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Ex Olivis: per l’ultima giornata l’escursione negli oliveti ed il Gran Gala con la raccolta per Telethon.

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Giornata conclusiva di Ex Olivis (domani, domenica 16 dicembre). Dopo un’intensa settimana di dibattiti, didattica nelle scuole e nei frantoi, prove di assaggio, visite guidate e degustazioni, la “Settimana-Anteprima dell’Olio Ravece” a cura dell’associazione ‘Elaion con il patrocinio del Comune di Ariano volge al termine apprestandosi a vivere gli ultimi straordinari appuntamenti.

Non solo nel corso del Gran Gala saranno resi noti gli oli vincitori nelle diverse categorie della XII edizione del Premio Tricolle, concorso oleario nazionale e del Primo Premio per “L’Oliveto più bello” grande novità di quest’anno, ma ci sarà la possibilità di vivere momenti davvero particolari a stretto contatto con la natura e potendo toccare “con mano” il percorso produttivo che porta ad ottenere uno dei migliori oli extravergine d’Italia, il Ravece appunto.

Dopo la magnifica giornata trascorsa nell’antico borgo di Zungoli, dove tra l’altro si è registrata la presenza di numerosi tour operator europei, rimasti affascinati dalla bellezza dei luoghi, gli appuntamenti della settima giornata si snoccioleranno tra Ariano e Flumeri, poiché Ex Olivis vuole essere l’evento non solo di Ariano Irpino, ma di tutti i comuni dell’area della Dop “Irpinia, Colline dell’Ufita”.

Alle ore 9.00 è previsto il raduno dei partecipanti presso la straordinaria Dogana Aragonese di Flumeri per una escursione didattica degli oliveti. L’iniziativa a cura dello stesso Comune di Flumeri vedrà la collaborazione del Gruppo Scout Ariano.

Alle ore 10.00 ci si sposterà presso gli oliveti dove avverrà la raccolta manuale delle olive e una dimostrazione di raccolta meccanizzata. I partecipanti, tra l’altro, riceveranno gratuitamente l’olio ricavato dalla molitura delle olive raccolte; alle 12.00, infatti, ci si recherà presso il Frantoio Grasso, sempre di Flumeri, per la frangitura delle olive raccolte e per assistere quindi ad una dimostrazione pratica della produzione dell’olio extravergine.

Alle 13.00 la degustazione dei prodotti tipici, rigorosamente conditi con Ravece, a cura del Comune di Flumeri, presso l’Agriturismo Petrilli.

In serata poi, ripresi dalle fatiche della raccolta delle olive, abito elegante per il Gran Gala dell’Olio Dop “Irpinia-Colline dell’Ufita”, a cura dell’Associazione ‘Elaion.. L’appuntamento è alle 20,30 presso il ristorante “Le Rose” di Ariano Irpino. E c’è attesa per questa serata conclusiva soprattutto per conoscere quali saranno i produttori che quest’anno si aggiudicheranno il “Premio Tricolle” e quello per “L’Oliveto più bello”. Sarà presente una delegazione della Commissione d’Assaggio, presieduta da Maria Luisa Ambrosino Capo Panel presso il Laboratorio Chimico della CCIAA di Napoli.

Ma il Gran Gala, come da tradizione è anche una grande occasione per un gesto di solidarietà: come ogni anno i campioni d’olio che le aziende produttrici hanno messo a disposizione per gli assaggi, saranno utilizzati per l’asta di beneficenza “Olio per la vita” a favore di Telethon, con il particolare contributo del Prof. Gaetano Avallone, capo panel dell’Associazione Oleum, componente illustre della Commissione Assaggio, in questo caso coinvolgente “battitore d’asta”.

L’intensa settimana di eventi contenuti in Ex Olivis è stata possibile grazie al ruolo di sostegno all’Associazione ‘Elaion da parte di altre associazioni, di Slow Food Condotta “Irpinia Colline dell’Ufita e Taurasi” e dell’ Associazione ASA ad esempio; ma anche della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori, dello Stapa e CePica di Avellino, dell’Ordine dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali, del Consorzio di Tutela DOP “Irpinia-Colline dell’Ufita”, del Consorzio Coprovoli, delle Associazioni Oleum, Acli, Confagricoltura, Coldiretti, del Consorzio Commercianti Ariano Centro Storico, della Confcommercio, del Consorzio Irpiniacom, dell’Istituto “G. De Gruttola” indirizzi Chimico, Agrario e Alberghiero, il Gruppo Scout Ariano. E ricordiamo che Ex Olivis oltre al patrocinio del Comune di Ariano Irpino, ha ricevuto il patrocinio morale della Regione Campania Assessorato Agricoltura, della Comunità Montana dell’Ufita, della C.C.I.A.A. di Avellino, e di numerosi Comuni dell’Area Dop “Irpinia-Colline dell’Ufita”.

