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Raffaele Castagnozzi, esponente di MdP Art.1 interviene sulla questione politica arianese
Da Raffaele Castagnozzi (Lello), riceviamo e pubblichiamo:
“Vuoi per una legge elettorale iniqua, vuoi per il clima politico che si è venuto a creare in queste ultime elezioni, frutto di scelte non sempre dettate da idealità ispirate al governo della Città ma, comprensibilmente ma non condivisibile, viziate da parentele, amicizie e vincoli di ogni genere non ultimo, quello legato alle difficoltà economiche e occupazionali, Ariano vive giornate di incertezza e preoccupazione essendo stato il risultato delle urne quanto mai controverso. Diciamo che in molti nostri concittadini è mancato quell’elemento di serenità che, se si fosse manifestato, avrebbe potuto portare all’una o all’altra parte una dote maggioritaria dotando la nostra Città di una stabilità amministrativa che, nelle attuali condizioni economiche, avrebbe rappresentato un buon inizio per affrontare quella miriade di problemi dai quali non riusciamo a scrollarci. Credo che non sia questo l’ambito opportuno per tracciare un profilo e avviare un discorso intorno alla legge elettorale che regola i confronti politici negli enti comunali ma una piccola riflessione sulla scellerata attribuzione dei seggi al primo turno e l’irrazionale quanto incomprensibile assunzione dell’ammissibilità del voto disgiunto non fanno altro che dare il fianco ai detrattori della democrazia, contribuendo a minare fortemente il valore e il peso delle scelte dei cittadini, a offrire inoltre delle condizioni infime di governo laddove la stessa legge era stata emanata al fine di supplire ed evitare quelle sciagurate opzioni che vanno sotto il nome di inciuci e che hanno caratterizzato fortemente quel periodo storico noto e impropriamente definito come prima repubblica. Siccome Ariano non è il primo comune nel quale l’anatra zoppa -locuzione idiomatica che porta in sé uno spontaneo suggerimento al legislatore che per conseguenza diretta non è più l’autore protagonista delle leggi ma ne diventa lo storpiatore- cioè dover governare con un sindaco votato con certezza dai cittadini e una maggioranza di consiglieri inesistente, è logico, o quantomeno sarebbe stato normale, che negli ultimi venti anni qualcuno se ne fosse accorto e avesse messo mano a una legge che sembra, almeno in questa parte, essere stata scritta da qualcuno in preda all’etilismo. Ci si potrebbe appellare anche ad una sorta di disturbo schizofrenico per cui le scelte e i numeri cambiano a distanza di quindici giorni o all’analfabetismo politico o a un errore ribattuto per centinaia di volte o, forse, e potrebbe essere la risposta più vicina alla realtà, perché trattasi di due consultazioni diverse, laddove tutti gli elementi di pressione succitati vengono meno e il voto diventa più politico. Ma allora perché non attribuire i seggi e il premio di maggioranza al secondo turno dando così credito, per davvero, alle intenzioni della legge che vuole essere l’elezione diretta del Sindaco realizzando così anche una sorta di fusione tra il primo e il secondo turno che a me, sinceramente, appaiono slegati. L’elezione diretta del Sindaco senza maggioranza? Mistero della fede! Superamento dell’inciucio alimentandone un altro ben più pericoloso? Accrescere in maniera esorbitante un sentimento di rivalsa che non permetterà mai né l’una né l’altra parte di essere protagoniste appieno delle proprie funzioni: vale a dire opposizione e maggioranza? È evidente che ci troviamo di fronte a un trivio. La strada maestra si apre a tre possibilità: vivere alla giornata cercando alleanze occasionali con consiglieri pronti a migrare in cambio di non si sa cosa e governicchiare con forze politiche incompatibili a tutti i nostri ideali umani, politici e sociali; andare alle urne il più rapidamente possibile; sottoscrivere con le forze liberal democratiche presenti in consiglio un Patto per la Città basato su cinque o sei punti programmatici urgenti e strategici per Ariano, condividerli, calcarli con decisione, aggiornarli laddove se ne riscontrasse la necessità, verificarli di fronte all’opinione pubblica raccogliendo se ve ne fossero, critiche e suggerimenti da valutare ed eventualmente adottare. Non vi sono alternative concepibili a questo quadro. Tutto il resto è mera distopia. La possibilità che il centro sinistra possa accogliere in giunta gruppi politici la cui connotazione esula da qualsivoglia elemento di civiltà ed umanesimo, per noi progressisti è totalmente inconcepibile ed infattibile. Resta questa per noi l’unica possibilità attuabile di governo della Città, capace di legare uomini di grande responsabilità a quelle che sono le sorti di Ariano e della sua gente in un momento di grave sbandamento del Paese. Un’occasione per provare alla popolazione, a noi tutti, che al di là delle divisioni politiche c’è la possibilità reale di convergere sui problemi, di contribuire, oltre la faziosità, ad alleggerire il peso di questa grave crisi economica, di dimostrare in maniera esplicita e non solo a parole che l’obbiettivo è migliorare le nostre condizioni di vita e che abbiamo in considerazione solo il bene della Città. So bene che non è semplice amministrare, che alle intenzioni non seguono logicamente e non convergono immediatamente le soluzioni perché troppi e tanti elementi dipendono da altri, da Enti sovracomunali, da decisioni spesso viziate da partigianeria, da incompetenza e indolenza ma, e ne sono fermamente convinto, che agendo da uomini liberi e responsabili riusciremo a realizzare ciò che ci siamo prefissati. Naturalmente in tutto questo siamo pronti ad assumerci tutte le incombenze dell’Amministrazione di Ariano e a non condividere con nessuno le eventuali negatività che dovessero verificarsi in avvenire. I giovani di Ariano e non solo loro, si aspettano risultati e poco importa con il concorso di chi ma solamente il come e il quando. Stiamo strappando a intere generazioni di ragazzi pagine della loro vita che non riavranno indietro intatte. Restituiamo il sorriso di una speranza a tutti i cittadini, alle donne e agli uomini di questa comunità e non mettiamoci nella condizione di dover sfidare la loro pazienza e dover in seguito darne conto dall’angolo della storia senza riuscirci; un po’ quello che accadde duemila anni fa a Catilina, uno dei primi populisti della storia, che non poté replicare a Cicerone se non isolandosi su un remoto gradino del Senato di Roma. Parafrasando Cicerone gli arianesi un giorno potranno a loro volta intimarci: Quousque tandem abutemĭni, politici, patientia nostra?”
Attualità
Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania
Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.
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La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
