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Cronaca

Emergenza Covid-19 Un essere umano che muore: non può essere un numero!

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di Tonino Scala

Aveva 45 anni, la mia età. Era un autista.
In questi giorni di emergenza su e giù per l’Italia trasportava generi alimentari. È morto.
È morto come tanti in questa brutta e triste storia, ma non può essere considerato un numero.
Non deve essere considerato un numero.
Oggi sul giornale ho visto la foto, lo conoscevo, e quando una persona la conosci anche se solo di vista, te ne fotti delle statistiche, tabelle, di ciò che ti dicono che sta accadendo nel mondo, che stiamo contenendo il contagio, che non siamo per fortuna il nord.
Quei numeri han preso colore, son diventati carne. Carne viva.
Ho letto l’intervista al figlio che, come sta accadendo in tutte le realtà di questo Paese unito nelle tragedie e nei disastri, ci ha raccontato l’abbandono.
L’abbandono da parte di noi tutti.
Sì perché quando è lo Stato, le Istituzioni ad abbandonare chi sta male, siamo stati noi ad abbandonarlo e mi sento in colpa. Non perché faccia il consigliere comunale, non c’entra nulla in questa vicenda come in tante, ma come cittadino non più in grado nemmeno di capire quali siano le priorità.
Nessuno poteva prevedere questa emergenza, il mondo intero ci sta sbattendo la testa. Ma questa non è una giustificazione. Non lo è quando la carne è tua.
In questa brutta storia, è accaduto ciò che sta accadendo ovunque, giorni e giorni per avere il tampone, ore e ore per mettersi in contatto con l’Asl, i numeri verdi che diventano neri, la richiesta di aiuto…”Possiamo portalo all’ospedale? No, diventerebbe un reato penale…”. Poi il contatto con l’Asl dopo giorni, finalmente. “Arriveranno per il tampone”. Niente. L’appello della moglie su FB. Quando non sai più a chi santo rivolgerti non puoi fare altro che rivolgerti al mondo virtuale con la speranza che qualcuno senta. La situazione precipita. Poi il triste epilogo di una storia che ha visto coinvolto un uomo di 45 anni, la mia età, ma potevo esserci io, tu, un altro. Alla famiglia di quest’uomo un abbraccio e le scuse che non servono a nulla lo so, ma solo questo, dalla mia tastiere del Pc nella mia camera da letto attrezzata a ponte con il mondo in questi giorni di quarantena, posso fare.
Oggi è capitato a te, domani capiterà a un altro di noi, perché veniamo considerati tutti numeri in questo mondo fino a quando non capita a noi e ci rendiamo conto che dietro un numero c’è la vita.
Ma tu uomo di 45, come tutta l’umanità, non sei un numero.

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Appalti Pubblici in Provincia – Tre funzionari e due imprenditori indagati per corruzione

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Nella mattinata odierna, i militari del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione personale e domiciliare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino, nei confronti di tre funzionari della Provincia di Avellino e di due imprenditori locali. Gli indagati, allo stato delle indagini, sono ritenuti responsabili del reato di corruzione per l’esercizio della funzione in relazione a diversi affidamenti di lavori pubblici. Le attività in corso si inseriscono nel quadro più ampio di iniziative investigative della Procura della Repubblica di Avellino, insieme alla Guardia di Finanza, volte a contrastare la corruzione e a garantire un utilizzo lecito, trasparente ed efficiente dei fondi pubblici nazionali ed europei, a sostegno della crescita produttiva e occupazionale del territorio. Le operazioni investigative si stanno svolgendo presso i domicili degli indagati, gli uffici della Provincia ad essi in uso e le sedi delle società coinvolte. Il Presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, ha dichiarato: “Non c’e’ preoccupazione, certamente, dispiace che ci possa essere evidentemente qualche attività non legale in seno all’ente. Piena disponibilità a fornire tutte le informazioni e gli atti richiesti da parte della Guardia di Finanza. Sono stato informato questa mattina, dopodiché ho partecipato a questo comitato, non ho altro da aggiungere, c’è un’attività di indagine in corso che riguarda l’ufficio tecnico della Provincia“.

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Tragedia ad Ariano, poliziotto si toglie la vita

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Ariano Irpino – Una tragedia ha scosso la comunità arianese e il Commissariato di Polizia del Tricolle. Un giovane agente, in servizio presso il reparto volante, è stato trovato senza vita all’interno di un casolare di campagna alla periferia della città.

A fare la drammatica scoperta è stata la moglie, che ha immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono giunti i sanitari del 118, i carabinieri, la polizia e i vigili del fuoco, ma per l’agente non c’era ormai più nulla da fare. Secondo una prima ricostruzione, il poliziotto si sarebbe tolto la vita con la pistola d’ordinanza.

L’uomo era molto stimato all’interno del Commissariato di Ariano Irpino e considerato tra i più attivi del reparto volante. In più occasioni si era distinto per il coraggio e la professionalità dimostrati durante interventi delicati, ricevendo anche apprezzamenti ufficiali.

Sconosciute al momento le ragioni del tragico gesto che restano avvolte nel mistero. La Procura di Benevento ha aperto un’inchiesta e disposto gli accertamenti di rito per chiarire la dinamica dei fatti.

La notizia ha destato profondo dolore in città e tra i colleghi, che lo ricordano come persona garbata e professionale nel suo lavoro.

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Attualità

Vandali nella notte devastano il centro storico

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Uno scenario apocalittico quello che questa mattina, alle prime luci del giorno si è presentato agli occhi della città che si risvegliava. Il centro storico offeso da atti vandalici, da gesti folli e anche inconsueti consumati nella notte con fioriere distrutte, segnali stradali abbattuti e finanche il danneggiamento di una casetta in legno. Rabbia e sdegno da parte dei commercianti e residenti del centro storico davanti a queste immagini di violenza gratuita nei confronti della città. Si spera che le telecamere di videosorveglianza possano essere utili per individuare i responsabili.

Foto Mario Generoso Grasso

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