Ariano News
  • Chi siamo
  • Confesercenti Ariano Irpino- CORSO SAB ex REC
  • Home
    • Viaggio –inchiesta nella sanità italiana ai tempi del coronavirus
  • La redazione
  • Medicina e dintorni
  • Privacy
  • quotidiano, il fatto quotidiano prima pagina di oggi, le ultime notizie Ariano
    • notizie ultima ora
  • Radio Harambee
  • Scrivi ad Ariano News
  • Spazi Pubblicitari
  • Viaggio-Inchiesta nella sanità
  • Video banner
Mettiti in comunicazione con noi
Ariano News Ariano News

Ariano News

Emergenza Covid in Irpinia – Oggi 160 persone positive in provincia

  • Home
  • Chi siamo
    • La redazione
  • Emergenza Covid-19
    • Covid in Irpinia-Oggi 243 persone positive in provincia

    • Covid in Irpinia-Oggi 272 persone positive in provincia

    • Covid in Irpinia-Oggi 367 persone positive in provincia

    • Covid in Irpinia-Oggi 389 persone positive in provincia

    • Covid in Irpinia-Oggi 308 persone positive in provincia

  • Rubriche
    • Attualità
      • Il Colonnello Angelo Zito nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri

      • Curarsi nel Mezzogiorno costa caro

      • Occhi di aquila, mani di vento: le donne di miniera in Sardegna

      • Confesercenti: Istat conferma stagnazione spesa famiglie irpine e flessione negozi vicinato

      • I^ Edizione del premio Teatrale Città di Ariano Irpino

    • Cronaca
      • Vandali nella notte devastano il centro storico

      • Scossa di terremoto nella notte con epicentro a 3 km da Bonito

      • Spaccio ed uso di stupefacenti. Carabinieri in azione ad Ariano

      • Arrestato un 44enne di Ariano per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti

      • GdF Avellino – Denunciato per appropriazione indebita indennità di accompagnamento

    • Politica
      • Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

      • Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

      • Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

      • Aumenti Tariffe Idriche, D’Agostino (FI): “Le inefficienze del passato non ricadano sui cittadini”

      • Nomine ai vertici delle aziende sanitarie, il presidente Buonopane si congratula con i manager Conte,Perito e Limone

    • Comune
      • Biofestival d’Irpinia – La terza edizione celebra il territorio

      • Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

      • Viabilità- Modifiche temporanee alla circolazione stradale in via Calvario

      • Disinfestazione adulticida sul territorio comunale 

      • La “Fiera del Carmine” si svolgerà al Piano di Zona di rione Cardito

    • Sport
      • Ad Ariano Irpino 3^ prova Campionato interregionale scalatore CSI 2025

      • Altro colpo grosso per il GSA! Direttamente dalla serie B, vi presentiamo: Karimi Keyvan

      • Calcio Giovanile – Domenica 27 luglio Open Day “Academy Real Ariano” allo Stadio Silvio Renzulli

      • Il GSA Ariano fa sul serio! Arriva dalla serie B il nuovo libero Mottola

      • 12 Ore No Stop 2025 – giovedì 10 luglio conferenza stampa di presentazione

    • Cultura Eventi e Spettacolo
      • Occhi di aquila, mani di vento: le donne di miniera in Sardegna

