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Carmine Grasso (PD):” Congressi locali e provinciali per far uscire il PD dalle secche”

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Da Carmine Grasso, Sezione PD di Ariano Irpino, riceviamo e pubblichiamo:

Un centrosinistra unito è quello che aveva aperto, a distanza di anni, la strada alla vittoria elettorale nelle scorse amministrative ad Ariano Irpino. Certo il processo per raggiungere l’unità non era stato breve ed il PD se ne era fatto carico con il percorso delle cinque primavere. Oggi, nonostante il breve tempo (nove mesi) trascorso dall’ultime elezioni, l’unitarietà del centro sinistra comincia a mostrare crepe tra le formazioni partitiche storiche della città. Ancor più sembrano venir fuori personalismi che mettono in dubbio il valore aggiunto alla sinistra apportato dal candidato vincente nella scorsa tornata elettorale e che ad oggi è l’unico che ha posto la sua candidatura a disposizione del centro-sinistra. Non sono i singoli iscritti o simpatizzanti dei partiti che possono stabilire la linea dello stesso. La linea di un partito viene fuori da un congresso ed è in quella sede che ognuno degli iscritti ha il diritto di elaborare una proposta da sottoporre all’assemblea e di ottenerne democraticamente l’approvazione. E’ proprio il PD il partito che sembra presentare maggiori difficoltà nel suo seno. Esso potrebbe non riuscire ad esprimere una linea univoca nella scelta del candidato sindaco da sostenere alle prossime elezioni. Ciò è dovuto da evidenti contrasti tra alcuni iscritti. Il segretario ff del partito non sembra in grado di assumere un ruolo super partes, di fare sintesi tra le parti e di essere garante di tutti. L’ultimo tesseramento ha ulteriormente alterato gli equilibri del partito. L’adesione al PD locale di esponenti notoriamente simpatizzanti e/o iscritti a LEU sicuramente rappresenta un arricchimento per il PD, ma potrebbe creare ulteriore confusione nel partito locale. Nessuno è pronto a credere che la suddetta adesione sia dovuta ad un loro improvviso ravvedimento o ad un dissenso con il loro partito originario e tanto meno alla voglia di rimpinguare con la quota di iscrizione le povere casse del PD. Alcuni di loro non hanno mai nascosto il dissenso nei confronti di posizioni politiche assunte di alcuni iscritti storici al PD e ciò potrebbe ancor più essere causa di divisioni. L’unica soluzione per la sezione Arianese del PD è la celebrazione del congresso locale in modo da approvare una mozione maggioritaria da portare avanti ed eleggere un segretario cittadino che possa essere garante della pluralità del partito ed allo stesso tempo fare sintesi tra le posizioni. La nostra celebrazione di un congresso locale non è disgiunta dalla richiesta di un assetto definitivo del partito provinciale. C’è bisogno che il Commissario Cennamo acceleri il percorso iniziato col tesseramento e che, aprendosi al coinvolgimento dei circoli locali di tutta la provincia, dovrà culminare con la celebrazione del congresso provinciale. Ciò farà uscire il partito dalle dannose secche della mancanza di dibattito, di partecipazione e colmare le aspettative di rappresentanza degli iscritti e simpatizzanti  delPD“.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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La disumanità dei governi imbelli

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È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).

Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.

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