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Giovane irpino all’assemblea di Sinistra Dem, scuote la classe dirigente:”Elettori PD hanno votato 5S per eliminare il marciume”
Nicholas Ferrante ha 21 anni e viene dalla provincia di Avellino e più precisamente da Luogosano un paesino di 1.100 abitanti e sabato al Nazareno è stato applaudito per lunghi minuti dopo un intervento nel quale spiegava le ragioni del flop alle ultime votazioni da parte del Partito Democratico. Ha esordito dicendo :“Nella provincia di Avellino,culla del ‘De Mitismo’ il Pd ha preso il 15% mentre il M5s il 42%: i numeri già dicono tutto”. Ha poi aggiunto “che il PD è un partito che non ha più radici sul territorio e tra la gente, esistono i “signori delle tessere“, così li ha chiamati, “che governano il partito e se uno non ha un imprenditore alle spalle che gli assicura un pacchetto di tessere non è in grado di dettare la linea politica”. Racconta di persone che “dopo una vita a sinistra,hanno votato il M5s per liberarsi di “un sistema marcio e clientelare”, del ‘Rosatellum’ che ha imposto la candidatura del mal visto Giuseppe De Mita”. Ha parlato della vita reale raccontando di un padre che non paga le bollette per mandare il figlio all’università, di laureati costretti ad accettare lavori gratuiti. Ha continuato dicendo che: “Nulla di sinistra,ma è ciò che in questi anni abbiamo avallato. Quello che viene abbandonato da uno se lo prende un altro. “La bandiera dell’onestà del M5s – continua Ferrante – della moralità, del rispetto e la democrazia diretta: erano nostri temi ma siamo stati in grado di farli prendere a loro. Dobbiamo parlare di questione morale, democrazia dei beni comuni e rispettare la sovranità popolare sui referendum del 2011 sull’acqua pubblica: è una cosa di sinistra”. Racconta poi che il 5 marzo è andato in una scuola a parlare coi ragazzi: “Non ho saputo rispondere a ragazzi di tre anni più piccoli di me, quando mi hanno chiesto: ‘Come posso partecipare alla vita del Pd?’. Cosa dovevo rispondere? Di andare a prostrarsi davanti a un signore delle tessere?Ho alzato le mani e ho detto: ‘Non ti so rispondere’.Dobbiamo ripartire dal basso,scusandoci con gli elettori di centrosinistra che hanno votato il M5s: dobbiamo intercettarli,non dire che non ci hanno capito. Erano più avantidi noi: i risultati lo dimostrano” ha concluso così la reprimenda il giovane irpino, accusando tutta la classe dirigente del PD.
Attualità
Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania
Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
