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Politica

Verso il voto – Apertura campagna elettorale Domenico Gambacorta:”Noi da soli anche al secondo turno”.

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Auditorium pieno per l’apertura della campagna elettorale del candidato sindaco Domenico “Mimmo”Gambacorta. Presenti anche i vertici di Forza Italia con il senatore Cosimo Sibilia accompagnato da Luigi Cesaro e dal coordinatore regionale del partito Domenico De Siano. L’introduzione è toccata a Peppino Mastandrea che prima di presentare i candidati ha sintetizzato il percorso fatto da Gambacorta nella precedente esperienza amministrativa. Dal canto suo Gambacorta ha voluto precisare alcune cose, ritornando sulla sua esperienza durata 5 anni dal 2004 al 2009 quando,come sottolinea Gambacorta :”…tra il primo e il secondo turno delle amministrative diedi una spinta, forse decisiva, per la vittoria di Antonio Mainiero. Io sono una persona leale, lo sono sempre stato e non è nella mia cultura giocare su più tavoli. Io avrei avuto diritto alla ricandidatura, avrei avuto diritto ad una verifica elettorale con il popolo arianese, ma molti non erano d’accordo e sappiamo come sono andate le cose. Ma una cosa deve essere chiara: io con questi cinque anni di occasioni perdute non c’entro niente”.  Nelle sue parole Gambacorta non nasconde una vena polemica verso chi, insieme a Zecchino non volle una sua ricandidatura ed attacca la coalizione di Caso :” Quelli che non vollero la mia candidatura, oggi si ritrovano in questa grande alleanza. Già nel 2009 questi signori, d’accordo con il senatore Ortensio Zecchino, avevano deciso che io non sarei dovuto essere candidato e avevano quasi chiuso proprio sulla candidatura di Caso. Sono i fatti. Io, invece, accordi sottobanco non ne ho mai stretti e non farò alcun accordo nemmeno ad un eventuale secondo turno. Men che meno con chi ha abbandonato la nave  per una poltroncina a Bari ed ha inserito in lista cognati, mogli e fratelli. La verità è una sola: gli unici alternativi a chi ha governato in questi cinque anni siamo noi”.

Poi Gambacorta ha voluto sottolineare l’impegno profuso per Ariano, quando era assessore provinciale dove dice :”…ho fatto molto per Ariano, nonostante il muro con il quale mi sono sempre andato a scontrare. Ho ottenuto 6 milioni e mezzo di euro  per Difesa Grande, 2 milioni e 300mila euro per le compensazioni ambientali, che sono servite per il nuovo collettore fognario», 4 milioni e 900mila euro per il completamento degli schemi fognari, senza dimenticare la riduzione della quantità di rifiuti a Pustarza e il riconoscimento di un euro al Comune di Ariano per ogni tonnellata di rifiuti destinata a Pustarza”.  

Alla fine ha dedicato spazio alla composizione delle liste che lo sostengono affermando che :”Le nostre liste,sono composite ci troverete anche persone che in passato si sono collocate su posizioni diverse dalle mie, ma si trattava di avversari, mai nemici. Oggi  se siamo insieme è perché ci unisce un minimo comun denominatore: il bene per Ariano. Nessuno tra questi 60 candidati mi ha chiesto nulla, se non la possibilità di impegnarsi. Ci crediamo, crediamo di poter chiudere la partita il 25 maggio”.

Alla fine del suo intervento, Gambacorta ha voluto tracciare le priorità programmatiche del suo gruppo sottolineando la necessità di premere, attraverso i riferimenti regionali e nazionali di Forza Italia, affinché il Cipe sblocchi il progetto definitivo.

Quanto all’ospedale, invece,  ha detto che bisogna lavorare  perché ottenga la stazione di radioterapia e ci sia maggiore formazione al suo interno. Gambacorta ha anche fatto riferimento alla possibilità di riportare il tribunale ad Ariano, mentre parlando del centro storico ha lanciato la proposta di portare al “Giorgione” l’istituto alberghiero e creare, proprio in quella struttura, una vetrina delle eccellenze.

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Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

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Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

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Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

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Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

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