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A testa alta nel lazzaretto Campania

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In Campania, nessuno ride, gli ammalati Covid-19 spuntano come funghi. Abbandonati a loro stessi, muoiono nel bagno o restano sulle barelle senza che nessuno li ripulisca dalle loro deiezioni.

La sceneggiata del venerdì recitata dal Presidente De Luca, puro auto incensamento, è uno schiaffo alla dignità umana, calpestata dal malgoverno della Sanità senza che sianomessi in luce i motivi che l’hanno condotta, in questi ultimi 20 anni, all’inferno.

Ai Campani, ed in generale al popolo del Sud, lo Stato eroga per la Sanità 1600 euro pro-capite mentre per i cittadini del Centro-Nord sono impegnate risorse finanziarie pro-capite di circa 2000 euro.

Sperequazione finanziaria che determina in Campania la mancanza di circa 11 mila tra medici ed infermieri e la riduzione dei posti letto ha determinato che, identici bisogni dei cittadini italiani residenti nelle 20 Regioni ricevessero trattamenti differenziati. Nulla è stato fatto per predisporre la Medicina Territoriale finalizzata al controllo domestico dei casi Covid-19, primo avamposto per ridurre la saturazione degli Ospedali.

Si aggiunga il ruolo rilevante e significativo svolto in Campania dai Privati accreditati dal Sistema Sanitario Regionale che, senza alcuna concorrenza, erogano servizi nel settore della riabilitazione e delle RSA (Residenze Sanitarie Anziani), percependo ingenti somme sottratte alla Sanità Pubblica, ridotta a lazzaretto.

La zona rossa della Campania è l’ultima sconfitta di una politica miope e arrogante, di maggioranza ed di opposizione, votata a far crescere le clientele con atti e fatti messi in campo ormai da decenni.

Nessuno si è ribellato nei tavoli tecnici della Conferenza Stato-Regioni all’erosione dei sacrosanti diritti dei Campani. Nessuno ha chiesto la modifica del titolo V della Costituzione approvata nel 2001, causa ed effetto della disastrosa situazione Sanitaria della Campania e dell’intera Nazione.

Riforma scriteriata che ha attribuito la Sanità, in via esclusiva, alle 20 piccole patrie con la conseguenza di produrre estenuanti trattative tra il Presidente De Luca, il Ministro Boccia ed il Governo, determinando inaccettabili ritardi nella dichiarazione della Campania zona rossa.

Risuona nelle orecchie lo slogan Campania, a Testa Alta”,parole vuote recitate da De Luca ogni venerdì.

I Campani, ed i Meridionali, sono cittadini italiani, non figli di un Dio minore.

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue, nel 2024 vi sono stati 1090 decessi di lavoratori con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente che ne ha registrati 1041. Sono aumentati del 17,8% gli infortuni in itinere che fanno riferimento ailavoratori che si spostano da casa verso il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro ovvero per la consumazione del pasto, ritenuto dall’INAIL infortunio sul luogo di lavoro. Le regioni con maggiore incidenza di mortalità sono: la Basilicata, la Campania, la Sardegna, Valle D’Aosta quelle a minore incidenza sono il Veneto e le Marche. Il rischio maggiore di mortalità per età in riferimento ad un milione di occupati è così ripartito: gli ultrasessantacinquenni con 138,3 decessi, i lavoratori tra 55 e 64 anni 54,5, fascia di età maggiormente colpita da mortalità sul posto di lavoro. Mentre i settori lavorativi maggiormente colpiti sono: le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio, le attività manifatturiere, il commercio. Vi è stato anche un incremento dello 0,7% degli infortuni denunciati all’INAIL, passati da 585.356 del 2023 a 589.571 del 2024. Non si può morire per mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, questa scia di sangue proseguirà sin tanto che non si considererà la persona umana sacra e inviolabile, non possiamo sottostare alla deregolamentazione per ottenere il bene o servizio al minor costo per battere la concorrenza. Una società civile punta sulla formazione del lavoratore e del datore di lavoro, attua controlli costanti e capillari dei luoghi di lavoro da parte dell’ispettorato e commina pene certe e senza scappatoie. I richiamidel Presidente della Repubblica ai salari bassi ed aimorti sul lavoro, sono un atto di accusa indiretto alla mancanza della volontà politica volta a garantire ladignità al lavoratore ed alla sua famiglia, il primo maggio deve essere la festa del lavoro non il necrologio su cui si scrivono i nomi dei lavoratori morti.

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Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

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La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.

Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.

Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.

Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.

Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.

Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web  rettificaateco.registroimprese.it

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Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

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La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.

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