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Campagna di sensibilizzazione per l’Affido Familiare.

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Esiste già una “Anagrafe degli Affidatari” ma si rende necessaria un’opera di sensibilizzazione a maglie larghe per ampliare la rete di famiglie disponibili. Appello da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ariano e dell’Azienda Consortile A1 alle famiglie dell’arianese affinché si avvicinino alla cultura dell’affido familiare.

“L’affido familiare- spiega l’Assessore Raffaele Li Pizzi- attua il diritto del bambino a vivere e crescere in una famiglia. Gli garantisce la serenità e le migliori condizioni per lo sviluppo psico-fisico, qualora la famiglia di origine si trovi nella impossibilità temporanea di assicurargliele. In un momento così difficile per la nostra società questa istituzione giuridica così importante può essere decisiva per aiutare tanti minori che si trovano in un contesto difficile e di crisi ad evitare traumi. L’affido può anche realizzarsi come risorsa in affiancamento e a supporto al genitore nella cura quotidiana, qualora se ne presentasse la necessità all’interno di un progetto specifico e può rappresentare uno strumento preventivo, in situazioni non necessariamente di patologia familiare o sociale già conclamate, ma solo uno strumento di sostegno laddove per svariati motivi la famiglia non riesca autonomamente ad esercitare ogni funzione genitoriale.

Confidiamo nella disponibilità di quanti intendono intraprendere un percorso comune e condiviso finalizzato a garantire ad ogni minore il diritto alla famiglia. L’invito, quindi, va a quelle famiglie sane, più fortunate di altre ad entrare in questa rete di aiuto, ad offrire la propria solidarietà ed a regalare un po’ del proprio affetto ad un bambino in una situazione critica- conclude Li Pizzi”.

L’affidamento familiare è un intervento temporaneo e prevede che siano mantenuti i rapporti tra il bambino e il nucleo familiare d’origine in vista del suo rientro; la tempestività e l’accompagnamento ad un rientro sereno nella famiglia di origine sono le finalità prioritarie dell’intervento.

Dalla sua costituzione ad oggi il “Servizio Affido d’ambito Territoriale – SAT” ha compiuto passi importanti in direzione di una stabile ed operativa struttura che coinvolga tutti i ventinove comuni dell’Ambito territoriale A1. Il lavoro di pianificazione e concertazione interna e le relazioni con l’esterno, in modo particolare con la cittadinanza, pur considerando i limiti di un ambito territoriale tanto vasto e disomogeneo, ha dato i primi ed incoraggianti risultati. Coinvolto attivamente un primo gruppo di cittadini ma oggi risulta necessario incrementare il numero di famiglie disponibili a portare avanti un percorso di conoscenza sull’affido familiare e soprattutto ad impegnarsi attivamente nella strutturazione di percorsi di affido familiare che nel corso degli anni hanno dato positivi risultati.

Le famiglie interessate possono chiedere informazioni presso i Servizi Sociali del Comune di Ariano Irpino al n° 0825/875303 oppure rivolgersi direttamente all’ufficio S.A.T. dell’Azienda Consortile A1, tel. 0825/1806400 – 401.

 

 

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Parcheggio gratuito al “Silos Calvario” (3° livello)

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Misura straordinaria per sostenere il commercio e agevolare l’accesso al centro

Per sostenere le attività commerciali e agevolare l’accesso al centro cittadino durante i lavori di riqualificazione delle Piazze, l’Amministrazione comunale ha disposto la sospensione temporanea della sosta a pagamento al terzo livello del parcheggio “Silos Calvario”.

La decisione è stata formalizzata con la Delibera di Giunta comunale n. 91 del 29 aprile 2025 e rappresenta una misura concreta a favore della cittadinanza, dei visitatori e degli esercenti, in un momento in cui il centro storico è interessato da importanti interventi di miglioramento urbanistico.

La sospensione della tariffazione riguarda esclusivamente il terzo livello del parcheggio e rimarrà in vigore per tutta la durata dei lavori, con l’obiettivo di incentivare la fruizione del centro e limitare eventuali disagi.

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue, nel 2024 vi sono stati 1090 decessi di lavoratori con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente che ne ha registrati 1041. Sono aumentati del 17,8% gli infortuni in itinere che fanno riferimento ailavoratori che si spostano da casa verso il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro ovvero per la consumazione del pasto, ritenuto dall’INAIL infortunio sul luogo di lavoro. Le regioni con maggiore incidenza di mortalità sono: la Basilicata, la Campania, la Sardegna, Valle D’Aosta quelle a minore incidenza sono il Veneto e le Marche. Il rischio maggiore di mortalità per età in riferimento ad un milione di occupati è così ripartito: gli ultrasessantacinquenni con 138,3 decessi, i lavoratori tra 55 e 64 anni 54,5, fascia di età maggiormente colpita da mortalità sul posto di lavoro. Mentre i settori lavorativi maggiormente colpiti sono: le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio, le attività manifatturiere, il commercio. Vi è stato anche un incremento dello 0,7% degli infortuni denunciati all’INAIL, passati da 585.356 del 2023 a 589.571 del 2024. Non si può morire per mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, questa scia di sangue proseguirà sin tanto che non si considererà la persona umana sacra e inviolabile, non possiamo sottostare alla deregolamentazione per ottenere il bene o servizio al minor costo per battere la concorrenza. Una società civile punta sulla formazione del lavoratore e del datore di lavoro, attua controlli costanti e capillari dei luoghi di lavoro da parte dell’ispettorato e commina pene certe e senza scappatoie. I richiamidel Presidente della Repubblica ai salari bassi ed aimorti sul lavoro, sono un atto di accusa indiretto alla mancanza della volontà politica volta a garantire ladignità al lavoratore ed alla sua famiglia, il primo maggio deve essere la festa del lavoro non il necrologio su cui si scrivono i nomi dei lavoratori morti.

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Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

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La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.

Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.

Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.

Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.

Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.

Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web  rettificaateco.registroimprese.it

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