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Donne vittime di violenza, la svolta: arriva la prima casa rifugio in Irpinia

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Accoglierà – fornendo loro tutta l’assistenza necessaria, con servizi di prim’ordine – donne maltrattate dagli uomini, donne vittime di abusi, fisici e non solo. E lo farà onorando ogni giorno la memoria di Antonella Russo, giovane ragazza di Solofra che ha perso la vita nel meglio della sua gioventù, uccisa perché ha lottato e denunciato e si è battuta per la libertà, affinché non fosse la paura ad avere la meglio, affinché non avesse la meglio l’aguzzino di sua madre. E’ ormai tutto pronto ad Ospedaletto d’Alpinolo, in provincia di Avellino, per l’apertura ufficiale della casa per donne maltrattate, la casa rifugio “Antonella Russo” che nasce da un’idea progettuale del Centro di solidarietà La Casa sulla Roccia di Avellino e grazie alla Demetra Società Cooperativa Sociale in qualità di soggetto attuatore. “Purtroppo molto spesso non è sufficiente il solo ascolto. Purtroppo molto spesso la tutela dei diritti delle donne, primo fra tutti quello alla libertà e alla sicurezza personale, necessita di essere tradotta in uno spazio che accolga e contenga, che protegga e che offra un punto dove fermarsi per ritrovare quel sé perso in anni di violenza e annullamento per poi ricominciare”, dicono gli operatori di Casa sulla Roccia. La casa rifugio potrà ospitare fino a sei donne, con eventuali figli. Sono previste, al suo interno, varie figure specializzate, tutte donne, tutte rigorosamente volontarie e appositamente formate: avvocato, psicologa, assistente sociale. Ovviamente, ci saranno anche tante altre volontarie, anche perché sarà data assistenza per tutto il giorno, anche di notte. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa – che anticipa l’apertura della Casa prevista per il 14 settembre – in programma venerdì 9 settembre, alle 10.15, in via Casale n. 2, Ospedaletto D’Alpinolo (nei pressi della Misericordia), cui prenderà parte, oltre ai rappresentanti del centro e dell’amministrazione comunale di Ospedaletto, anche la mamma di Antonella Russo.

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Venerdì 3 ottobre sciopero generale CGIL in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza

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Roma, 1 ottobre – “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil annuncia, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.

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Assemblea Alto Calore Servizi, il presidente Buonopane: “Bene la designazione di De Felice. Si riparte dal nostro documento con lo stop all’aumento delle tariffe”

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“La quasi totalità dei voti dei soci presenti in assemblea per la designazione del nuovo amministratore di Alto Calore Servizi rappresenta un segnale importante di compattezza delle comunità locali. È la dimostrazione di una volontà comune di lavorare tutti insieme per salvare la società e per avere un servizio efficiente”. È quanto dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, al termine dell’assemblea di Acs nel corso della quale è stata eletta la professoressa Alfonsina De Felice per il vertice societario.

“Una figura di altissimo profilo – evidenzia il presidente Buonopane -, intorno alla quale gli amministratori presenti, senza distinzione di casacca politica, si sono ritrovati. Vanta un’esperienza importante che sarà sicuramente utile per risollevare le sorti di Alto Calore Servizi. Il senso di responsabilità ha prevalso tra i soci che hanno partecipato alla riunione odierna. Altrettanto fondamentale il voto favorevole alle linee di mandato che fanno sintesi tra il documento proposto dai sindaci che si sono riuniti nei giorni scorsi a Pietradefusi e quello che ho presentato nell’assemblea delle scorse settimane, nel quale al primo punto si chiede di bloccare l’aumento delle tariffe”, conclude il presidente Buonopane.

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Antonio Bianco:”Reprimere il dissenso per nascondere la pulizia etnica di Israele”

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Il dissenso deve essere zittito, i social ammoniti e, se perseverano, chiusi. La singola voce redarguita con minacce velate che lo richiamano al suo ruolo istituzionale di pubblico ufficiale e docente che non gli consentirebbe – il condizionale è d’obbligo! – di ritenere vergognoso il comportamento del governo italiano assunto nei confronti del genocidio perpetrato a Gaza. Si vuole limitare la libertà di parola, espressa in forma associata o individuale, pur di giustificare l’ignavia del governo italiano che resta a guardare la pulizia etnica di Netanyahu mostrata in diretta TV con immagini violente, ingiustificate, inumane. Non è un video game, ma la cruda realtà di bambini, di donne, di uomini inermi uccisi negli atti di vita quotidiana oppure mentre soccorrono altri sventurati colpiti dai bombardamenti israeliani. Né meraviglia la manifestazione spontanea dei giorniscorsi, circa 1 milione di persone, che ha messo in luce lo sdegno e la vergona espressa dalla gente comune nei confronti dell’Italia che, giustifica, aiuta e supporta Israele senza che siano stati messi in stand by gli accordi sull’invio di armi (Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2025, articolo di Alessia Grossi). Certo sono ingiustificabili le azioni violente attuate durante le manifestazioni pacifiche, ma non si può nemmeno accettare che il governo non riconosca la valenza della manifestazione del 25 ottobre che volevamettere al centro del dibattito il senso di umanità,smarrita da menti orientate al genocidio dei palestinesi quale unico fine della missione di governo. 

Azione politica e scelte che secondo Rula Jebreal, giornalista, nata ad Haifa ma anche cittadina israeliana, ospite di Accordi&Disaccordi sul Nove, le fanno affermare: “Gli ultimi sondaggi israeliani dicono che il 78% della popolazione è a favore delle politiche genocide di Israele (Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2025). Non dobbiamo restare in silenzio, non deve essere represso il dissenso manifestato in forma pacifica né la libertà di pensiero, il senso di umanità pervada la politica della Meloni e del suo governo.

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