Attualità
Aleandro Longhi :”Acqua in Irpinia: l’incapacità al potere”.

Dal Sen. Aleandro Longhi, già Assessore ai Lavori pubblici e al Patrimonio del Comune di Genova, riceviamo e pubblichiamo:
“Ariano e l’Irpinia sono rimaste per ben due giorni senza acqua. Il Sindaco di Ariano si è affrettato a fare un comunicato per autoassolversi: io non c’entro, né come Sindaco, né come Presidente della Provincia, le condotte sono gestite dall’Alto Calore, quindi… L’Alto Calore S.p.A è una società per azioni con ben 126 soci, 125 dei quali sono Comuni della provincia di Avellino e Benevento, mentre il 126 esimo socio è la Provincia di Avellino. Quindi Gambacorta c’entra e per ben due volte: una come Sindaco di Ariano e l’altra, come Presidente della Provincia di Avellino. Così come i sindaci degli altri Comuni, Gambacorta è proprietario pro tempore delle condutture. L’Irpinia galleggia sull’acqua, ma è perennemente a secco perché le condotte sono vecchie e usurate e andrebbero sostituite: con le toppe non si risolvono i problemi. Ogni anno, puntualmente, l’Alto Calore ci spiega che oltre il 50% di acqua si disperde durante il trasporto nelle sue obsolete condutture. L’Alto Calore non deve limitarsi a chiedere più acqua da prelevare, deve più semplicemente sostituire le tubature e fare in modo che queste siano interconnesse, per evitare di lasciare i cittadini all’asciutto. Gli abitanti dell’Irpinia non sono certo meno di quelli di una città media o grande. Bologna, Torino, Cuneo, Genova, Roma, solo per citarne qualcuna, sono città che non rimangono mai a secco, perché deve succedere in Irpinia? I sindaci si sono affidati allo loro S.p.A, ma non investono, non programmano quanti Km di vecchie condotte sostituire ogni anno, e sono quindi responsabili dei disservizi che procurano ai cittadini irpini. I sindaci abbiano uno scatto di dignità, investano nelle reti idriche, sollecitino interventi alla Regione Campania e risolvano il problema. Che nel Terzo millennio avanzato, i cittadini irpini restino senz’acqua, è decisamente indegno di una società civile”.
Attualità
Parcheggio gratuito al “Silos Calvario” (3° livello)

Misura straordinaria per sostenere il commercio e agevolare l’accesso al centro
Per sostenere le attività commerciali e agevolare l’accesso al centro cittadino durante i lavori di riqualificazione delle Piazze, l’Amministrazione comunale ha disposto la sospensione temporanea della sosta a pagamento al terzo livello del parcheggio “Silos Calvario”.
La decisione è stata formalizzata con la Delibera di Giunta comunale n. 91 del 29 aprile 2025 e rappresenta una misura concreta a favore della cittadinanza, dei visitatori e degli esercenti, in un momento in cui il centro storico è interessato da importanti interventi di miglioramento urbanistico.
La sospensione della tariffazione riguarda esclusivamente il terzo livello del parcheggio e rimarrà in vigore per tutta la durata dei lavori, con l’obiettivo di incentivare la fruizione del centro e limitare eventuali disagi.
Attualità
Il primo maggio porta con sé una scia di sangue

Il primo maggio porta con sé una scia di sangue, nel 2024 vi sono stati 1090 decessi di lavoratori con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente che ne ha registrati 1041. Sono aumentati del 17,8% gli infortuni in itinere che fanno riferimento ailavoratori che si spostano da casa verso il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro ovvero per la consumazione del pasto, ritenuto dall’INAIL infortunio sul luogo di lavoro. Le regioni con maggiore incidenza di mortalità sono: la Basilicata, la Campania, la Sardegna, Valle D’Aosta quelle a minore incidenza sono il Veneto e le Marche. Il rischio maggiore di mortalità per età in riferimento ad un milione di occupati è così ripartito: gli ultrasessantacinquenni con 138,3 decessi, i lavoratori tra 55 e 64 anni 54,5, fascia di età maggiormente colpita da mortalità sul posto di lavoro. Mentre i settori lavorativi maggiormente colpiti sono: le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio, le attività manifatturiere, il commercio. Vi è stato anche un incremento dello 0,7% degli infortuni denunciati all’INAIL, passati da 585.356 del 2023 a 589.571 del 2024. Non si può morire per mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, questa scia di sangue proseguirà sin tanto che non si considererà la persona umana sacra e inviolabile, non possiamo sottostare alla deregolamentazione per ottenere il bene o servizio al minor costo per battere la concorrenza. Una società civile punta sulla formazione del lavoratore e del datore di lavoro, attua controlli costanti e capillari dei luoghi di lavoro da parte dell’ispettorato e commina pene certe e senza scappatoie. I richiamidel Presidente della Repubblica ai salari bassi ed aimorti sul lavoro, sono un atto di accusa indiretto alla mancanza della volontà politica volta a garantire ladignità al lavoratore ed alla sua famiglia, il primo maggio deve essere la festa del lavoro non il necrologio su cui si scrivono i nomi dei lavoratori morti.
Attualità
Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.
Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.
Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.
Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.
Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.
Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web rettificaateco.registroimprese.it
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