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DISIMPEGNO FONDI UE E NUOVO PSR, DE LUCA INCONTRA COLDIRETTI CAMPANIA.

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RISCHIO DISIMPEGNO 370 MLN E NUOVO PSR, IL PRESIDENTE DE LUCA INCONTRA COLDIRETTI CAMPANIA: DA DOMANI SI CAMBIA REGISTRO

I fondi europei sono subito nell’agenda del presidente Vincenzo De Luca. Dopo la sollecitazione sul rischio di disimpegno da 370 milioni di euro sul vecchio Psr e sulle forti preoccupazioni per la programmazione del nuovo, il neo governatore ha incontrato una delegazione di Coldiretti Campania a Palazzo Santa Lucia immediatamente dopo la presentazione della nuova Giunta.
“Apprezzo la scelta di De Luca – afferma il presidente di Coldiretti Campania Gennarino Masiello – di aver voluto affrontare nel primo tavolo operativo proprio il tema dell’agricoltura. Un segnale chiaro che cogliamo con interesse rispetto al percorso che si vuol fare. Coldiretti ha posto con lucidità la necessità immediata di un cambio di passo. Il rischio è perdere i fondi del Psr 2007-13, ma soprattutto di riverberare sulla nuova programmazione gli stessi errori di impostazione. Su un’opportunità che vale 1 miliardo e 820 milioni di euro stiamo già scontando un ritardo notevole rispetto ad altre regioni“.
La delegazione di Coldiretti Campania era guidata dal presidente Masiello e dal direttore regionale Simone Ciampoli, accompagnati dai presidenti di federazione Vittorio Sangiorgio e Tommaso De Simone e dai direttori provinciali Salvatore Loffreda e Giulio Federici, oltre agli esperti della struttura tecnica.
De Luca ha apprezzato la pressione esercitata da Coldiretti Campania sulla vicenda Psr. Nell’incontro il presidente Masiello ha illustrato con chiarezza lo stato dell’arte. Il presidente De Luca si è reso immediatamente conto della gravità della situazione, dovuta anzitutto ad un problema di approccio metodologico della macchina amministrativa regionale.
Il governatore ha quindi coinvolto subito il neo assessore ai fondi europei Serena Angioli, chiedendole di prendere le redini della situazione già da domani in una riunione operativa. Il presidente Masiello ha chiesto un intervento politico energico del presidente De Luca, per ristabilire il giusto equilibrio tra struttura tecnica regionale e parte politica. Ivi comprese le rappresentanze di categoria, affinché non siano un uditore sporadico. Masiello ha manifestato la disponibilità di Coldiretti a collaborare e a mettere a disposizione tutta la struttura e le competenze dell’organizzazione.
De Luca ha ringraziato la Coldiretti per la forte spinta data su questa vicenda, chiedendo da oggi in poi una mano fattiva nel ridisegnare e nell’accompagnare la governance dei processi decisionali. De Luca ha garantito un impegno preciso verso una radicale opera di sburocratizzazione e di velocizzazione della macchina amministrativa attraverso gli strumenti dell’autocertificazione, della sussidiarietà, della condivisione strategica e interdisciplinare della spesa dei fondi europei.
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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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