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Aleandro Longhi:”Gli Arianesi chiedono fatti, non parole “

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Continuano le beghe politiche e la città decade 

Non sono ancora finiti i giochetti interni al PSI di Ariano Irpino: si tratta di una guerra fratricida che ricade sulla pelle degli Arianesi. Su lI Mattino del 18 febbraio (2024) si legge che “il PSI continua a far parte della coalizione guidata da Enrico Franza ma chiede un confronto prima all’interno della maggioranza per un patto di fine legislatura e poi con gli esponenti della minoranza, per le quali la città deve trovare sempre una sintesi”. Cosa voglia dire,quanto espresso in politichese stretto, nessuno lo sa. Leggiamo che il consigliere socialista Roberto Cardinale ha dichiarato: “non si tratta di questioni di potere o di piccolezze. Il PSI non ha mai avanzato alcuna richiesta di ulteriori spazi politici, non ha mai chiesto ulteriori deleghe rispetto a quelle assegnate o riconoscimenti, né promosso alcuna richiesta di incarichi da assegnare ai nostri compagni”. Quindi, poiché il sindaco ha tenuto per sé tutte le principali deleghe, ovvero la polpa delle competenze comunali e, siccome Franza, se non ha cambiato casacca, è pur sempre un dirigente del PSI, il problema, evidentemente, è proprio nelle deleghe che ha tenuto per sé. Di rimando, il sindaco ha dichiarato di non aver mai messo in dubbio la lealtà del PSI. Se la cantano e se la suonano, tanto che Franzaconclude: “Ben venga un patto di fine legislatura. Ovviamente senza disconoscere gli obiettivi già raggiunti e senza dimenticare che la città finalmente è al centro dell’attenzione regionale: capofila del Masterplan e dell’Area vasta”. Quindi il sindaco non ha intenzione di mollare alcuna delega, terrà ancora in mano l’urbanistica e i lavori pubblici e confonde le poltrone da lui conquistate, per il Masterplan e l’Area vasta, come obiettivi raggiunti dai cittadini arianesi. Non si conoscono gli obiettivi che Franza sostiene di aver raggiunto, ma ci si può limitare a un elenco, soltanto parziale, di quelli non raggiunti. I parcheggi in struttura di San Giovanni e Anzani sono sempre chiusi, il parcheggio del Calvario è aperto, ma se intervenissero Asl e Vigili del Fuoco (come sarebbe loro dovere), probabilmente verrebbe chiuso. Le auto sono persino posteggiate sui marciapiedi, i parcheggi per portatori di handicap sono spesso occupati dai non aventi titolo: ciononostante, tutto tace. La segnaletica verticale in Piazza Plebiscito, tolta prima di Natale, non è stata ancora ripristinata e in quella che sarebbe l’area pedonale, sono spessoposteggiati mezzi del Comune. Ariano è sporca, sia nel centro storico che nelle periferie; il trasporto pubblico è carente; il centro storico è lasciato in abbandono e gli immobili pericolanti, nel migliore dei casi, sono transennati. Le strade sono dissestate o malamente rappezzate: la Russo-Anzani, dopo la voragine, in quel tratto è ancora a senso unico, mentre (sempre in zona) la fontana di Piazzetta Scola è perennemente ricolma di acqua putrida. Molte contrade sono prive di fognature, gas, illuminazione pubblica e non hanno mai visto uno spazzino. Il sindaco non riesce neanche ad aggiornare il sito del Comune, che ancora cita come vice sindaco, il dottor Carmine Grasso e come assessori, quelli della precedente giunta. Franza, che si tiene ben stretti i lavori pubblici e l’urbanistica, non è riuscito a finire nei tempi previsti (29 dicembre 2021) l’Istituto alberghiero, che non si sa quando sarà ultimato. È stata cancellata la realizzazione della Strada La Manna-Tre Torri e l’arteria di Cardito, è sempre più intasata e fonte di disagio.                                                                                     Il sindaco, il PSI e la maggioranza che amministra la città, facciano un consuntivo sui lavori effettivamente realizzati e non perseverino solo con le chiacchiere.                                                                                                                                               

Aleandro Longhi                                                                                                                             Coordinatore Comitato SAT (Salute, Ambiente e Territorio)           

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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