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Fratelli o fratellastri d’Italia?

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Sono iniziati gli esami di stato, 600 mila ragazzi, in Campania ne sono circa 80 mila, si confronteranno con le prove scritte ed orali. Il 28% dei neo-diplomati del Sud nel 2022 ha deciso di conseguire la laurea nel Centro-Nord (rispettivamente 16,1% al Nord e 11,9% al Centro). Il 97% dei laureati del Nord rimane nella propria regione, mentre per il Centro circa l’86% resta nella propria area geografica. Il meridione si spopola, anche le prestigiose università del Sud, come la Federico II di Napoli che compirà 800 anni dalla sua nascita, soffre, anche se resiste alla riduzione degli iscritti. Menti e braccia che non faranno più ritorno nella nostra terra e non potranno alimentare il percorso virtuoso della crescita economica, sociale e culturale. Molte di queste università, soprattutto nell’entroterra campano, come quella del Sannio, con sede a Benevento, vive momenti di grande difficoltà, aggravata dal fatto che tale provincia non ha un efficiente trasporto pubblico che unisce i piccoli centri sparsi su un vasto territorio. Ad esso si associa anche la dispersione scolastica quanto mai alta nel Meridione. La fotografia dello Svimez è impietosa: mentre nel Nord il 10,4% abbandona gli studi e forse trova un adeguato lavoro, nel mezzogiorno è il16,6%, a Napoli si attesta sul 23%. Nell’Italia delle disuguaglianze fotografata nei numeri dello Svimez (vedi rapporto del 6/4/2023), ancor più che ieri, il cap di nascita determina il futuro, circa il 18,6% dei ragazzi dai 18 ai 24 anni al Sud non ha nessun titolo di studio, oppure solo la licenza di scuola media. La mancanza dei servizi aggrava la dispersione scolastica, il tempo prolungato è garantito al Sud solo al 18% degli studenti, mentre nell’altra Italia ne usufruisce il 48% della popolazione scolastica. A Milano l’80% degli studenti hanno il tempo prolungato, a Napoli solo il 20%. L’Italia delle disuguaglianze mai colmate, l’Italia dei pregiudizi ingiustificati nei confronti dei meridionali prosegue il suo cammino verso la separazione, non di fatto, ma basata sulla diversificazione dei diritti di cittadinanza negati ai meridionali ed elargiti a piene mani ai cittadini del Centro-Nord. Amara è la considerazione: i Meridionali sono solo dei fratellastri d’Italia.

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Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

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In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.

 Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo

Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi

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Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

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L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina

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Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

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“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.

“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.

Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.

Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.

I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà. 

Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici  Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore. 

L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.

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