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Per far correre Milano occorre rallentare Napoli I Proff. Boeri e Perotti rilanciano per l’università la teoria di Tabellini, già rettore della Bocconi

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La discussione sull’allocazione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) alle università è animata dai valenti bocconiani Tito Boeri e Roberto Perotti. Sono convinti sostenitori della tesi che tali risorse finanziarie debbano essere, in misura cospicua, assegnate alle migliori università del Nord che incarnano l’eccellenza del mondo accademico italiano, riconoscimento tributato a livello internazionale per la qualificata ricerca attuata in questi atenei e l’elevato standard dei servizi offerti agli studenti. Immediata è stata la risposta di Sandro Staiano, Direttore dal Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II di Napoli che ha inviato un documento-appello a Draghi al quale hanno aderito eminenti Costituzionalisti e docenti universitari di tutta Italia.

Tutti i professori e ricercatori che vogliano aderire, possono inviare un messaggio in tal senso, con nome, cognome, Ateneo di appartenenza, a
giuliano.laccetti@unina.it OPPURE a sandro.staiano@unina.it .

I dubbi di incostituzionalità della proposta dei due bocconiani sono molteplici e ben fondati, in quanto il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) vuole ridurre le evidenti disuguaglianze fra le due macro aree del Paese,causa ed effetto dei pochi denari erogati dallo Stato centrale alle università meridionali, penalizzate dall’adozione del criterio della spesa storica che ha mozzato le gambe alla ricerca e ridotto i servizi agli studenti. Inique disuguaglianze alle quali proprio il PNRR vorrebbe porre rimedio perricreare la coesione tra le due macro aree del Paese. Forse i valenti Professori della Bocconi dimenticano il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione,nonché l’articolo 34 che riconosce a tutti gli studenti di poter raggiungere i più alti gradi dell’istruzione. Diritti riconosciuti a tutti i cittadini, esercitabili in egual misura e ad ogni latitudine del territorio nazionale, dotando tutte gli atenei di fondi statali sufficienti, inclusi quelli straordinari del PNRR,necessari a ridurre nell’ambito accademico le distanze tra il Nord ed il Sud. Se la tesi dei due bocconiani fosse fatta propria dal Governo Draghi si condannerebbero le università del Meridione ad una vita grama, con la possibilità di svolgere solo l’attività didattica e la probabile prematura chiusura. Se questo Governo è di Unità nazionale non può fondare le sue scelte su tesi discriminatorie o di fantomatica primazia delle università del Nord rispetto a quelle meridionali. Solo a parità di fondi erogati a tutte le università italiane, incluse quelle meridionali, vi può essere una gara vera e leale. La tesi del duo bocconiano Boeri-Perotti deve essere gettata alle ortiche.

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Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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