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CIA Campania emergenza vigneti:”serve stato di calamità per il comparto”

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È emergenza per la viticoltura Campana, Cia chiede alla Regione di attivare tutti gli strumenti disponibili. Stato di calamità, ma non solo, serve una rivoluzione nella gestione del rischio

Stamane i vertici di Cia Agricoltori Italiani inviano una lettera all’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, e alla direttrice generale delle Politiche agricole regionali, Mariella Passari, per porre in evidenza i danni ingentissimi che si stanno verificando nei vigneti provocati dai funghi patogeni, scatenati dalle intense e persistenti piogge di maggio e giugno, chiedendo pertanto di attivare “tutte le misure possibili anche con lo stato di calamità del comparto” vitivinicolo.

“Le precipitazioni persistenti di maggio e giugno hanno favorito l’insorgere della distruttiva fitopatia della peronospora. I danni sono ingenti su tutto il territorio campano – scrivono Raffaele Amore, presidente di Cia Campania, Carmine Fusco, presidente di Cia Benevento e Stefano Di Marzo, presidente Cia Avellino nella lettera inviata oggi all’assessore Caputo e alla direttrice generale Passari.   

“La peronospora (Plasmopara viticola) sta causando gravi danni nei vigneti.  – continuano i vertici di Cia – Le continue piogge che si sono verificate nei mesi di maggio e giugno, a volte accompagnate da violente grandinate, e il conseguente andamento meteorologico fortemente caldo-umido hanno favorito lo sviluppo incontrollabile della fitopatia”.

Queste condizioni atmosferiche e l’impossibilità di entrare nei vigneti allagati nei pochi momenti durante i quali non ha piovuto ha impedito ai viticoltori di eseguire i trattamenti antiperonosporici.

“Ma anche dove sono stati possibili i trattamenti – sottolinea Carmine Fusco  –  si stanno rivelando incapaci di arginare la malattia fungina ormai dilagante, che ha compromesso in maniera definitiva consistenza e stato di salute dei grappoli”.

Per questi motivi l’organizzazione agricola ha chiesto alla regione di attivare tutte le misure possibili, anche richiedendo al Masaf la declaratoria di stato di calamità per attivare le provvidenze previste dal Fondo di solidarietà nazionale.

Ma Cia Campania va oltre e ricorda all’assessore e alla dirigente generale quanto già sollecitato nei mesi scorsi proprio da Caputo: “è opportuno che il ministero riveda il metodo e l’impegno dei fondi della Gestione del rischio, prevedendo l’istituzione di un sistema misto Stato-Regioni”.

Uno degli aspetti cruciali della nuova Programmazione è quello di aumentare la resilienza economica delle aziende agricole,  dice Stefano Di Marzo “sono fondamentali alcuni cambiamenti per l’agricoltura del Sud”.

Cia Campania ritiene che “E’ urgente prevedere una strategia volta a sviluppare polizze assicurative aderenti ai fabbisogni dei differenti territori e settori”. Altro aspetto forte secondo Cia è la riforma dell’attuale ripartizione delle risorse tra i singoli strumenti di gestione del rischio: “Continuare a relegare Fondi di mutualità e Ist a semplici comparse (dal punto di vista finanziario) significa – sottolinea Amore,  presidente Cia Campania- non aver compreso che le recenti crisi di mercato e le malattie di piante e animali (fitopatie ed epizozie) rappresentano un’urgenza altrettanto vincolante rispetto all’evoluzione catastrofica degli eventi meteorologici”.Pertanto Cia chiede con urgenza una rivisitazione radicale della Misura Nazionale in tal senso.Inoltre, bisogna sburocratizzare le procedure per i fondi mutualistici, definire criteri chiari e semplici”. Infine, sull’introduzione del Fondo Nazionale “AgriCat” finanziato con prelievo 3% Pagamenti Diretti, Cia Campania esprime “forte preoccupazione, un contenitore unico che evidentemente presenta elevate probabilità di insolvenza. Riteniamo che questo strumento permetta una leva finanziaria rispetto al capitale  accantonato”. 

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Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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