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CONFINTESA: “E’ INTOLLERABILE AUMENTARE I COSTI DEI CONTI CORRENTI PER PARARE IL DEFAULT DELLE BANCHE FALLITE”

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Roma, 30 settembre 2016 – “<Niente fondi pubblici per salvare Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche> esordì Renzi nel 2015, ed era vero. Scopriamo che si useranno i soldi dei lavoratori e delle imprese prelevandoli direttamente dai loro conti correnti.”dichiara il Segretario Generale di CONFINTESA, Francesco Prudenzano in merito all’aumento annunciato da Banco Popolare, UniCredit e Ubi sulle spese dei conti correnti, motivandolo con la necessità di rientrare dei costi del “Fondo Nazionale di Risoluzione”.

 

“E’ scandaloso venire a sapere dalla stampa che dal prossimo 31 dicembre i correntisti del Banco Popolare, si ritroveranno un’una tantum di 25 euro sulle spese del loro conto come ”Spese fisse di liquidazione”, mentre quelli di Unicredit avranno un canone mensile di 5, 7 e 12 euro aggiuntive a causa di “alcuni interventi legislativi o regolamentari che hanno determinato dei costi”. Ubi addirittura un aumento di 40 euro, motivato alle maggiori «spese sostenute dal gruppo per il Fondo di garanzia dei depositi e gli oneri sostenuti per il finanziamento del Fondo nazionale di risoluzione»” continua Prudenzano.

 

Parliamo di una vera e propria manovra che riguarda 12,4 milioni di imprese e famiglie. Più o meno il 20% della popolazione italiana che si è trovata o si troverà, sull’estratto conto, una tassa in più da pagare.

 

“Il Fondo di garanzia interbancario vantato in passato come garanzia dei risparmiatori, come già abbiamo avuto modo di denunciare in passato, era solo virtuale. Per noi è immorale non solo il modo subdolo, indiretto e obbligatorio di recuperare il denaro ma anche aver preso in giro tutti i risparmiatori quando questo Fondo era usato per assicurare una immagine di solidità del nostro sistema bancario. Solidità, come lo stesso Fondo, solo virtuale!

Non resteremo certo a guardare!  Denunceremo tutti gli aspetti poco chiari di questa ennesima, amara vicenda italiana” conclude Prudenzano.

 

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Attualità

La solita vulgata: meridionali sciuponi e indolenti

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Gli Stati Generali della prevenzione svolti a Napoli sono stati il banco di prova e confronto delle condizioni di salute del Sud, sempre più lontano dal resto del paese sui diritti di cittadinanza in ambito sanitario con la minor partecipazione, rispetto al Nord, agli screening di prevenzione delle più comuni patologie. 

Anche l’intervento della Meloni agli Stati Generali ha ribadito che Napoli è l’area strategica del Sud da cui partire al fine di sensibilizzare i cittadini e colmare i divari esistenti tra le due Italia. In parole semplici, è colpa dei meridionali, pigri e indolenti,che non si curano né aderiscono agli screening di prevenzione delle patologie e, per tal motivo, vivono, in media, 3 anni in meno rispetto al resto del paese. Prosegue la campagna di diffamazione nei confronti dei meridionali e si applica la vulgata: “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. La realtà è ben diversa, lo Stato Centrale patrigno si è disinteressato del Sud privilegiando il Centro-Nord, la parte più ricca e progredita del paese. I continui proclami della Meloni che reputa il Sud lalocomotiva dell’economia italiana, stridono con le disuguaglianze, mai colmate, dell’emigrazione endemica e della insufficienza dei medici e degli infermieri, costretti in Campania, come nel resto del Sud, a doppi turni notturni continuativi su due giorni pur di coprire l’assenza del personale in malattia o in ferie. Nessun cenno alle lunghe liste di attesa impossibili da azzerare per la mancanza di personale e di risorse finanziarie. Né la Meloni si pone la domanda del turismo sanitario di tutto il Sud, inclusa la Campania, la quale ha un debito di circa 300 milioni di euro per l’assistenza sanitaria prestata ai propri cittadini dalle regioni del Nord.  Il tutto reso ancor più acuto dallo spopolamento del Sud che si presume nel 2050 perderà circa 3,5 milioni di abitanti. Molte parole, ma i fatti restano a zero.

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Festa Europea della Musica il 21 giugno ad Ariano Irpino

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Il 21 giugno, la Città di Ariano Irpino, celebra il “Solstizio d’Estate” con un evento musicale di eccezione “Festa Europea della Musica” e a fare da sfondo a questo imperdibile evento ci saranno le affascinanti mura storiche del Castello Normanno

Protagonisti della serata saranno gli allievi del Conservatorio “D.Cimarosa” di Avellino, i quali si esibiranno in una raffinata rassegna cameristica attraverso un percorso così suddiviso:

Grotte e Saletta del Castello | ore 17.30 – 20.00 – “Squarci… Cameristici” 
Musica da camera per piccole formazioni: duetti e trii con repertori da Piazzolla, Britten, Vivaldi, Kreutzer, Granados, Mertz, Castelnuovo-Tedesco.

Piazzetta del Monumento P.P.Parzanese | ore 20.15 – 21.30 – “Tramonti… d’Ensemble” Archi Romantici con il Quartetto op. 51 n.1 di Brahms.

Torrione Alto Castello | ore 21.30 – 22.30 – “Squilli di Festa” 

Concerto del Quintetto di Trombe del Cimarosa: da Gabrieli a Bach, da Haendel alla Fantasia Brasileira.

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Contributi nuove attività nel centro storico – Pubblicata la graduatoria provvisoria

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E’ stato pubblicato l’avviso della graduatoria provvisoria delle risorse previste dal “Fondo di sostegno ai Comuni marginali” per l’annualità 2022. Venti le istanze presentate al Comune di Ariano Irpino e tra queste dieci sono state ammesse al contributo. Di seguito l’elenco delle ditte ammesse al contributo:

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