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Contributi sull’acquisto dei libri di testo, è possibile presentare domanda

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino informa che  è possibile presentare domanda per accedere  ai contributi sull’acquisto dei libri di testo, per l’anno scolastico 2025/2026.

Possono accedere al contributo gli alunni che frequentano le scuole secondarie di I e II grado dell’anno scolastico in corso 2025/2026 e appartenenti a famiglie con  reddito  non superiore al seguente  valore ISEE:

fascia I da e 0 a € 10.633,00   –   fascia II da € 10.633,00 ad € 13.300,00.

Il valore ISEE viene determinato ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159. Nel caso di valore ISEE pari a zero, pena l’esclusione dal beneficio, è necessario attestare e quantificare le fonti e i mezzi dai quali il nucleo familiare ha tratto sostentamento. Le risorse disponibili saranno destinate prioritariamente alla copertura del fabbisogno dei richiedenti con ISEE rientrante nella fascia 1. Qualora residuano risorse dopo la copertura totale del fabbisogno della fascia 1, le stesse saranno destinate alla copertura del fabbisogno dei richiedenti con ISEE rientrante nella fascia 2.

Gli interessati possono presentare domanda entro il  10 ottobre 2025, presso le Segreterie delle Scuole di appartenenza, utilizzando l’apposito modulo prestampato e allegando la dichiarazione ISEE in corso di validità.

Scarica qui il modulo per fare richiesta:

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Il Colonnello Angelo Zito nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri

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Il Colonnello Angelo Zito ha assunto l’incarico di Comandante Provinciale dei Carabinieri di Avellino, subentrando al Colonnello Domenico Albanese, destinato a Roma quale Capo Ufficio presso lo Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma.

46enne, originario di San Marzano di San Giuseppe (TA), il Colonnello Zito ha intrapreso la carriera militare nel 1998, frequentando i corsi regolari dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, conseguendo la laurea in Giurisprudenza. È sposato e padre di due figlie.

Nel biennio 2003-2005 ha prestato servizio presso il Battaglione Carabinieri Allievi Marescialli e Brigadieri con sede a Velletri, ricoprendo i ruoli di Comandante di Plotone e di Compagnia. Successivamente ha assunto incarichi di crescente responsabilità in reparti territoriali ad alta complessità operativa: prima come Comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Palermo-San Lorenzo, impegnato in delicate attività di contrasto alla criminalità organizzata e al traffico di stupefacenti; poi, dal 2008, come Comandante della Compagnia Carabinieri di Patti (ME), in un territorio caratterizzato da fenomeni criminali di particolare rilevanza.

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Curarsi nel Mezzogiorno costa caro

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La salute costa cara in Italia, si resta impigliati nella rete del basso reddito che, nel Meridione è quasi la metà rispetto a quello del Nord, e delle lunghe liste di attesa, fattori che, limitano o impediscono laprevenzione e la cura delle patologie anche legateall’età. Pur essendo cresciuto, negli ultimi anni, il PIL del Sud (1,5%) rispetto a quello del Nord (0,4%), le differenze restano evidenti, il PIL medio per abitante è così ripartito: Nord Est 44.900 euro; Meridione 23.900 euro; media fissata a 36.100 euro.Non può essere negato il legame tra il reddito alto e le buone condizioni di salute. L’indagine condotta dal giornale l’Avvenire conferma l’ipotesi, tant’è che i possessori di un reddito tra i 50 ed i 70 mila eurospendono 300 euro al mese per le assicurazioni sanitarie e visite specialistiche private ottenendoadeguate risposte ai bisogni personali, mentre nel Meridione tale somma è destinata alle necessitàquotidiane e non per curare le patologie. Il SSN pur essendo universale, relega una fetta sempre maggiore della popolazione nella zona grigia della mancata assistenza sanitaria. La conseguenza è l’aggravarsi delle condizioni di salute che si riflettono sul SSR costretto ad erogare prestazioni ad elevata intensità collegate alla probabile emissione della pensione di invalidità a carico dell’INPS. L’Italia è sempre più divisa, le aspettative di vita sono collegate al luogo di residenza, nel meridionesi muore tre o quattro anni prima rispetto al Nord in conseguenza dei servizi sanitari insufficienti e delle lunghe liste di attesa. Il welfare è ridotto al minimo,con la spesa pro-capite che, secondo l’Istat, è così ripartita: Mezzogiorno 78 euro, Centro 165 euro,Nord-Ovest 162 euro, Nord- Est di 207 euro.Nemmeno i bambini del Sud si salvano, i posti negli asili nido ogni 100 bambini sono 17 mentre nel Centro-Nord, in media, sono circa 37. Non cambia la musica con i servizi delle RSA offerti agli anziani:su 10 mila abitanti nel Sud i posti letto sono 37, la media nazionale è di 69, mentre in Campania è di 20posti letto.

