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Confesercenti, Marinelli: in Irpinia ripresa lenta, servono interventi istituzioni locali e nazionali per aprire fase nuova

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«Anche in Irpinia, come nel resto del Paese, si registrano segnali economici positivi, ma le incertezze sul futuro e l’aumento di costi e prezzi frena la ripresa». Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino.

«La rimozione delle misure di restrizione – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria –, che si è rivelata più rapida del previsto hanno sicuramente agevolato una fase espansiva e di aumento dei consumi, soprattutto in alcuni settori, come quello della ristorazione, e del comparto turistico, che solo marginalmente ha investito la provincia di Avellino. I consumi di servizi, quanto quelli di beni semidurevoli, però, presentano ancora un ampio gap da recuperare rispetto ai periodi antecedenti la crisi: le famiglie continuano ad essere prudenti, limitando le spese. Anche l’aumento dei prezzi, innescato principalmente dall’impennata dei costi energetici ad ottobre, può rappresentare un freno alla crescita del potere d’acquisto delle famiglie e alla ripresa dei consumi. Secondo le stime del Centro studi della Confesercenti nazionale l’incremento dell’inflazione potrebbe costare all’economia italiana 1 miliardo di euro di mancata spesa delle famiglie».

«Alla luce di tutto ciò – ha concluso Marinelli – possiamo ragionevolmente sostenere che si potrà avere una piena ripartenza dei consumi soltanto quando si registrerà una normalizzazione degli stili di vita delle famiglie, comprensibilmente influenzata innanzitutto dall’andamento dell’emergenza sanitaria, ma che va favorita anche investendo risorse, a partire da quelle messe a disposizione per il taglio delle tasse, per il miglioramento strutturale di aspettative e condizioni reddituali. In particolare, nelle aree interne, la partita del Pnrr, il Piano di ripartenza e resilienza diventa una opportunità ed una sfida per chiudere una fase di crisi ed aprire prospettive nuove. Ci attendiamo quindi il massimo impegno di enti ed amministratori locali nella programmazione di interventi ordinari e straordinari che diano risposte concrete ai problemi del commercio, delle attività produttive e dell’intera comunità, guardando con lungimiranza al futuro».

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Venerdì 3 ottobre sciopero generale CGIL in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza

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Roma, 1 ottobre – “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil annuncia, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.

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Assemblea Alto Calore Servizi, il presidente Buonopane: “Bene la designazione di De Felice. Si riparte dal nostro documento con lo stop all’aumento delle tariffe”

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“La quasi totalità dei voti dei soci presenti in assemblea per la designazione del nuovo amministratore di Alto Calore Servizi rappresenta un segnale importante di compattezza delle comunità locali. È la dimostrazione di una volontà comune di lavorare tutti insieme per salvare la società e per avere un servizio efficiente”. È quanto dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, al termine dell’assemblea di Acs nel corso della quale è stata eletta la professoressa Alfonsina De Felice per il vertice societario.

“Una figura di altissimo profilo – evidenzia il presidente Buonopane -, intorno alla quale gli amministratori presenti, senza distinzione di casacca politica, si sono ritrovati. Vanta un’esperienza importante che sarà sicuramente utile per risollevare le sorti di Alto Calore Servizi. Il senso di responsabilità ha prevalso tra i soci che hanno partecipato alla riunione odierna. Altrettanto fondamentale il voto favorevole alle linee di mandato che fanno sintesi tra il documento proposto dai sindaci che si sono riuniti nei giorni scorsi a Pietradefusi e quello che ho presentato nell’assemblea delle scorse settimane, nel quale al primo punto si chiede di bloccare l’aumento delle tariffe”, conclude il presidente Buonopane.

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Antonio Bianco:”Reprimere il dissenso per nascondere la pulizia etnica di Israele”

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Il dissenso deve essere zittito, i social ammoniti e, se perseverano, chiusi. La singola voce redarguita con minacce velate che lo richiamano al suo ruolo istituzionale di pubblico ufficiale e docente che non gli consentirebbe – il condizionale è d’obbligo! – di ritenere vergognoso il comportamento del governo italiano assunto nei confronti del genocidio perpetrato a Gaza. Si vuole limitare la libertà di parola, espressa in forma associata o individuale, pur di giustificare l’ignavia del governo italiano che resta a guardare la pulizia etnica di Netanyahu mostrata in diretta TV con immagini violente, ingiustificate, inumane. Non è un video game, ma la cruda realtà di bambini, di donne, di uomini inermi uccisi negli atti di vita quotidiana oppure mentre soccorrono altri sventurati colpiti dai bombardamenti israeliani. Né meraviglia la manifestazione spontanea dei giorniscorsi, circa 1 milione di persone, che ha messo in luce lo sdegno e la vergona espressa dalla gente comune nei confronti dell’Italia che, giustifica, aiuta e supporta Israele senza che siano stati messi in stand by gli accordi sull’invio di armi (Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2025, articolo di Alessia Grossi). Certo sono ingiustificabili le azioni violente attuate durante le manifestazioni pacifiche, ma non si può nemmeno accettare che il governo non riconosca la valenza della manifestazione del 25 ottobre che volevamettere al centro del dibattito il senso di umanità,smarrita da menti orientate al genocidio dei palestinesi quale unico fine della missione di governo. 

Azione politica e scelte che secondo Rula Jebreal, giornalista, nata ad Haifa ma anche cittadina israeliana, ospite di Accordi&Disaccordi sul Nove, le fanno affermare: “Gli ultimi sondaggi israeliani dicono che il 78% della popolazione è a favore delle politiche genocide di Israele (Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2025). Non dobbiamo restare in silenzio, non deve essere represso il dissenso manifestato in forma pacifica né la libertà di pensiero, il senso di umanità pervada la politica della Meloni e del suo governo.

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