      • I^ Edizione del premio Teatrale Città di Ariano Irpino

      • Biofestival d’Irpinia – La terza edizione celebra il territorio

      • ArianoArena e Family Run, il 2 settembre conferenza stampa di presentazione

      • I piccoli ambasciatori di pace Saharawi in visita a Summonte

  • Scrivi ad Ariano News
  • Spazi Pubblicitari

Attualità

Emergenza Covid in Irpinia – Oggi 160 persone positive in provincia

Pubblicato

5 anni fa

-

27 Novembre 2020

By

redazione
Visualizzazioni: 19
L’Azienda Sanitaria Locale comunica che, su 1.550 tamponi analizzati, sono risultate positive al COVID 160 persone:
–  1, residente nel comune di Aiello del Sabato;
–  3, residenti nel comune di Altavilla Irpina;
– 1, residente nel comune di Ariano Irpino;
– 3, residenti nel comune di Atripalda;
– 5, residenti nel comune di Avella;
–  27, residenti nel comune di Avellino;
–  1, residente nel comune di Baiano;
– 1, residente nel comune di Caposele;
– 1, residente nel comune di Castel Baronia;
–  2, residenti nel comune di Contrada;
–  2, residenti nel comune di Forino;
–  2, residenti nel comune di Frigento;
–  1, residente nel comune di Guardia Lombardi;
–  2, residenti nel comune di Lapio;
–  3, residenti nel comune di Lauro;
– 3, residenti nel comune di Lioni;
– 7, residenti nel comune di Marzano di Nola;
– 2, residenti nel comune di Mercogliano;
–  2, residenti nel comune di Mirabella Eclano;
–  2, residenti nel comune di Montecalvo Irpino;
–  7, residenti nel comune di Monteforte Irpino;
– 3, residenti nel comune di Montemiletto;
–  11, residenti nel comune di Montoro;
–  5, residenti nel comune di Moschiano;
–  3, residenti nel comune di Mugnano del Cardinale;
–  4, residenti nel comune di Nusco;
–  19, residenti nel comune di Pago Vallo Lauro;
–  1, residente nel comune di Pietrastornina;
– 1, residente nel comune di Prata Principato Ultra;
– 6, residenti nel comune di Pratola Serra;
– 3, residenti nel comune di Quindici;
– 1, residente nel comune di Rotondi;
–  2, residenti nel comune di San Michele di Serino;
–  2, residenti nel comune di Santa Lucia di Serino;
–  4, residenti nel comune di Santo Stefano del Sole;
–  3, residenti nel comune di Solofra;
–  4, residenti nel comune di Summonte;
–  3, residenti nel comune di Taurano;
–  1, residente nel comune di Taurasi;
–  2, residenti nel comune di Tufo;
– 1, residente nel comune di Vallata;
– 1, residente nel comune di Villamaina;
– 1, residente nel comune di Volturara Irpina;
–  1, residente nel comune di Zungoli.
L’Azienda Sanitaria Locale ha avviato indagine epidemiologica sui contatti dei casi positivi.

 

 

Articoli correlati:Featured
Prossimo

Dal 1^ dicembre in pagamento i mandati per scrutatori e presidenti di seggio

Non perdere

Emergenza Covid – Un altro decesso nel reparto Covid del Frangipane

redazione

Advertisement

Ti potrebbe piacere

  • Il Colonnello Angelo Zito nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri

  • Curarsi nel Mezzogiorno costa caro

  • Occhi di aquila, mani di vento: le donne di miniera in Sardegna

  • Confesercenti: Istat conferma stagnazione spesa famiglie irpine e flessione negozi vicinato

  • Zaino Sospeso – Anno nuovo… buone abitudini vecchie

  • I^ Edizione del premio Teatrale Città di Ariano Irpino

Clicca per commentare

Attualità

Il Colonnello Angelo Zito nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri

Pubblicato

1 giorno fa

-

9 Settembre 2025

By

redazione
Visualizzazioni: 140

Il Colonnello Angelo Zito ha assunto l’incarico di Comandante Provinciale dei Carabinieri di Avellino, subentrando al Colonnello Domenico Albanese, destinato a Roma quale Capo Ufficio presso lo Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma.

46enne, originario di San Marzano di San Giuseppe (TA), il Colonnello Zito ha intrapreso la carriera militare nel 1998, frequentando i corsi regolari dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, conseguendo la laurea in Giurisprudenza. È sposato e padre di due figlie.

