Attualità
Ciampi (M5S): “60 milioni per le reti idriche: da chiacchiere a impegno concreto per la Giunta regionale”

Quella di ieri in Consiglio regionale è stata una conquista che per me vale cinque anni di consiliatura. Le chiacchiere ora sono un impegno concreto. Portare a casa 60 milioni, una promessa di investimento per i comuni soci di Alto Calore di quattro anni fa, è un fatto concreto, inequivocabile, forse decisivo per Irpinia e Sannio.
Aver ottenuto una voto unanime su una mozione che impegna la giunta in un’operazione di questa portata a favore dell’Irpinia, a me pare estremamente significativo.Significa intervenire su una questione strategica come quella del ripristino di centinaia di chilometri di reti idriche che oggi perdono almeno il 50% dell’acqua che trasportano; significa dare lavoro a centinaia di persone che saranno impegnate in questa attività per qualche anno, significa intervenire in buona sostanza di riflesso sulla vita di un ente in crisi e sull’orlo del fallimento con un’operazione pari quasi al 50 per cento del suo deficit di bilancio (pari a 150 milioni). Significa per l’Alto Calore ad esempio risparmiare sulle manutenzioni e sulla esosa bolletta energetica per il sollevamento dell’acqua (meno se ne disperde, meno se ne pompa).
Trasformare una promessa di Bonavitacola di quattro anni fa in un impegno della Giunta regionale è un fatto.
Ringrazio il Consiglio regionale, la maggioranza e l’opposizione che hanno sostenuto questo progetto.
Un’idea che, va ricordato, era stata avanzata proprio dalla Regione nella persona del vice presidente Bonavitacola, quattro anni fa al presidente dell’Alto Calore e ribadita due anni fa nel corso di una sua audizione in Procura ad Avellino. Fatti citati nella richesta di fallimento avanzata al Tribunale dalla Procura.
La politica, però, non si era smossa nemmeno davanti alla richiesta di fallimento.
Mi sembrava assurdo lasciar cadere quel progetto – in una situazione come l’attuale in cui alle iniziative della Procura si opponeva uno stallo della politica e delle istituzioni -.
Circa le questioni sollevate sul tema “aiuti di Stato”, mi pare che sottolineare con forza e ottenere che la Giunta debba individuare quei fondi per l’Alto Calore, superi ogni questione formale.
Per questo non ho fiatato sulle modifiche al mio testo nel corso di una discussione trasparente e franca con la maggioranza, andare allo scontro mi pare non sarebbe stato utile per i territori di Irpinia e Sannio.
Per me, quei 60 milioni sui quali continuerò a tampinare la Giunta, sono un risultato di buona politica, di concreta affermazione di una priorità.
Questo è l’unico modo per non mandare nel dimenticatoio una opportunità e garantire una gestione pubblica delle risorse essenziali come l’acqua. Per salvare un’azienda storica.
Una strada, insomma, per affermare in termini generali un modello gestionale dei beni comuni e il principio che l’acqua deve essere pubblica.
Attualità
Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.
Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi
Attualità
Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina
Attualità
Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.
“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.
Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.
Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.
I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà.
Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore.
L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.
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