Attualità
Sedici mesi dopo Wuhan – Emergenza continua?

Sedici mesi fa i media informarono il mondo sull’esistenza di un problema sorto a Wuhan, città Cinese assimilata, oggi, a manovre scientifiche oscure, silenzi colpevoli, contagi letali.
Sembrava un mondo lontano, una realtà che nulla aveva a che vedere con il nostro quotidiano.
Abbiamo assistito, da spettatori distratti, alle incalzanti news contrastanti, paradossali; senza la consapevolezza che quelle informazioni, quelle news, avrebbero scavato nella nostra psiche, modificandola, e mostrando i limiti della raggiunta ‘’civiltà’’.
Ci siamo appropriati di notizie, ricerche, per scrivere ‘libri’ e conquistare, grazie a esse notorietà spicciola.
Dopo un anno e mezzo circa, sappiamo molto dei concetti ‘pandemia’, coronavirus, contagio, cure; sappiamo che un pool (=gruppo) di esperti indipendenti (ma finanziati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno radiografato, per mesi, l’evento che sta cambiando il mondo.
Il giorno 25 maggio il pool ha ufficializzato la ricerca. Una prima considerazione riguarda l’invito/suggerimento ai paesi più ricchi: fornire ai paesi meno ricchi gli strumenti (cure, vaccini, protezioni individuali) per contenere eventuali pandemie.
Una seconda conclusione: l’Istituto di virologia di Wuhan aveva sequenziato quasi l’intero genoma del virus il 2 gennaio; il giorno 11 gennaio una bozza di sequenza digitalizzata del SARS-CoV-2 genoma è stata pubblicata e resa disponibile ai ricercatori di tutto il mondo.
2 gennaio e 11 gennaio dell’anno 2020…
Il Presidente U.S.A., qualche settimana fa, ha lanciato, in America e di conseguenza nel mondo l’imposizione a non concedere il brevetto ai vaccini, al fine di estendere globalmente l’utilizzo di queste armi.
Abbiamo parlato di guerra dei e per i vaccini, una guerra economica considerato che l’affare è mondiale.
Abbiamo assistito ad allarmi lanciati da magistrati onesti e sotto scorta per tale ragione: le mafie si sono inserite nei processi produttivi della sanità.
Abbiamo assistito, da silenti spettatori, all’applicazione del concetto ‘’aspetta e vedi’’ che i parlamentari nazionali, gli scienziati nazionali, a cascata politici e dirigenti locali della sanità, hanno attualizzato. Il nostro silenzio colpevole, il silenzio ricattato degli operatori della sanità, ci hanno indotti ai flash-mob da balcone, a gridare ‘Eroi’ alle persone con il camice, a considerare il vicino di casa piuttosto che il collega, l’amico, il compaesano, quale possibile/reale untore della peste moderna.
Dopo sedici mesi scopriamo di essere diversi convinti di non essere cambiati, utilizziamo di riflesso le dichiarazioni ufficiali delle autorità che ‘’ricordano’’ le vittime del Sars-CoV-2. Atto doveroso, indubbio.
Siamo convinti che 126.000 persone sono decedute causa Covid (nel mondo 3,53 milioni nel mondo), che 4 milioni e 210 mila italiani si sono contagiati (nel mondo oltre 170 milioni); che circa 3, 85 milioni di italiani sono guariti. Siamo convinti che nessuno è deceduto causa tumore, ictus, infarto, incidenti sul lavoro, complicanze post-operatorie.
Abbiamo smesso, omesso, di aver cura delle patologie, graziosamente suggeriti dalle decisioni applicate in ambito sanitario, ospedaliero. Ci siamo adagiati sulla mancanza di prevenzione del tumore al colon, alla prostata, al testicolo.
Disinteressandoci del ridottissimo finanziamento della ricerca scientifica sull’endometriosi che affligge oltre 3 milioni di donne. Malattia ancora senza cura e con un ritardo diagnostico di circa 8 anni; alcuni studi individuato l’origine della malattia in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta.
Manca, tanto per cambiare, un piano scientifico e quindi il supporto economico per realizzare un piano genomico adeguato. In fondo non abbiamo un piano pandemico aggiornato, quindi va tutto bene.
Ci siamo impegnati con acqua e farina, con la didattica a distanza, abbiamo scoperto l’esaltazione dello smart-working.
Non diamo risalto al grido di allarme che denuncia la mancanza di adeguamento del personale Medico e Infermieristico negli Ospedali.
Viene sottaciuta l’insorta patologia, pericolosamente strisciante, causata indirettamente dal contagio dal Coronavirus: la psico-pandemia.
Come non bastasse, il bollettino del femminicidio si aggiorna di continuo. Quotidianamente. La tragedia del Mottarone è uno schiaffo alla convivenza civile.
Il Governo in carica dispone bonus di cui si vantano persino le formazioni ‘’politiche’’ che osteggiavano tali disposizioni emesse dal precedente Governo.
Sta passando sotto silenzio la questione dello sblocco dei licenziamenti, in una fase che vede una lentissima ripresa.
Confesercenti lancia fa sentire la sua voce sul problema che attiene ai lavoratori autonomi rispetto a febbraio 2020 sono spariti 345 mila lavoratori indipendenti e che altre 450 mila imprese sono a rischio entro l’anno, a meno di un deciso cambio di passo.
Siamo tutti convinti, certi, speranzosi..che il Piano nazionale sul Recovery Fund curerà i nostri malanni. Da Italiani siamo pronti a non ribellarci se il riparto del Recovery vedrà il Sud ancora periferia del Nord.
Tra poco ci sarà il Campionato Europeo di calcio, le Società di calcio hanno seri problemi di cassa; allenatori, calciatori e rispettivi procuratori richiedono milioni di euro per restare o andare altrove.
In fondo andrà tutto bene, grazie al nostro silenzio.
Attualità
Venerdì 3 ottobre sciopero generale CGIL in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza

Roma, 1 ottobre – “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil annuncia, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.
Attualità
Assemblea Alto Calore Servizi, il presidente Buonopane: “Bene la designazione di De Felice. Si riparte dal nostro documento con lo stop all’aumento delle tariffe”

“La quasi totalità dei voti dei soci presenti in assemblea per la designazione del nuovo amministratore di Alto Calore Servizi rappresenta un segnale importante di compattezza delle comunità locali. È la dimostrazione di una volontà comune di lavorare tutti insieme per salvare la società e per avere un servizio efficiente”. È quanto dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, al termine dell’assemblea di Acs nel corso della quale è stata eletta la professoressa Alfonsina De Felice per il vertice societario.
“Una figura di altissimo profilo – evidenzia il presidente Buonopane -, intorno alla quale gli amministratori presenti, senza distinzione di casacca politica, si sono ritrovati. Vanta un’esperienza importante che sarà sicuramente utile per risollevare le sorti di Alto Calore Servizi. Il senso di responsabilità ha prevalso tra i soci che hanno partecipato alla riunione odierna. Altrettanto fondamentale il voto favorevole alle linee di mandato che fanno sintesi tra il documento proposto dai sindaci che si sono riuniti nei giorni scorsi a Pietradefusi e quello che ho presentato nell’assemblea delle scorse settimane, nel quale al primo punto si chiede di bloccare l’aumento delle tariffe”, conclude il presidente Buonopane.
Attualità
Antonio Bianco:”Reprimere il dissenso per nascondere la pulizia etnica di Israele”

Il dissenso deve essere zittito, i social ammoniti e, se perseverano, chiusi. La singola voce redarguita con minacce velate che lo richiamano al suo ruolo istituzionale di pubblico ufficiale e docente che non gli consentirebbe – il condizionale è d’obbligo! – di ritenere vergognoso il comportamento del governo italiano assunto nei confronti del genocidio perpetrato a Gaza. Si vuole limitare la libertà di parola, espressa in forma associata o individuale, pur di giustificare l’ignavia del governo italiano che resta a guardare la pulizia etnica di Netanyahu mostrata in diretta TV con immagini violente, ingiustificate, inumane. Non è un video game, ma la cruda realtà di bambini, di donne, di uomini inermi uccisi negli atti di vita quotidiana oppure mentre soccorrono altri sventurati colpiti dai bombardamenti israeliani. Né meraviglia la manifestazione spontanea dei giorniscorsi, circa 1 milione di persone, che ha messo in luce lo sdegno e la vergona espressa dalla gente comune nei confronti dell’Italia che, giustifica, aiuta e supporta Israele senza che siano stati messi in stand by gli accordi sull’invio di armi (Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2025, articolo di Alessia Grossi). Certo sono ingiustificabili le azioni violente attuate durante le manifestazioni pacifiche, ma non si può nemmeno accettare che il governo non riconosca la valenza della manifestazione del 25 ottobre che volevamettere al centro del dibattito il senso di umanità,smarrita da menti orientate al genocidio dei palestinesi quale unico fine della missione di governo.
Azione politica e scelte che secondo Rula Jebreal, giornalista, nata ad Haifa ma anche cittadina israeliana, ospite di Accordi&Disaccordi sul Nove, le fanno affermare: “Gli ultimi sondaggi israeliani dicono che il 78% della popolazione è a favore delle politiche genocide di Israele (Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2025). Non dobbiamo restare in silenzio, non deve essere represso il dissenso manifestato in forma pacifica né la libertà di pensiero, il senso di umanità pervada la politica della Meloni e del suo governo.
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