Nel biennio 2003-2005 ha prestato servizio presso il Battaglione Carabinieri Allievi Marescialli e Brigadieri con sede a Velletri, ricoprendo i ruoli di Comandante di Plotone e di Compagnia. Successivamente ha assunto incarichi di crescente responsabilità in reparti territoriali ad alta complessità operativa: prima come Comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Palermo-San Lorenzo, impegnato in delicate attività di contrasto alla criminalità organizzata e al traffico di stupefacenti; poi, dal 2008, come Comandante della Compagnia Carabinieri di Patti (ME), in un territorio caratterizzato da fenomeni criminali di particolare rilevanza.

Continua a leggere

Attualità

Curarsi nel Mezzogiorno costa caro

Pubblicato

3 giorni fa

-

7 Settembre 2025

By

Antonio Bianco
Visualizzazioni: 121

La salute costa cara in Italia, si resta impigliati nella rete del basso reddito che, nel Meridione è quasi la metà rispetto a quello del Nord, e delle lunghe liste di attesa, fattori che, limitano o impediscono laprevenzione e la cura delle patologie anche legateall’età. Pur essendo cresciuto, negli ultimi anni, il PIL del Sud (1,5%) rispetto a quello del Nord (0,4%), le differenze restano evidenti, il PIL medio per abitante è così ripartito: Nord Est 44.900 euro; Meridione 23.900 euro; media fissata a 36.100 euro.Non può essere negato il legame tra il reddito alto e le buone condizioni di salute. L’indagine condotta dal giornale l’Avvenire conferma l’ipotesi, tant’è che i possessori di un reddito tra i 50 ed i 70 mila eurospendono 300 euro al mese per le assicurazioni sanitarie e visite specialistiche private ottenendoadeguate risposte ai bisogni personali, mentre nel Meridione tale somma è destinata alle necessitàquotidiane e non per curare le patologie. Il SSN pur essendo universale, relega una fetta sempre maggiore della popolazione nella zona grigia della mancata assistenza sanitaria. La conseguenza è l’aggravarsi delle condizioni di salute che si riflettono sul SSR costretto ad erogare prestazioni ad elevata intensità collegate alla probabile emissione della pensione di invalidità a carico dell’INPS. L’Italia è sempre più divisa, le aspettative di vita sono collegate al luogo di residenza, nel meridionesi muore tre o quattro anni prima rispetto al Nord in conseguenza dei servizi sanitari insufficienti e delle lunghe liste di attesa. Il welfare è ridotto al minimo,con la spesa pro-capite che, secondo l’Istat, è così ripartita: Mezzogiorno 78 euro, Centro 165 euro,Nord-Ovest 162 euro, Nord- Est di 207 euro.Nemmeno i bambini del Sud si salvano, i posti negli asili nido ogni 100 bambini sono 17 mentre nel Centro-Nord, in media, sono circa 37. Non cambia la musica con i servizi delle RSA offerti agli anziani:su 10 mila abitanti nel Sud i posti letto sono 37, la media nazionale è di 69, mentre in Campania è di 20posti letto.

Il piatto è servito, da 164 il Paese è diviso e sperequato, né si intravede la volontà politica di ridurre i divari territoriali.

da: Qf QuiFinanza

Al Sud si vive 3 anni in meno che al Nord, Italia sempre più divisa

Dall’aspettativa di vita al Pil, passando per reddito e servizi: il nuovo rapporto Istat evidenzia le profonde disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud Italia

Giorgio Pirani

GIORNALISTA ECONOMICO-CULTURALE

Pubblicato: 28 Maggio 2025 12:33

Condividi

ANSANord più ricco e con più servizi, il Sud no: tutte le differenze

L’Istat traccia una mappa dell’Italia che è frammentata, con forti differenze tra Nord e Sud. Un esempio, sulla speranza di vita, che a Trento è pari a 84,7 anni mentre in Campania è di 81,7, esattamente di tre anni. Questo e altri dati sono stati presentati dall’Istituto all’evento sullo stato di attuazione e sulle prospettive del federalismo fiscale.

