le due macro aree e, di fatto, si cancellerà, con un solo colpo di spugna, la Questione Meridionale che si trascina insoluta sin dall’Unità d’Italia. Il PNRR è una grande opportunità offerta al nostro Paese di dotare di moderne infrastrutture il Meridione che permetterebbe di rimettere in moto il secondo motore dell’economia italiana. Se manca questa volontà, la riunificazione dell’Italia è una mera chimera, si persegue l’obbiettivo poco lungimirante di “tutto a me e niente a te” dimenticando che se non aumenta il reddito pro capite dei meridionali il Nord perderà il mercato più importante per collocare le sue merci. Il PNRR può essere la chiave di volta per ritornare ad essere il Paese forte, unito e coeso.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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