Attualità
Siccità nell’Ufita: ecco l’attività del Consorzio di Bonifica

Che si sia trattata di un’estate tra le più calde e siccitose degli ultimi anni è un fatto che non ha bisogno delle conferme dei meteorologi. Chiunque, soprattutto se lavora in campagna, se ne è potuto rendere conto di persona, non solo per gli effetti sul benessere personale, ma per le conseguenze che questa ha comportato per le coltivazioni agricole.
E ciò, nell’area dell’Irpinia a più forte vocazione agricola, con coltivazioni di pregio ad alto valore aggiunto e con gran parte dei bilanci familiari basati in tutto o in parte sull’economia agricola, comporta effetti che, se non adeguatamente affrontati, possono portare a conseguenze anche disastrose.
E’ in queste situazioni emergenziali (che sembra siano diventate, purtroppo, ordinarie) che si rileva tutto il valore e l’importanza di un Ente come il Consorzio di Bonifica dell’Ufita di Grottaminarda. Nella sua “mission” è prevista non solo l’attività tecnica progettuale finalizzata alla realizzazione e gestione di opere di difesa e regolazione idraulica, di salvaguardia ambientale, ma anche, con l’attività di provvista e razionale utilizzazione della risorsa idrica, di far fronte alle difficili situazioni che si verificano periodicamente e che potrebbero mettere in ginocchio un settore trainante dell’economia provinciale, quale è quello agroalimentare, che nel territorio ufitano fa segnare cifre e valori di tutto rispetto.
Grazie quindi alle strutture e agli impianti del Consorzio se quest’anno le aziende agricole hanno solo relativamente risentito della stagione fortemente siccitosa e calda.
Il bilancio dell’estate appena trascorsa ci dice che il Consorzio di Bonifica ha fatto fronte a circa 300 domande di irrigazione provenienti da altrettante aziende distribuite sul territorio del bacino dell’Ufita-Miscano e in alcuni Comuni anche del beneventano e del foggiano. Coprendo una superficie di ha. 210.63.84 nel solo Macrobacino 1, il più esteso comprendente i territori dei Comuni di Flumeri, Ariano Irpino, Frigento, Grottaminarda, Gesualdo, Sturno Castelbaronia, Carife e la zona della diga Macchioni. Le colture praticate e oggetto di intervento sono quelle che più abbisognano di acqua: ortaggi (per ha. 108 circa), tabacco (ha. 26), mais (ha. 29), aglio (ha. 13) ed altre ancora.
Il Consorzio nella sola stagione estiva 2017 ha distribuito circa 450.000 metri cubi di acqua ad uso irriguo alle aziende consorziate prelevandola dai pozzi che sono nella sua disponibilità, distribuiti sul territorio consortile.
L’acqua viene distribuita con tecnologie all’avanguardia (tessere elettroniche e telecontrollo) che consentono risparmi idrici esemplari.
“Siamo soddisfatti – afferma il presidente del Consorzio di Bonifica dell’Ufita, Francesco Vigorita – in quanto, in un momento non facile per l’agricoltura provinciale, il Consorzio è riuscito ad assicurare la disponibilità di un bene essenziale ed insostituibile per le aziende agricole. Ha garantito così lo svolgimento delle attività colturali, essenziali per un’agricoltura di qualità e che è chiamata sempre di più a produrre qualità. Ed anche a questo livello si conferma il ruolo del Consorzio Ufita: mettere a disposizione delle aziende acqua sufficiente e di qualità per prodotti di qualità. I Consorzi – continua Vigorita – svolgono quindi un’attività polifunzionale, mirata alla sicurezza territoriale, ambientale ed alimentare del Paese, contribuendo in tal modo ad uno sviluppo economico sostenibile”.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi

L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
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