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Emergenza Covid-19 Carmine Grasso:”Proviamo a fare seriamente qualcosa contro il SARS-Cov2?”

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L’esperienza cinese ha ampiamente dimostrato che le indagini epidemiologiche hanno svolto un ruolo importante nel rendere più efficaci gli sforzi per prevenire e controllare la malattia da coronavirus (COVID-19). L’indagine epidemiologica mira a scoprire come un paziente sia stato infettato, chi lo ha infettato e se questi abbia trasmesso l’infezione ad altre persone e, nei mesi successivi la guarigione, seguire il paziente per valutare l’andamento dell’epidemia. Questo studio sul nostro territorio ed in particolare ad Ariano Irpino (zona rossa) non ci risulta sia stato fatto. In un focolaio come il nostro non possiamo stare a contare i morti e già sappiamo che nel mese di marzo di quest’anno sono oltre il 40% in più rispetto al marzo 2019.

Non sono solo i provvedimenti di contenimento e distanziamento sociale che possono da soli risolvere il problema, sono troppo poco per un focolaio come quello arianese.

I provvedimenti dell’ultima ora, come l’aumento dei posti letto riservati ai Covid, non possono contribuire ad arginare questa epidemia. Non sono i test rapidi che possono tranquillizzare i cittadini e le coscienze di chi li promuove. Un focolaio come quello di ARIANO Irpino Ha bisogno senza indugi di provvedimenti seri ed efficaci come quelli di Wuhan, Vò Euganeo.

Al momento le armi più efficaci per contrastare l’epidemia sono l’uso di mascherine per la popolazione tutta e l’esecuzione dei tamponi naso-faringei. I Tamponi rappresentano l’unico mezzo per fare diagnosi di infezione in atto. I test(rapidi) sierologici indicano solo un pregresso (12- 15 giorni) contatto con il virus e sono utili in una seconda fase dello studio epidemiologico.

I tamponi vanno effettuati a tutte le categorie a rischio: operatori della sanità (ospedali, cliniche, case di cura e case per anziani), operatori a contatto con il pubblico e ai soggetti sintomatici compresi i loro contatti. Tutti i positivi sintomatici ed asintomatici individuati, vanno messi in isolamento e controllati.

Il territorio va scandagliato: vanno raggiunti tutti i pazienti sintomatici, vanno valutati clinicamente e, fatta diagnosi col tampone nasofaringeo e/o ecografia, vanno trattati a casa e monitorati oppure ricoverati. Vanno inquadrati parenti e persone che hanno avuto contatti con i sintomatici.

Vanno censite e messe in sicurezza tutte le case di riposo e le RSA prima che scoppino altre bombe come quelle del Minerva.

Ovviamente non parliamo di tamponi a tappeto (fosse possibile non sarebbe inutile!), ma di tamponi mirati ai soggetti delle categorie a rischio, ai casi segnalati dai medici di base, pediatri di libera scelta, dai medici della continuità assistenziale ed a tutti coloro che presentano sintomi ed ai loro contatti.

I tamponi sono indispensabili, non solo per la diagnosi di SARS-Cov2, ma anche per stabilire quando il paziente è realmente non più contagioso. Da alcuni studi, infatti, si evidenzia che la contagiosità si può estendere da 2 giorni prima della comparsa dei sintomi fino a 39 giorni dopo. Questo spiegherebbe i motivi per cui l’epidemia si estende nonostante i cittadini stiano rispettando con attenzione le misure di contenimento.

Noi oggi, a quaranta giorni dai primi casi di coronavirus, assistiamo ad un uno stato confusionale di regioni, ASL, Ospedali, distretti che non riescono a stabilire linee guida precise ed efficaci. Non parliamo di sindaci che si improvvisano esperti epidemiologi e ingenerano ulteriore confusione sui test da effettuare ai cittadini.

Noi, in una zona rossa, stiamo facendo la stessa fine della nave Diamond Princess che si trasformò in un incubatore! L’unico dato certo dei bollettini è il numero di decessi! E per fare questo potevamo metterci d’avanti al Cimitero a contare i morti!

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Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

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In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.

 Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo

Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi

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Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

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L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina

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Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

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“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.

“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.

Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.

Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.

I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà. 

Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici  Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore. 

L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.

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