Il piatto è servito, da 164 il Paese è diviso e sperequato, né si intravede la volontà politica di ridurre i divari territoriali.

da: Qf QuiFinanza

Al Sud si vive 3 anni in meno che al Nord, Italia sempre più divisa

Dall’aspettativa di vita al Pil, passando per reddito e servizi: il nuovo rapporto Istat evidenzia le profonde disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud Italia

Giorgio Pirani

GIORNALISTA ECONOMICO-CULTURALE

Pubblicato: 28 Maggio 2025 12:33

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ANSANord più ricco e con più servizi, il Sud no: tutte le differenze

L’Istat traccia una mappa dell’Italia che è frammentata, con forti differenze tra Nord e Sud. Un esempio, sulla speranza di vita, che a Trento è pari a 84,7 anni mentre in Campania è di 81,7, esattamente di tre anni. Questo e altri dati sono stati presentati dall’Istituto all’evento sullo stato di attuazione e sulle prospettive del federalismo fiscale.

Secondo i dati illustrati dall’Istituto, tra il 2004 e il 2024 l’aspettativa di vita alla nascita è passata da 80,7 a 83,4 anni, con un aumento più marcato per gli uomini (da 77,9 a 81,4 anni) rispetto alle donne (da 83,6 a 85,5 anni).

Come cambiano le aspettative di vita

Le province autonome di Trento e Bolzano si confermano le aree con la maggiore longevità, con una speranza di vita rispettivamente di 84,7 e 84,6 anni. All’estremo opposto, Campania e Sicilia restano in coda con valori di 81,7 e 82,1 anni. Un’intera vita condotta a Trento e a Napoli, dunque, ha statisticamente un impatto ben differente su una persona.

Il quadro degli ultimi vent’anni evidenzia un netto svantaggio per il Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord, con una tendenza all’ampliamento dei divari.

Particolarmente significativi alcuni casi:

• la Calabria nel 2004 era in linea con la media nazionale, ma nel 2024 registra uno svantaggio di 1,1 anni;

• in Sicilia invece il divario è passato da -0,6 anni nel 2004 a -1,3 anni nel 2024 rispetto alla media nazionale.

Differenze anche per il welfare

Infine, l’Istat segnala che anche la spesa per il welfare territoriale riflette queste disparità. La spesa pro-capite nelle diverse aree del Paese è così distribuita:

• Mezzogiorno: 78 euro

• Isole: 144 euro

• Centro: 165 euro

• Nord-Ovest: 162 euro

• Nord-Est: 207 euro

Pil in crescita, ma il divario Nord-Sud resta marcato

Non solo l’età, a marcare un solco tra Nord e Sud è soprattutto la crescita delle due macro aree. Nel 2023 il Pil nazionale in volume è cresciuto dello 0,7% rispetto all’anno precedente, un dato in linea con la media italiana nel Nord-ovest, dove l’aumento è stato appunto dello 0,7%. La crescita è risultata più sostenuta nel Mezzogiorno (+1,5%), mentre è stata più contenuta al Centro (+0,3%) e nel Nord-est (+0,4%).

Il Pil medio per abitante nel Nord-ovest è pari a 44.700 euro, quasi il doppio rispetto al Mezzogiorno (23.900 euro) e ben 8.600 euro in più della media nazionale, fissata a 36.100 euro.

Nel resto del Paese:

• nel Nord-est il dato si attesta a 42.500 euro;

• nel Centro è pari a 38.600 euro;

• a livello regionale, il valore più alto si registra nella provincia autonoma di Bolzano con 59.800 euro;

• il minimo è in Calabria, ferma a 21.000 euro.

Disparità nel reddito famigliare

Anche il reddito disponibile delle famiglie mostra forti disomogeneità. Nel 2023, la media nazionale è stata di 22.400 euro per abitante. A livello territoriale nel Nord-ovest si è raggiunta quota 26.300 euro, mentre nel Mezzogiorno ci si è fermati ad una soglia ben più bassa, pari a 17.100 euro.

L’intervento redistributivo dello Stato ha determinato un incremento del reddito disponibile medio nazionale pari al 7,8% nel 2023, corrispondente a +1.734 euro per abitante. Tuttavia, l’effetto redistributivo varia sensibilmente tra le aree:

• nel Mezzogiorno l’incremento incide per il 17,5% sul totale del reddito disponibile;

• nel Nord-ovest è del 2,3%;

• più alto nel Nord-est, pari a 4,7%;

• infine il Centro con 7,1%

Male anche nei servizi per bambini e anziani

Il divario tra territori si riflette anche nell’accesso ai servizi. Per quanto riguarda i posti disponibili negli asili nido ogni 100 bambini:

• nel Sud Italia sono poco più di 17;

• al Centro 38,8;

• nel Nord-est 37,5;

• il Nord-ovest 35.

Nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, i posti letto ogni 10mila abitanti sono 37 nel Mezzogiorno, contro una media nazionale di 69,1. Il livello più basso si registra in Campania con 20,2, mentre quello più alo è della Provincia autonoma di Trento con 151,1.

Istat

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