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Arriva in aprile Skype Translator. Ecco come funziona

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Nel mondo sempre connesso dove l’informazione e il business viaggiano alla velocità di un click, l’ultima barriera da abbattere per la vera globalizzazione è quella della lingua. Perciò le multinazionali tecnologiche stanno investendo moltissimo nell’innovazione in questo settore: all’inizio di aprile arriverà anche in Italia Skype Translator, il servizio che permetterà di parlare con un inglese ricevendo una traduzione consecutiva in italiano. Altre lingue arriveranno più in là, ma già 40 saranno disponibili in chat. L’idea parte dal progetto Machine Translation di Microsoft Research, la società che ha acquisito il programma di chiamate via Internet, ed è possibile grazie all’innovazione nei software di riconoscimento vocale, interpretazione del linguaggio, traduzione e pronuncia sintetizzata di un testo. La trasformazione della voce in testo (come il text-to-speech) è ormai molto affidabile, come dimostra l’esperienza di Siri o Google Now, mentre la questione diventa più spinosa quando per il computer si tratta di capire il senso di quello che stiamo dicendo e tradurlo: la società di Redmond adotta un approccio di tipo statistico, che si basa sul confronto tra più lingue da cui deduce il significato delle parole ed il contesto, e aumenta la sua efficacia man mano che si utilizza. A questo tipo di soluzione si contrappone ad esempio l’italiana Expert System, col suo motore di ricerca multilingue Cogito, che utilizza una filosofia semantica, in cui il software cerca di comprendere il significato di una frase come farebbe un essere umano, con l’analisi grammaticale e logica. Anche Google sta investendo moltissimo nel settore: è recente l’acquisizione della startup Word Lens e l’introduzione della sua tecnologia in Google Traduttore, la app con cui non solo si può pronunciare una frase e ottenerne la corrispondenza in moltissime lingue, ma anche inquadrare una scritta (un menu, un cartello stradale, un avviso) in un idioma sconosciuto e coglierne il significato.

I passi da gigante fatti negli ultimi anni da questo tipo di tecnologia consentono a chiunque sia in viaggio in un Paese straniero di farsi un’idea di un piatto al ristorante o di chiedere un’informazione a un passante con un certo grado di accuratezza: le app per smartphone e tablet che propongono traduzioni da voce a voce sono decine, da Babel Voice Translator a Translatable, da Parla e traduci a iTranslate, Traduttore professionale e così via. La prospettiva però cambia se si tratta di far comunicare due stranieri in ambito business: la tecnologia è molto vicina a interpretare correttamente ogni pausa, sospiro o ambiguità del linguaggio, ma gli affari richiedono certezze assolute. Il valore del mercato mondiale delle traduzioni, localizzazioni e interpreti nel 2014 equivaleva a 37 miliardi di dollari, secondo le stime di Common Sense Advisory, cifra probabilmente destinata ad aumentare, perché nel pianeta globalizzato l’inglese come lingua comune non basta più: da una parte c’è un istituzione come l’UE che necessita di continue traduzioni in 24 lingue, per la gestione della politica e del business, dall’altra l’espansione economica dei Paesi asiatici richiede sempre più la comprensione e la traduzione di quelle lingue.

Per il momento i software non riescono a sostituire l’uomo, ed è forse per questo che Google, Microsoft e molti altri li offrono gratuitamente, ma certamente aiutano il lavoro dei traduttori, che intervengono per correggere eventuali errori commessi dal software: Dell ad esempio ha dichiarato di avere risparmiato il 40% del tempo e dei costi impiegati nel 2014 per tradurre i suoi contenuti web in molteplici lingue proprio grazie ai traduttori automatici. La tecnologia in ogni caso potrebbe venire incontro a chi vuole imparare una lingua straniera: app come Babbel e Duolingo con i loro corsi interattivi e divertenti sono solo la punta dell’iceberg di una sconfinata quantità di software, ormai disponibili sul web e su dispositivi mobile, con cui si può imparare dall’inglese al cinese e molto altro ancora. Con la possibilità anche di fare conversazione con persone madrelingua, come avviene con Tandem, Practice – Language Partner o HelloTalk Language Exchange.

Fonte:”Il Sole 24ore”

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Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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