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Politica

Ariano a 5 Stelle :” Ariano non puo’ continuare con questa classe politica incapace”.

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Ariano a 5 Stelle intende rendere noto lo stato di grande preoccupazione che si sta manifestando massicciamente, sia attraverso il web sia telefonicamente, da parte di tantissimi cittadini arianesi a seguito delle notizie apparse questa mattina e nei giorni scorsi su ciò che si prospetta per il futuro di Ariano.

Dopo 10 anni di amministrazione dissennata da parte di una classe politica dimostratasi incapace di portare avanti qualsiasi iniziativa a difesa della Città e del territorio di Ariano, incapace di portare a compimento qualsiasi opera pubblica, incapace di gestire qualsiasi servizio pubblico essenziale per i cittadini, incapace di impedire che fossero portati via da Ariano la maggior parte degli uffici pubblici causando un vero e proprio spopolamento della Citta, i cittadini si sarebbero aspettati dalle forze politiche e dai principali partiti di Ariano un visibile e concreto segno di voler voltare pagina e proporsi in maniera diversa e rinnovata.

Assistiamo invece attraverso i giornali al riproporsi del solito teatrino da parte dei soliti personaggi. Quegli stessi personaggi che hanno fatto fare alla nostra Città un salto all’indietro di qualche decennio, ecco che, forse non completamente appagati, annunciano “il nuovo corso”, “il nuovo progetto”, i “nuovi volti” della politica. Il tutto, dicono, per la rinascita di Ariano.

Ad Ariano a 5 Stelle ed alla maggior parte dei cittadini queste notizie, questi proponimenti, appaiono invece come una vera e propria disgrazia, una minaccia che si preannuncia per tutta la Città e suscitano sentimenti di sdegno ed indignazione.

Il “nuovo” sarebbe per qualche partito riproporre gli stessi nomi e cognomi delle persone che si sono distinte in negativo negli ultimi 10 anni, degli stessi Amministratori, Sindaci, Assessori, Consiglieri Comunali e Consiglieri vari che hanno gestito a loro piacimento la Città, il Commercio, l’Agricoltura, l’Industria, i Rifiuti, Trasporti, gli Uffici Tecnici, i lavori pubblici, ecc. ecc.

I risultati di questa gestione non dobbiamo noi commentarli ulteriormente perché li hanno subiti tutti gli arianesi ed ognuno di loro li conosce bene e ne porta i segni.

Per qualche partito, invece, forse per mancanza di “vecchia guardia” spendibile o forse per vantare maggior preparazione “strategica”, si sta ricorrendo a nomi e cognomi di comodo, meno noti al cittadino ma solamente per aver operato “dietro le quinte” mentre in realtà ne ha sempre fatto parte e condiviso ogni cosa avvenuta durante l’Amministrazione Mainiero.

Di fronte a tutto questo Ariano a 5 Stelle è ancor più sollecitato e determinato nel voler portare avanti l’unica proposta di cambiamento possibile: mandare tutti a casa e ricominciare a lavorare seriamente. Non ci sono possibilità diverse. Vogliamo alimentare con fermezza e decisione l’unica fiammella di speranza accesa in questo momento, proponendo programmi ed obiettivi chiari, fattibili, utili alla Città ed ai Cittadini e con essi condivisi.

Il portavoce Bruno Riccio

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Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

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Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

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Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

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Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

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