Secondo i dati illustrati dall’Istituto, tra il 2004 e il 2024 l’aspettativa di vita alla nascita è passata da 80,7 a 83,4 anni, con un aumento più marcato per gli uomini (da 77,9 a 81,4 anni) rispetto alle donne (da 83,6 a 85,5 anni).

Come cambiano le aspettative di vita

Le province autonome di Trento e Bolzano si confermano le aree con la maggiore longevità, con una speranza di vita rispettivamente di 84,7 e 84,6 anni. All’estremo opposto, Campania e Sicilia restano in coda con valori di 81,7 e 82,1 anni. Un’intera vita condotta a Trento e a Napoli, dunque, ha statisticamente un impatto ben differente su una persona.

Il quadro degli ultimi vent’anni evidenzia un netto svantaggio per il Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord, con una tendenza all’ampliamento dei divari.

Particolarmente significativi alcuni casi:

• la Calabria nel 2004 era in linea con la media nazionale, ma nel 2024 registra uno svantaggio di 1,1 anni;

• in Sicilia invece il divario è passato da -0,6 anni nel 2004 a -1,3 anni nel 2024 rispetto alla media nazionale.

Differenze anche per il welfare

Infine, l’Istat segnala che anche la spesa per il welfare territoriale riflette queste disparità. La spesa pro-capite nelle diverse aree del Paese è così distribuita:

• Mezzogiorno: 78 euro

• Isole: 144 euro

• Centro: 165 euro

• Nord-Ovest: 162 euro

• Nord-Est: 207 euro

Pil in crescita, ma il divario Nord-Sud resta marcato

Non solo l’età, a marcare un solco tra Nord e Sud è soprattutto la crescita delle due macro aree. Nel 2023 il Pil nazionale in volume è cresciuto dello 0,7% rispetto all’anno precedente, un dato in linea con la media italiana nel Nord-ovest, dove l’aumento è stato appunto dello 0,7%. La crescita è risultata più sostenuta nel Mezzogiorno (+1,5%), mentre è stata più contenuta al Centro (+0,3%) e nel Nord-est (+0,4%).

Il Pil medio per abitante nel Nord-ovest è pari a 44.700 euro, quasi il doppio rispetto al Mezzogiorno (23.900 euro) e ben 8.600 euro in più della media nazionale, fissata a 36.100 euro.

Nel resto del Paese:

• nel Nord-est il dato si attesta a 42.500 euro;

• nel Centro è pari a 38.600 euro;

• a livello regionale, il valore più alto si registra nella provincia autonoma di Bolzano con 59.800 euro;

• il minimo è in Calabria, ferma a 21.000 euro.

Disparità nel reddito famigliare

Anche il reddito disponibile delle famiglie mostra forti disomogeneità. Nel 2023, la media nazionale è stata di 22.400 euro per abitante. A livello territoriale nel Nord-ovest si è raggiunta quota 26.300 euro, mentre nel Mezzogiorno ci si è fermati ad una soglia ben più bassa, pari a 17.100 euro.

L’intervento redistributivo dello Stato ha determinato un incremento del reddito disponibile medio nazionale pari al 7,8% nel 2023, corrispondente a +1.734 euro per abitante. Tuttavia, l’effetto redistributivo varia sensibilmente tra le aree:

• nel Mezzogiorno l’incremento incide per il 17,5% sul totale del reddito disponibile;

• nel Nord-ovest è del 2,3%;

• più alto nel Nord-est, pari a 4,7%;

• infine il Centro con 7,1%

Male anche nei servizi per bambini e anziani

Il divario tra territori si riflette anche nell’accesso ai servizi. Per quanto riguarda i posti disponibili negli asili nido ogni 100 bambini:

• nel Sud Italia sono poco più di 17;

• al Centro 38,8;

• nel Nord-est 37,5;

• il Nord-ovest 35.

Nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, i posti letto ogni 10mila abitanti sono 37 nel Mezzogiorno, contro una media nazionale di 69,1. Il livello più basso si registra in Campania con 20,2, mentre quello più alo è della Provincia autonoma di Trento con 151,1.

Istat

Continua a leggere

Attualità

Occhi di aquila, mani di vento: le donne di miniera in Sardegna

Pubblicato

3 giorni fa

-

7 Settembre 2025

By

Floriana Mastandrea
Visualizzazioni: 46

Roberto Carta, regista sardo, ha raccolto le testimonianze delle coraggiose donne che hanno lavorato in miniera: storie di progresso e di conquiste. Il documentario, nella rosa finalista dell’AIFF

“Nel 1938 lo sviluppo intensivo delle miniere carbonifere darà al fascismo il combustile per la guerra. Carbonia, capitale dell’oro nero nazionale, comincerà ad attrarre i disoccupati delle campagne”. Esordisce così il lungometraggio di Roberto Carta, dedicato al lavoro delle donne sarde nelle miniere, nella rosa dei finalisti alla tredicesima edizione dell’Ariano International Film Festival. Molte le crude testimonianze di donne che hanno lavorato in miniera o che raccontano indirettamente la vita delle loro madri o parenti strette. Anna Simbula, riferisce della madre, Delfina Dessì, nata a Santadi nel 1921 e morta appena prima di compiere cento anni. Delfina aveva lavorato nella miniera carbonifera di Carbonia, facendo la cernita senza mai fermarsi: non poteva, poiché con le altre formava una catena di montaggio. Viaggiava di notte sia all’andata che al ritorno, insieme ad altre cernitrici: tutte avevano paura, poiché c’erano i cacciatori e persino un bandito, del cui fucile vedevano il luccichio, nel tratto di strada che percorrevano. Così lo attraversavano di corsa, nel timore che potesse sparare anche a loro. Delfina, dormiva, come le sue colleghe, soltanto un paio d’ore, ma era una donna forte, che “non si piegava”. Una donna instancabile che, ricorda con orgoglio la figlia, dopo aver lavorato in miniera, continuava a farlo anche a casa. Era entrata a lavorare giovanissima, nel 1937 e ci era rimasta fino al 1951. È stata tra coloro che oltre al nome, hanno lasciato sui muri delle cave, anche l’impronta delle mani.                                                                                                                                                                      

