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Carlo Sibilia M5S : “Acqua basta col profitto, si rispetti il referendum e all’Alto Calore dico: i bilanci siano resi pubblici”.

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Rispetto del referendum del 2011 che ha sancito la volontà di 26 milioni di italiani di sottrarre l’acqua dal mercato: è quanto chiede il Movimento 5 Stelle che alla Camera sta dando vita ad una serie di iniziative in materia, dalla presentazione di interrogazioni alla costituzione dell’intergruppo parlamentare per l’Acqua Bene Comune, da una risoluzione in Commissione Ambiente ai progetti di legge sulla qualità delle acque e di revisione del d.lgs. 152/2006. In merito, poi, all’istituzione della tariffa sociale, cui si fa riferimento nel collegato ambientale alla legge di stabilità, il M5S denuncia il fatto che la sua copertura viene individuata dal Governo in una nuova componente che farà aumentare le bollette, gravando ancora una volta sui cittadini e non su chi finora ha ottenuto profitti dalla risorsa idrica. “Non possiamo più attendere – dichiara il deputato cittadino Carlo Sibilia – Occorre che si dia subito avvio ad una vera gestione pubblica e partecipata dell’acqua, con la definitiva eliminazione della quota di remunerazione del capitale investito, che nel dicembre 2012 l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha fatto rientrare dalla finestra sotto forma di oneri finanziari”. Infine, il portavoce avellinese, rispetto ai bilanci dell’Alto Calore, ne sollecita l’immediata pubblicazione on line: “La trasparenza nella gestione della risorsa idrica è fondamentale in un sistema democratico. I cittadini hanno il diritto di essere informati. Per questo chiedo alla presidenza dell’Ente, per la terza volta, che il sito istituzionale sia ristrutturato nel rispetto della normativa vigente in materia e, soprattutto, che i bilanci vengano immediatamente resi pubblici. Se non dovessero arrivare risposte, siamo pronti ad avviare in tutti i Comuni della provincia di Avellino una raccolta di firme per uscire dall’Alto Calore”.

 

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Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

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In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.

 Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo

Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi

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Attualità

Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

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L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina

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Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

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“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.

“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.

Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.

Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.

I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà. 

Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici  Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore. 

L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.

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