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Carlo Sibilia (M5S): Ennesimo pasticcio del Pd a danno di mille lavoratori campani.

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ROMA, 5 agosto 2014 – “Quello che temevamo purtroppo si è avverato” – così il deputato cittadino del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia, a proposito della vertenza dei cosiddetti Quota 96 su cui “il Governo ha fatto un dietrofront che la dice lunga sulla coerenza e la serietà del Pd, che fa e disfa nel giro di pochi giorni”.

“La settimana scorsa, infatti – prosegue il parlamentare avellinese – la Camera ha dato il via libera al pensionamento di quei 4mila docenti e dipendenti Ata costretti da una svista nella sciagurata legge Fornero a rimanere in carica pur potendosi ritirare dal servizio nel 2012. Ancora una volta, però, la confusione nella gestione dei problemi dei cittadini ha avuto la meglio sul riconoscimento dei loro diritti. Lavoratori con 61 anni di età e 35 di contributi oppure 60 anni di età e 36 di contributi, che solo in Campania sono circa mille tra docenti e dipendenti Ata, restano intrappolati in una stretta maglia tessuta in maniera irresponsabile dal Governo Monti e a cui questo Esecutivo non sa porre rimedio”.

“Il decreto Pubblica Amministrazione approvato alla Camera con l’appoggio del Movimento 5 Stelle, che ha fatto sentire la sua voce e la sua presenza con gli interventi in aula, è tornato al Senato, dove, in Commissione Affari costituzionali, ha subito un emendamento, a firma del Ministro Madia, soppressivo dell’articolo che sbloccava la situazione dei Quota 96 per mancanza di copertura finanziaria. In realtà, questo Governo si è piegato alla logica montiana dei freddi numeri e ad una politica burocratica di tagli indiscriminati. Contraddicendo se stesso, si è subito allineato alle imposizioni della finanza, facendo un passo indietro e svilendo il ruolo del Parlamento. A pagare un prezzo altissimo sono non soltanto coloro che si sono visti lesi nei propri diritti per il terzo anno consecutivo ma anche quei giovani lavoratori che potrebbero entrare nel mondo della scuola portando una ventata di aria fresca. L’ennesimo pasticcio, dunque – conclude Sibilia – che va risolto quanto prima perché i diritti dei lavoratori non possono più attendere”.

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Attualità

Parcheggio gratuito al “Silos Calvario” (3° livello)

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Misura straordinaria per sostenere il commercio e agevolare l’accesso al centro

Per sostenere le attività commerciali e agevolare l’accesso al centro cittadino durante i lavori di riqualificazione delle Piazze, l’Amministrazione comunale ha disposto la sospensione temporanea della sosta a pagamento al terzo livello del parcheggio “Silos Calvario”.

La decisione è stata formalizzata con la Delibera di Giunta comunale n. 91 del 29 aprile 2025 e rappresenta una misura concreta a favore della cittadinanza, dei visitatori e degli esercenti, in un momento in cui il centro storico è interessato da importanti interventi di miglioramento urbanistico.

La sospensione della tariffazione riguarda esclusivamente il terzo livello del parcheggio e rimarrà in vigore per tutta la durata dei lavori, con l’obiettivo di incentivare la fruizione del centro e limitare eventuali disagi.

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue, nel 2024 vi sono stati 1090 decessi di lavoratori con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente che ne ha registrati 1041. Sono aumentati del 17,8% gli infortuni in itinere che fanno riferimento ailavoratori che si spostano da casa verso il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro ovvero per la consumazione del pasto, ritenuto dall’INAIL infortunio sul luogo di lavoro. Le regioni con maggiore incidenza di mortalità sono: la Basilicata, la Campania, la Sardegna, Valle D’Aosta quelle a minore incidenza sono il Veneto e le Marche. Il rischio maggiore di mortalità per età in riferimento ad un milione di occupati è così ripartito: gli ultrasessantacinquenni con 138,3 decessi, i lavoratori tra 55 e 64 anni 54,5, fascia di età maggiormente colpita da mortalità sul posto di lavoro. Mentre i settori lavorativi maggiormente colpiti sono: le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio, le attività manifatturiere, il commercio. Vi è stato anche un incremento dello 0,7% degli infortuni denunciati all’INAIL, passati da 585.356 del 2023 a 589.571 del 2024. Non si può morire per mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, questa scia di sangue proseguirà sin tanto che non si considererà la persona umana sacra e inviolabile, non possiamo sottostare alla deregolamentazione per ottenere il bene o servizio al minor costo per battere la concorrenza. Una società civile punta sulla formazione del lavoratore e del datore di lavoro, attua controlli costanti e capillari dei luoghi di lavoro da parte dell’ispettorato e commina pene certe e senza scappatoie. I richiamidel Presidente della Repubblica ai salari bassi ed aimorti sul lavoro, sono un atto di accusa indiretto alla mancanza della volontà politica volta a garantire ladignità al lavoratore ed alla sua famiglia, il primo maggio deve essere la festa del lavoro non il necrologio su cui si scrivono i nomi dei lavoratori morti.

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Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

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La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.

Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.

Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.

Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.

Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.

Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web  rettificaateco.registroimprese.it

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