Alla fine degli anni Trenta, nelle miniere del Sulcis erano occupate 254 donne, impiegate nei lavori di cernita o nelle laverie di Serbariu e Bacu Abis, altre lavoravano nei servizi, negli alberghi operai e nelle lavanderie. Doloretta Ledda racconta di aver lavorato prima in laveria, poi alla “noia”, un nastro adibito a trasportare i vagoni al piano superiore. Lavorava l’intera settimana in turni quotidiani dalle 8 alle 17, con un‘ora di stacco per il pranzo: aveva scelto di lavorare anche di domenica, dalle 7 alle 14. Genoveffa Valdarchi, aveva 28 anni e nonostante fosse madre di tre bambini, uno dei quali da allattare, copriva ben tre turni, come tutti gli altri operai. Il primo turno iniziava alle 7 di mattina con uscita alle 15; il secondo turno partiva alle 15 da Sirai, un quartiere di Carbonia un po’ distante, che raggiungeva a piedi, e terminava alle 22. L’ultimo turno era dalle 22 alle 7, ma per consentirle l’allattamento, le concedevano di uscire 2 ore prima. Ricorda delle sue paure di notte, quando da sola doveva percorrere le strade e si avvicinava a dei minatori, anche se sconosciuti, per superare lo sconforto. Faustina Piras racconta della possibilità di scegliere di rimanere più tempo in miniera poiché c’era molto lavoro. Lei in un mese, avendo lavorato “36 giornate”, aveva percepito 180 lire di stipendio, non certo una grande cifra, ma quanto le aveva consentito di iniziare ad acquistare il corredo che le serviva per sposarsi. Lavorare le piaceva, anche se non era un gioco: bisognava evitare di distrarsi a parlare ed escludere rapidamente le pietre dai nastri, altrimenti le avrebbero dovute togliere le ultime lavoranti, perché non scendessero con la parte buona del carbone. Iride Peis, insegnante elementare di Guspini (Sulcis-Iglesiente), si è appassionata alla storia mineraria del territorio fin da bambina, quando il nonno, fonditore, le parlava del suo lavoro nelle miniere di Montevecchio. Avendo sposato il medico della miniera, è stata ulteriormente facilitata nella conoscenza della materia, che a sua volta trasmette agli alunni. Nel 1855, l’ingegner Nicolay, direttore della miniera di Monteponi, racconta Iride, aveva visto le donne lavorare nei cortili delle case pulendo grano, fave e ceci e così, gli era venuta l’idea di portarle a lavorare in miniera a separare il minerale utile da quello sterile: “saranno più brave perché sono più attente e più svelte. Queste donne hanno occhi di aquila e mani di vento. Inoltre costeranno la metà degli uomini”. I cernitori (uomini) c’erano già, ma erano “il pidocchio in mezzo alla farina”, non sapevano muoversi bene, rispetto alle donne, – precisa Iride. “Sul salario, continua Iride, – si evidenzia la prima discriminazione, finché nel 1940 le cernitrici saranno sostituite dalle macchine. Le donne però cominceranno a farsi valere formando gruppi e associazioni, appoggiando proteste e scioperi dei loro familiari, anche per lunghi periodi, partecipando esse stesse in prima persona, resistendo alle pressioni”. Nadia Gallico Spano (ndr, tra le 21 donne elette nella Costituente, poi deputata del PCI) ricorda le lotte delle donne, operaie e contadine uccise nel rivendicare i propri diritti o per difendere quelli dei propri uomini. “Le donne sfidavano le violenze poliziesche, venivano persino arrestate e accettavano coraggiosamente anche lunghi periodi di sciopero, come quello di 72 giorni, in cui non ricevettero nessun salario e una popolazione di circa 52 mila persone, fu ridotta allo stremo”. Al convegno nazionale dell’UDI di Firenze del novembre 1948 la Spano comunicò della dura lotta in difesa delle miniere e della drammatica condizione delle famiglie di Carbonia prive di mezzi, ponendo l’accento sulla condizione femminile, che commosse le donne italiane. Grande combattente, Nadia Gallico Spano era amata e apprezzata nell’ambiente e a Carbonia in particolare, perché voleva donne indipendenti, coscienti della propria condizione e capaci di autogestirsi.                                                                                                                                                                   

 Roberto Carta, autore del documentario, che attualmente vive a Bologna, ma è affezionato alla sua terra, dove torna ogni volta che può, ci ha rivelato che l’idea di raccogliere le testimonianze femminili, gli è maturata a seguito dei racconti ascoltati da piccolo: i suoi nonni avevano lavorato in miniera e una sua zia, Albina, era morta a seguito di un incidente in miniera. Diversi erano stati gli uomini che avevano subito incidenti gravi in cui avevano perso gli arti o erano morti, ma lei è stata l’unica donna a perdere la vita: il suo vestito era rimasto impigliato in un rullo che l’aveva risucchiata. Non è stato facile realizzare il progetto, – ci ha raccontato – soprattutto per carenze di budget: da quando lo ha ideato a quando lo ha concluso, ambientandolo nei luoghi e nelle miniere in cui hanno lavorato le donne, sono passati due anni. Per la sua rilevanza sociale, ha ottenuto il contributo della Regione Sardegna.                                                                                                                                                                                      

