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Angelo Flammia(Comitato SAT)”L’inerzia al comando: perché non si riattivano i PIP?”

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Nel corso degli ultimi anni, in provincia di Avellino, sono stati costruiti con i soldi dello Stato, un centinaio di Piani di insediamenti produttivi (PIP). Questi Piani hanno avuto un costo molto alto per l’esproprio delle terre agricole e la costruzione delle varie strutture, da quelle viarie a quelle idriche, a quelle elettriche, ecc. L’obiettivo di questi Piani era molto interessante: dovevano servire ad attivare impianti industriali, a valorizzare risorse locali, a creare lavoro. Tutte le speranze, però, sono risultate nulle, in quanto, nella stragrande maggioranza, tali Piani sono rimasti vuoti e abbandonati al degrado; in alcuni di essi sono stati costruiti dei capannoni, che, in buona parte, sono rimasti vuoti o destinati e semi-magazzini. Basta fare un percorso nei vari Comuni della provincia per rendersene conto. Rispetto a questa situazione estremamente imbarazzante la classe dirigente, a tutti i livelli, è stata apatica e nullafacente. Intanto la situazione economica e sociale del territorio si è ulteriormente aggravata: la disoccupazione è aumentata, i servizi civili sono ulteriormente decaduti, i giovani, compresi i laureati, sono stati costretti ad andare via, a fare lavoretti precari e mortificanti. A questo punto serve una svolta politica e culturale straordinaria: gli amministratori di ogni livello, comunali, provinciali, regionali e nazionali, devono svegliarsi e creare un comitato per la utilizzazione e valorizzazione delle strutture esistenti e delle potenzialità del territorio. Sulla questione è opportuno che vengano coinvolti i sindacati, le organizzazioni industriali, le strutture tecniche, a cominciare dal consorzio ASI. Non è assolutamente accettabile che le strutture costruite e disponibili restino abbandonate e, nel frattempo, le imprese italiane vadano ad investire altrove. Da Senatore, agli inizi del 2000, pur stando all’opposizione, riuscii a portare nel nostro territorio, tra le altre, anche la Commissione per l’industria del Senato, per affrontare la questione e riuscii anche, tramite un manager milanese, Nicola Olivieri, a far venire nel nostro territorio degli industriali del Nord, che manifestarono un notevole interesse. L’iniziativa ebbe successo, ma col passare del tempo tutto è svanito perché, nel nostro territorio, gli interessi della classe dirigente (?) sono stati altri. Mi auguro che ora , con la costruzione di un comitato attivo, si determini una svolta e non resti al comando l’inerzia!

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Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

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In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.

 Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo

Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi

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Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

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L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina

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Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

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“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.

“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.

Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.

Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.

I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà. 

Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici  Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore. 

L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.

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