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Caldoro taglia le postazioni 118 nel nuovo Piano ospedaliero. Prevista la riduzione dei presìdi con medico a bordo.Penalizzati l’Irpinia e il Sannio.

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Vecchi nosocomi di periferia che scampano alla chiusura. Pronto soccorso riattivati. Centinaia di assunzioni. Tracciando il quadro della sanità campana dopo un quinquennio di gestione il governatore – candidato Stefano Caldoro non ha fatto economia sui toni celebrativi. Ma al puzzle manca qualche tassello, decisamente meno entusiasmante. E’ il caso della riorganizzazione del sistema regionale del trasporto infermi prevista dal Piano ospedaliero recentemente presentato dal numero uno della Giunta campana. Il capitolo dedicato alla “Rete dell’emergenza – urgenza” anticipa quello che sarà il futuro prossimo dell’importante servizio. Un futuro che, almeno per quanto riguarda le province di Benevento e Avellino, sarà foriero di tagli all’attuale assetto. Inequivocabile uno dei passaggi chiave del capitolo 5.2: “L’attuale organizzazione del Sistema di trasporto infermi 118 ha messo in evidenza che la proporzione di ambulanze medicalizzate è piuttosto alta”.
Tagli in arrivo dunque. Ma come e soprattutto quanto le forbici della Regione incideranno? A disegnare il panorama che verrà in estrema sintesi è una tabella (a lato) allegata allo stesso Piano ospedaliero che fa il punto della situazione. Il confronto tra le colonne dell’esistente e del fabbisogno rendono la misura di ciò che attende le aree interne: quattro postazioni medicalizzate perse per la provincia di Benevento e addirittura sette per Avellino.
Nel Sannio i mezzi di soccorso avanzato, ovvero le unità mobili con a bordo un medico, un infermiere professionale e un autista soccorritore, scenderanno dagli attuali 10 a 6. Per l’Irpinia si passerà da 15 a 8. Al loro posto (ma il Piano non indica con esattezza i termini del riassetto) ci saranno auto mediche e mezzi di soccorso di base, ovvero unità prive della presenza del medico a bordo. Scelte che lasciano alquanto interdetti a causa della conclamata penuria di servizi che caratterizza le province interne della Campania. E che sembrano stridere con lo stesso Piano ospedaliero laddove viene prevista la riattivazione di alcuni Pronto soccorso, ai quali però gli infermi rischiano di giungere privi di una valutazione medica preliminare.
Decisioni che la Regione fa discendere dal regolamento ministeriale in materia di emergenza – urgenza e dalla “attuale tendenza nazionale e internazionale – recita testualmente il Piano – che va nella direzione di demedicalizzare almeno in parte tale servizio”. Stando a quanto statuisce il regolamento richiamato nel nuovo Piano ospedaliero regionale “il fabbisogno di mezzi di soccorso avanzati sul sul territorio regionale è individuato in un mezzo di soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti, con la copertura di un territorio non superiore a 350 chilometri quadrati”. Parametri che portano dunque al già indicato taglio delle postazioni attuali. Una opzione decisamente contrastata dalla Cgil: “Si tratta di una decisione semplicemente assurda – rimarca Pompeo Taddeo, referente Sanità per la provincia di Benevento – Sannio e Irpinia di tutto hanno bisogno fuorchè di ulteriori tagli, specie in un settore di così vitale importanza come il servizio di emergenza 118. Ci sono problemi oggettivi di collegamento che rendono impensabile la riduzione sul territorio dei mezzi di soccorso medicalizzati. L’utenza senza dubbio ne risentirebbe gravemente. Senza dimenticare poi il rischio di ricadute sui livelli occupazionali che potrebbe essere determinata dalla demedicalizzazione delle postazioni, evenienza che i lavoratori di certo non meritano in virtù della loro riconosciuta professionalità. E’ assolutamente necessario – conclude Taddeo – che su questo tema si faccia sentire al più presto la voce dei rappresentanti politici e istituzionali del territorio”.

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Installate sei nuove ecoisole per il potenziamento della raccolta differenziata

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Prosegue l’impegno dell’Amministrazione Comunale per il miglioramento del servizio di raccolta differenziata con l’attivazione, da oggi, di 6 nuove Ecoisole informatizzate, che si aggiungono alle 12 già operative sul territorio comunale. Le nuove postazioni, collocate in punti strategici, consentiranno di potenziare la capacità diconferimento e migliorare la fruibilità del servizio da parte dei cittadini.

Di seguito il dettaglio degli interventi effettuati.

Piazzale del Cimitero: aggiunte 3 bocche per la plastica, 1 per la carta e 1 per il secco residuo; 

Contrada Cannelle: installate 2 bocche per la plastica, 1 per il vetro, 1 per la carta e 1 per il seccoresiduo;

Contrada Torre Amando:installate 2 bocche per la plastica, 1 per il vetro, 1 per la carta e 1 per ilsecco residuo;

Contrada Orneta: installate 2 bocche per la plastica, 1 per il vetro, 1 per la carta e 1 per il seccoresiduo;

Contrada Cervo: sostituito il vecchio punto di raccolta con bidoni stradali con una modernaEcoisola informatizzata;

PIP Camporeale: installate 2 bocche per la plastica, 1 per il vetro, 1 per la carta e 1 per il seccoresiduo. La postazione è stata ricollocata all’ingresso del PIP, nei pressi dei campetti sportivi.

L’Assessore all’Ambiente Toni La Braca ha dichiarato: «Queste nuove Ecoisole rappresentano un passo concreto verso un sistema di raccolta sempre più efficiente, ordinato e rispettoso dell’ambiente. Stiamo lavorando per informatizzare l’intero servizio, limitare i disagi e rispondere con tempestività alle esigenze dei cittadini. La collaborazione della comunità resta fondamentale per il successo di questo percorso: l’impegno di ognuno fa la differenza. Il nostro obiettivo è chiaro:costruire una città più pulita, moderna e sostenibile, a beneficio di tutti.»

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Il comune di Ariano decide di affidare in esterno la gestione del Canone Unico Patrimoniale, Mercatale e della Tassa Rifiuti insieme alla Riscossione Coattiva delle Entrate Tributarie ed extra tributarie

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Con Delibera di Consiglio Comunale n°25 del 10 giugno 2025, il Comune di Ariano Irpino ha deciso di affidare ad una Società esterna il servizio di gestione ordinaria e accertativa del Canone Unico Patrimoniale e Mercatale e della Tassa sui Rifiuti nonché il servizio di Riscossione Coattiva delle Entrate Tributarie, delle Entrate Patrimoniali e delle Entrate Comunali Diverse e di tutti i servizi connessi e complementari. Ha stabilito altresì che l’affidamento avvenga mediante espletamento di una procedura aperta telematica secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e che la durata dell’affidamento sia pari ad anni 5. Sempre all’interno della delibera si legge che il corrispettivo del servizio sia costituito esclusivamente dall’aggio posto alla base del contratto e che sarà determinato in relazione alle tipologie di entrate in affidamento e che il Concessionario opererà sotto l’indirizzo e la vigilanza dell’Ente al fine di una corretta gestione del servizio. In ultimo l’Ente ci tiene a specificare che la gestione dell’IMU ordinaria e accertativa continui ad essere affidata all’Ufficio Tributi dell’Ente.

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La solita vulgata: meridionali sciuponi e indolenti

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Gli Stati Generali della prevenzione svolti a Napoli sono stati il banco di prova e confronto delle condizioni di salute del Sud, sempre più lontano dal resto del paese sui diritti di cittadinanza in ambito sanitario con la minor partecipazione, rispetto al Nord, agli screening di prevenzione delle più comuni patologie. 

Anche l’intervento della Meloni agli Stati Generali ha ribadito che Napoli è l’area strategica del Sud da cui partire al fine di sensibilizzare i cittadini e colmare i divari esistenti tra le due Italia. In parole semplici, è colpa dei meridionali, pigri e indolenti,che non si curano né aderiscono agli screening di prevenzione delle patologie e, per tal motivo, vivono, in media, 3 anni in meno rispetto al resto del paese. Prosegue la campagna di diffamazione nei confronti dei meridionali e si applica la vulgata: “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. La realtà è ben diversa, lo Stato Centrale patrigno si è disinteressato del Sud privilegiando il Centro-Nord, la parte più ricca e progredita del paese. I continui proclami della Meloni che reputa il Sud lalocomotiva dell’economia italiana, stridono con le disuguaglianze, mai colmate, dell’emigrazione endemica e della insufficienza dei medici e degli infermieri, costretti in Campania, come nel resto del Sud, a doppi turni notturni continuativi su due giorni pur di coprire l’assenza del personale in malattia o in ferie. Nessun cenno alle lunghe liste di attesa impossibili da azzerare per la mancanza di personale e di risorse finanziarie. Né la Meloni si pone la domanda del turismo sanitario di tutto il Sud, inclusa la Campania, la quale ha un debito di circa 300 milioni di euro per l’assistenza sanitaria prestata ai propri cittadini dalle regioni del Nord.  Il tutto reso ancor più acuto dallo spopolamento del Sud che si presume nel 2050 perderà circa 3,5 milioni di abitanti. Molte parole, ma i fatti restano a zero.

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