Ancora il regista: “Come testimoniano nel documentario, le donne rimpiangono ancora il lavoro in miniera: erano contente di farlo, socializzavano, cantavano, e soprattutto, erano autonome, non erano costrette a stare a casa, come invece accadeva una volta sposate. Con il lavoro in miniera, avevano raggiunto la loro indipendenza, smarcandosi dal predominio maschile. Non lavoravano in condizioni facili, venivano pagate pochissimo, ma il loro sacrificio è servito ad aprire la strada alle altre donne”. Un documentario da vedere e diffondere: tra il pubblico, i giovani, nelle scuole, per comprendere quali sacrifici siano state capaci di fare le donne coraggiose che ci hanno preceduto per consentirci quelle conquiste che oggi troppo spesso si danno per scontate e di cui nella maggior parte dei casi non si conoscono le origini. Un percorso di emancipazione pagato a caro prezzo, per consentirci la libertà di scegliere.

Breve biografia di Roberto Carta                                                                                                                                                                                   

Roberto Carta, nato nel 1976 a Carbonia (SU), si è laureato al Dams di Bologna, indirizzo cinema. Dal 2004 al 2008 è stato aiuto regista nei lungometraggi, “Il vento fa il suo giro” e “L’uomo che verrà”, entrambi diretti da Giorgio Diritti (ndr, regista di: Volevo nascondermi, sulla vita di Ligabue, magistralmente interpretato da Elio Germano). È stato redattore per la trasmissione televisiva di Carlo Lucarelli (10 puntate) “Milonga Station”, in onda su Rai Tre.                                                                                              

Nel 2014 ha sceneggiato e diretto “Sinuaria”, cortometraggio ambientato nell’isola dell’Asinara, selezionato in numerosi festival cinematografici, e vincitore di 18 premi, tra cui la nomination ai David di Donatello 2015. Nel 2017 il regista ha diretto e montato: il corto – documentario, “Custodi del proprio territorio”, prodotto dall’ISMEA e il videoclip “Michimaus”, della cantante e attrice Angela Baraldi. Nel 2020 ha realizzato il cortometraggio “Lasciami andare” (ndr, sul banditismo sardo), ambientato nella Sardegna barbaricina, prodotto col sostegno della Regione Sardegna.                                                                                                                                                  

 “Donne di miniera” (2023), è il suo primo documentario: prodotto da Mario Pezzi, ha una durata di 55 minuti. Le musiche sono di Stefano Tore su tema di Maria Teresa Cau, montaggio di Erika Manoni.

Continua a leggere
Advertisement

Più letti

  • Attualità4 settimane fa

    Alto Calore comunica la sospensione idrica su tutto il territorio di Ariano

  • Attualità2 settimane fa

    Strada Tre Torri-Manna-Camporeale-Faeto:”Richiesta riprogrammazione risorse residue disponibili”

  • Attualità3 settimane fa

    Aleandro Longhi (Comitato SAT) sull’emergenza acqua:”Le finanze dell’Alto Calore sono al disastro”

  • Attualità4 settimane fa

    Istituzione ZTL nel centro storico dal 14 al 31 agosto 2025

  • Attualità4 settimane fa

    La Direzione strategica dell’Asl in visita alle strutture e agli ospedali di Sant’Angelo e Ariano

  • Attualità4 settimane fa

    Gli attori di Mare fuori: gavetta e cultura, gli ingredienti per salvarci

  • Attualità4 settimane fa

    Assemblea Alto Calore Servizi su tariffe del servizio idrico, il presidente Buonopane: “Bene la convocazione. Proporrò un documento per bloccare gli aumenti”

  • Attualità2 settimane fa

    Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ariano News
  • Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Politica
  • Comune
  • Sport
    • Ariano Calcio
    • Ariano Basket
    • Pallavolo Ariano
  • Cultura Eventi e Spettacolo

Copyright © 2023 Ariano News | Powered by Magenta Comunicazione

Informativa ai sensi dell’art. 13 D.LGS. 30 giugno 2003 n.196.
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Se si accede a un qualunque elemento sovrastante questo banner si acconsente all’uso dei cookie. ACCETTO Maggiori informazioni
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA