Attualità
Energia Bene Comune-Dopo la delibera del Consiglio Comunale di Ariano, altri comuni si stanno pronunciando sul grave problema del Caro Bollette

Dopo la Delibera del Consiglio Comunale di ARIANO IRPINO altri Comuni si stanno prontamente pronunciando sul grave problema del Caro Bollette.
I Comuni di GROTTAMINARDA e TAURASI hanno adottato la medesima delibera che sancisce il fondamentale principio di ENERGIA BENE COMUNE ed invitato le Istituzioni ad adottare iniziative e provvedimenti legislativi che, su tale presupposto (Bene Comune), rendano in concreto disponibile l’accesso all’Energia alle Famiglie ed alle Imprese Italiane, per una normale e civile condizione di vita e di lavoro.
Per la Consulta delle Attività Produttive ed il Movimento Cara Bolletta che si sono fatti promotori di una proposta la più concreta e risolutiva (Energia Bene Comune) per affrontare con successo l’incredibile “crisi energetica” che sta sconvolgendo il Paese, mandando in crisi gran parte delle piccole imprese d’Italia e nella disperazione milioni di famiglie, un approccio completamente nuovo al problema è quello di riappropriarsi, da parte dello Stato, del controllo del processo di produzione dell’energia come anche di quello della distribuzione a Famiglie ed Imprese.
Per le Associazioni di Categoria, i Consorzi, le Imprese che compongono la Consulta (Casartigiani, Confartigianato, Confederazione Italiana Agricoltori, Confesercenti, Confcommercio, Federsal, A.P.I., Ho.Re.Ca., Consorzio Irpiniacom, U.C.A. Unione Commercianti Arianesi, UIL Sindacato Avellino-Benevento) come allo stesso modo per i Cittadini del Movimento Cara Bolletta, lo STATO non può più consentire speculazioni ed arricchimenti da parte di Organizzazioni e Multinazionali senza scrupoli, consentendogli di arricchirsi oltre ogni immaginazione, a danno di un intero STATO, dei sui Cittadini e del suo sistema produttivo.
Lo Stato non può indebitare per centinaia di miliardi di euro se stesso e quindi i suoi Cittadini per TRASFERIRE quei miliardi direttamente nelle casse di Multinazionali, Finanziarie, Fondi di Investimento che oltre al profitto ne fanno un extraprofitto.
Occorre un approccio nuovo alla “gestione” del “sistema economico”, un approccio più “consapevole” e “responsabile” da parte dello Stato come da parte dell’Europa.
Il NUOVO GOVERNO ha il dovere di intervenire, con coraggio e determinazione, per “mettere in cassaforte” il Bene Comune Energia, fondamenta senza le quali nessun’altra pianificazione e programmazione che miri al rilancio economico e sociale del Paese ha possibilità di successo.
Nei prossimi giorni sono attese altre Deliberazioni da parte di altri Comuni che sanciranno lo stesso principio di Energia Bene Comune.
Il Movimento Cara Bolletta (Imprese, Cittadini, Famiglie) intende valorizzarle e porle tutte assieme all’attenzione dei massimi livelli istituzionali affinchè si mettano in cantiere progetti normativi e legislativi da parte delle Istituzioni competenti che vadano nella direzione giusta: l’Energia è un Bene Comune e deve rientrare nel pieno controllo pubblico. Non ci sono “mezze strade” od “altre strade”.
Il Movimento Cara Bolletta
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
Attualità
La disumanità dei governi imbelli

È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).
Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.
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