Mettiti in comunicazione con noi

Attualità

Processo telematico – Slitta al 2016 il deposito online dei fascicoli.

Pubblicato

-

E’ legge ed è in vigore dal 21 agosto la riforma del processo civile telematico grazie alla conversione del decreto legge n. 83/2015 che contiene rilevanti novità rispetto al testo inziale. E’ stato rinviato, infatti, al 1° gennaio 2016 l’obbligatorietà del deposito telematico degli atti nel processo amministrativo e del processo civile telematico in grado di appello, ma è rimasta la “volontarietà” del deposito telematico con decorrenza dal 30 giugno 2015, per il grado di appello e quindi il deposito per gli avvocati è “facoltativo” fino al 31 dicembre 2015, sarà poi “obbligatorio” dal 1 gennaio 2016, salvo un ulteriore rinvio. L’obbligatorietà riguarderà tutti gli atti, quindi anche quelli introduttivi nonché i documenti che si offriranno in comunicazione nel giudizio di appello.

E’ stato confermato il potere di autentica per l’avvocato che eserciterà questa facoltà come pubblico ufficiale per tutti gli atti processuali di parte, nonché per i  provvedimenti cartacei resi e tenuti in originale  – ipotesi residuale -, o in copia conforme destinati al deposito telematico in giudizio, e si ritiene, interpretando estensivamente la norma, anche dei documenti del fascicolo di parte in quanto utilizzabili in sede “processuale”, diversamente non se ne capirebbe la loro esclusione. Interpretazione quest’ultima confermata dalla possibilità, per il difensore di autenticare anche le comunicazioni telematiche inoltrate dalla cancelleria nel giudizio svolto nel precedente grado.

Resta nella normativa irrisolto, per il grado di appello, il deposito telematico dei fascicoli cartacei dei precedenti gradi di giudizio, dovendo la cancelleria obbligatoriamente inviarli e in assenza la Corte   obbligata ad acquisirli, così come irrisolvibile pare l’obbligo di trasmissione dei fascicoli, ora ibridi, cartacei e telematici per l’eventuale successivo giudizio di Cassazione.

La legge di conversione non ha posto, inoltre, lala r parola fine alla  problematica dell’attestazione di conformità degli atti nel Pct rispetto ai quali il legislatore offre un rimedio alla “fai da te”,  tanto risulta  dell’art. 16 undecies dove è stato previsto che “l’attestazione di conformità può alternativamente essere apposta su un documento informatico separato” e accantonata la problematica interpretativa sulla necessità di inserire l’impronta hash nell’attestazione di conformità, che qui si ritiene, contrariamente all’alternatività consentita dalla norma, vada fatta nel documento informatico,  si ripropone  la questione se l’attestazione di conformità lo renda “equivalente” all’originale – che non circola, ma circola la dichiarazione di conformità -,  o alla copia conforme dell’atto o del provvedimento, che ha senso, in quando circola solo nei documenti analogici.

Una soluzione pratica poi richiede la previsione relativa alla notifica a mezzo Pec delle copie informatiche di documenti formati in origine su supporto cartaceo dichiarati conformi all’originale e contenuti nel fascicolo di causa (dove troviamo le copie conformi e non certo gli originali degli atti) che non dovranno essere munite di dichiarazione di conformità trattandosi di semplici duplicati informatici del fascicolo, per i quali il co.  9 bis dell’art. 16 bis d.l. n. 179/2012, non prevede alcuna necessità di apporre attestazioni, e per i quali non è necessaria la dichiarazione di conformità, atteso che, tra l’altro, tale conformità agli originali già risulta nell’atto che si invia in scansione tramite Pec.

A questi nuovi problemi e agli altri immanenti del Pct, si aggiungeranno quelli legati alla riforma della “mini depenalizzazione” , per volontà del magistrato, dei reati di “tenue entità”, riforma entrata in vigore nella stessa data del 21 agosto scorso che per tutta una serie di reati (Esercizio abusivo della professione, – Abuso d’ufficio,- Accesso abusivo a sistema informatico o telematico,- Appropriazione indebita,- Arresto illegale,- Attentati alla sicurezza dei trasporti,- Atti osceni, –  Commercio o somministrazione di medicinali guasti,- Commercio di sostanze alimentari nocive,- Danneggiamento,- Detenzione di materiale pedopornografico,- Diffamazione,- Frode informatica – Furto semplice, -Gioco d’azzardo,-Guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, - Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, - Ingiuria, - Interruzione di pubblico servizio, – Istigazione a delinquere, - Lesioni personali colpose, – Millantato credito, -Minaccia, - Oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, -Omissione di soccorso, – Rissa, – Simulazione di reato, – Sostituzione di persona, – Truffa, – Turbata libertà degli incanti,- Violazione di domicilio, – Violenza privata) – quando il magistrato ne riterrà “la tenuità” li archivierà spostando così, in sede civile, la risarcibilità, da parte della persona offesa, con la conseguenza  che avremo un alleggerimento della giustizia penale, che si spera dia risposte più celeri per i reati di grave allarme sociale, ed un ulteriore carico su quella civile rispetto alla quale il già ansimante Pctin deficit di hardware, software ed applicativi potrebbe anche non farcela.

 

Fonte :”http://www.corrierecomunicazioni.it/”

 

Advertisement
Clicca per commentare

Attualità

La scorta di Ranucci siamo noi

Pubblicato

-

L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

Continua a leggere

Attualità

Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

Pubblicato

-

Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

Continua a leggere

Attualità

Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

Pubblicato

-

“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

Continua a leggere
Advertisement

Più letti