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Covid 19? Più corretto Covid20

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Il bollettino dell’Unità Regionale di Crisi riporta 412 positivi.

Un numero che farebbe tremare chiunque.

C’è motivata paura o immotivata serenità? Oppure viceversa?

Molti bambini, molte persone, hanno sintomi pre-influenzali. Abituale condizione di questi periodi.

Nella particolare stagione che viviamo, la Covid che mai è scomparsa, si parla di vaccinazione antinfluenzale.

Non accettiamo il cambio delle abitudini del passato. Ma occorre ponderatezza e consapevolezza.

Le vaccinazioni contro il morbillo, la rosolia, la varicella, la poliomielite (chi ricorda l’anno 1964 che segnò l’inizio della ‘’guerra’’ alla polio?), sono state accettate come salvificche. Plaudendo alla Scienza.

Oggigiorno si potrebbe effettuare le vaccinazioni anche in altri luoghi che non siano gli ambulatori. Per le opportune norme anti-Covid.

Le alternative, in parte già sperimentate in occasione di screening a intere Comunità, possono essere i palazzetti per lo sport, spazi aperti e attrezzati.

Vero, altresì, che si pone un problema non da poco: la disponibilità delle dosi. Il timore latente è che non siano disponibili in quantità sufficiente.

La Protezione Civile, abilitata quale centrale d’acquisto, avrebbe dovuto provvedere. Il condizionale è d’obbligo, potrebbe avere già determinato quanto occorre.

Le vaccinazioni contro l’influenza e la polmonite da pneumococco prevengono, la storia lo attesta, malattie respiratorie. Può, la vaccinazione contro queste due patologie, proteggere il sistema immunitario, potrebbe evitare l’ingolfamento dei Pronto Soccorso.

Fondamentale, a prescindere, il comportamento tenuto durante i mesi peggiori trascorsi. Distanziamento, igienizzazione delle mani, mascherina. Evitando di osteggiare le norme scritte per spirito di contrapposizione.

Sul piano personale invito a scaricare l’App Immuni. Non esiste il rischio di essere spiati. Lo siamo già, mettiamo in piazza (leggasi social) persino i poster appiccicati nel bagno…

L’incidenza dei contagi, in Italia, risulta 34,2 casi per 100mila abitanti nel periodo 14-27 settembre, contro 31,4/100mila abitanti nel periodo 7-20 settembre.

Finora, almeno a quanto è dato sapere, i servizi territoriali sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus e la tracciatura dei contatti permette di non far estendere il contagio.

I casi di positività al Coronavirus in Campania sono 14.337, i decessi sono stati 465, nessun decesso è registrato in data odierna.

Si ribadisce che la stragrande maggioranza dei contagiati è asintomatica, non presenta alcun sintomo. Almeno, alcun sintomo rilevante.

La conferma: non si parla di chiusura, di lockdown.

Probabile la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021. Cosa comporterà?

Chi lavora al Nord (tantissimi, purtroppo, che lasciano molta economia al Nord..devono pur vivere!) avrà difficoltà a tornare in Campania, a esempio. Forse un timore infondato? Niente assembramenti, niente stadi, niente discoteche. Vedremo e leggeremo domani, dopo la riunione del Consiglio dei Ministri.

Rivedremo, forse, per strada Carabinieri, Esercito a ricordarci le attenzioni.

I guariti di oggi risultano essere 54 che portano il numero totale a 6.472.

Il numero dei contagi medi giornalieri in Campania era pari a 67 casi nei primi 60 giorni della pandemia (dal 24 febbraio al 23 aprile), mentre negli ultimi 60 giorni (dal 27 luglio al 24 settembre) è salito a 102.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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