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Eolico selvaggio, il M5S presenta mozione in Regione Campania.

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“Il Movimento 5 Stelle fa quello che dice e dice quello che fa. Per questo abbiamo presentato in Regione Campania

una mozione contro il fenomeno del cosiddetto eolico selvaggio che sta deturpando le province di Avellino e Benevento” – così i consiglieri regionali Tommaso Malerba e Vincenzo Viglione, che, insieme al deputato Carlo Sibilia, hanno prodotto un atto in cui si chiede alla giunta De Luca di prendere posizione rispetto ad una questione che sta preoccupando le comunità irpine e sannite.

“Basta con le parole. Mettiamo un argine ai fiumi di chiacchiere in cui le popolazioni stanno rischiando di annegare. Servono fatti. Serve mettere nero su bianco impegni e orientamenti. Serve dire da che parte si sta” – commentano i tre portavoce del Movimento 5 Stelle, che aggiungono: “In questi anni sul tema dell’eolico i partiti hanno detto tutto e il contrario di tutto. Purtroppo non hanno fatto niente. A Roma facevano votare provvedimenti legislativi pro eolico, a Napoli fingevano di essere perplessi e ad Avellino e Benevento dichiaravano a quattro venti di essere contrari al deturpamento dell’ambiente”.

“Un atteggiamento schizofrenico – incalzano gli esponenti pentastellati – che cela in realtà un doppio gioco a cui il M5S si sottrae grazie ad un comportamento coerente e trasparente. Per questo, dopo aver ascoltato i territori e le istanze dei cittadini, dopo aver visto con i nostri occhi lo scempio che si sta mettendo in atto, abbiamo presentato una mozione che impegna la giunta regionale su tanti fronti. Vedremo se verrà approvata oppure no. Sapremo così da che parte stanno gli eletti dei territori”.

“La mozione – spiega Sibilia – sollecita l’Esecutivo De Luca ad attivarsi per la redazione e l’approvazione di un piano energetico ambientale regionale e, nel frattempo, a procedere alla sospensione delle procedure di autorizzazione degli impianti ad energia rinnovabile da fonte eolica nonché ad impegnarsi per ottenere la dichiarazione di notevole interesse pubblico per il paesaggio rurale dell’Alta Irpinia e dell’Alto Sannio. Altro impegno importante che chiediamo di sottoscrivere riguarda la necessità di vigilare sulla corresponsione delle royalties da parte delle aziende produttrici ai Comuni a titolo di risarcimento ambientale per l’installazione dei campi eolici e di regolare il sistema di certificazione di produzione da fonti rinnovabili con sospensione del rilascio di tali certificati fino al completamento di tale regolamentazione”.

“Infine, ma non per importanza, avvertiamo la necessità che si garantiscano vantaggi e ristori alle comunità locali che favoriscano cultura, turismo, lavoro locale, insediamento di attività produttive non arrecando danni all’ambiente e si avvii una riflessione all’interno del Consiglio regionale che porti alla richiesta di una modifica del decreto legislativo n. 387/03 che disciplina le fonti energetiche rinnovabili. Ora nessuno, neanche i sindaci che spesso hanno comportamenti ondivaghi, potrà più avere alibi. La tutela della nostra terra deve essere la priorità su tutto. I comitati, nell’incontro di Lacedonia, avevano detto, giustamente, che avrebbero giudicato dai fatti. Vedremo cosa accadrà al momento del voto” – concludono Sibilia, Malerba e Viglione.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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