Attualità
PD Ariano sulla questione rifiuti tossici:”Pericoloso individuare l’Irpinia come terra dei fuochi”

Dal circolo PD di Ariano, riceviamo è pubblichiamo: “Pieno sostegno all’azione della Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Arpac nell’ambito della ricerca di presunti rifiuti tossici interrati presso il sito della Ex-fabbrica Smae in località Difesa Grande di Ariano Irpino. Ogni azione volta a fare chiarezza è accolta e sostenuta con forza da parte del PD arianese. La questione ambientale (in particolare quella Ex-Smae che è stata oggetto di oltre 30 anni di indagini) da sempre per il nostro territorio ha avuto un ruolo rilevante e ha destato preoccupazioni nella popolazione. Preoccupazioni che vanno il più possibile fugate e non alimentate.
Dispiace che l’On. Maraia del M5S usi questa vicenda per polemizzare con l’istituzione intera e in maniera indistinta del Consiglio Comunale arianese nel tentativo di mettere in risalto la sua azione politica e ci feriscono le accuse gratuite di tacita connivenza per “parentela” mosse prima nei confronti di tutta l’ opposizione, poi circostanziate solo al PD, da parte di uno dei familiari del deputato grillino arianese. Respingiamo con forza ogni attacco privo di fondamento.
È consigliabile altresì maggiore accortezza da parte del deputato grillino arianese.
Se finora il suo intervento di fine seduta (l’OdG era totalmente difforme) alla Camera dei Deputati sulla vicenda sopra riportata e la richiesta di inserimento di Ariano Irpino e l’Irpinia tutta tra i territori oggetto del dl. “Terra dei Fuochi” (promosso e approvato dal PD nell’ultima legislatura e per il quale il M5S ha votato contro) è stata da tutti quanti noi vista come una mossa propagandistica senza concretezza, oggi, che un Governo M5S-Lega con la “benevolenza” di Berlusconi pare prendere vita, oltre ad essere preoccupante dal punto di vista politico, la stessa proposta “Irpinia-Terra dei Fuochi”, dovesse essere perseguita, assumerebbe aspetti potenzialmente dannosi. La vicenda Ex-Ocevi Sud di Nusco, che ha visto protagonista il Deputato grillino, dovrebbe aver insegnato che intraprendere azioni avventate può provocare danni gravi, così come riportano gli ex-dipendenti (https://t.co/spC33ZhhgZ), e ai quali esprimiamo sincera solidarietà.
Lo stesso, individuando Ariano Irpino e l’Irpinia come “Terre dei Fuochi”, comporterebbe danni irreparabili al settore agroalimentare e alle aziende agricole (veri motori di questa terra) in particolare in assenza dei reali presupposti per essere individuate zone contaminate e senza una mappatura e censimento che ne delimita i confini con precisione. Per intenderci, la cosiddetta Terra dei Fuochi, quella dei rifiuti tossici effettivamente interrati, è stata appena mappata e censita dal governo: misura, in tutto, 64 ettari, cioè 0,64 chilometri quadrati, cioè lo 0,1 per cento della regione Campania.
Chi comprerebbe l’olio di “Ariano Irpino – Terra dei Fuochi”? Oppure il vino “d’Irpinia – Terra dei Fuochi”? Si pensi ai casi delle vicine aziende Doria, Ferrarelle, consorzio della mozzarella di bufala, e quelle di centinaia di medi e piccoli agricoltori ridotte in ginocchio da una forsennata campagna politico-mediatica sulla Terra dei Fuochi estesa oltre i confini reali di appena qualche anno fa.
Prima d’intraprendere azioni politiche potenzialmente impattanti sui nostri territori ci sentiamo di consigliare di chiamare in causa le istituzioni territoriali, le parti sociali, i corpi intermedi e i cittadini interessati.
Attualità
Venerdì 3 ottobre sciopero generale CGIL in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza

Roma, 1 ottobre – “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil annuncia, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.
Attualità
Assemblea Alto Calore Servizi, il presidente Buonopane: “Bene la designazione di De Felice. Si riparte dal nostro documento con lo stop all’aumento delle tariffe”

“La quasi totalità dei voti dei soci presenti in assemblea per la designazione del nuovo amministratore di Alto Calore Servizi rappresenta un segnale importante di compattezza delle comunità locali. È la dimostrazione di una volontà comune di lavorare tutti insieme per salvare la società e per avere un servizio efficiente”. È quanto dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, al termine dell’assemblea di Acs nel corso della quale è stata eletta la professoressa Alfonsina De Felice per il vertice societario.
“Una figura di altissimo profilo – evidenzia il presidente Buonopane -, intorno alla quale gli amministratori presenti, senza distinzione di casacca politica, si sono ritrovati. Vanta un’esperienza importante che sarà sicuramente utile per risollevare le sorti di Alto Calore Servizi. Il senso di responsabilità ha prevalso tra i soci che hanno partecipato alla riunione odierna. Altrettanto fondamentale il voto favorevole alle linee di mandato che fanno sintesi tra il documento proposto dai sindaci che si sono riuniti nei giorni scorsi a Pietradefusi e quello che ho presentato nell’assemblea delle scorse settimane, nel quale al primo punto si chiede di bloccare l’aumento delle tariffe”, conclude il presidente Buonopane.
Attualità
Antonio Bianco:”Reprimere il dissenso per nascondere la pulizia etnica di Israele”

Il dissenso deve essere zittito, i social ammoniti e, se perseverano, chiusi. La singola voce redarguita con minacce velate che lo richiamano al suo ruolo istituzionale di pubblico ufficiale e docente che non gli consentirebbe – il condizionale è d’obbligo! – di ritenere vergognoso il comportamento del governo italiano assunto nei confronti del genocidio perpetrato a Gaza. Si vuole limitare la libertà di parola, espressa in forma associata o individuale, pur di giustificare l’ignavia del governo italiano che resta a guardare la pulizia etnica di Netanyahu mostrata in diretta TV con immagini violente, ingiustificate, inumane. Non è un video game, ma la cruda realtà di bambini, di donne, di uomini inermi uccisi negli atti di vita quotidiana oppure mentre soccorrono altri sventurati colpiti dai bombardamenti israeliani. Né meraviglia la manifestazione spontanea dei giorniscorsi, circa 1 milione di persone, che ha messo in luce lo sdegno e la vergona espressa dalla gente comune nei confronti dell’Italia che, giustifica, aiuta e supporta Israele senza che siano stati messi in stand by gli accordi sull’invio di armi (Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2025, articolo di Alessia Grossi). Certo sono ingiustificabili le azioni violente attuate durante le manifestazioni pacifiche, ma non si può nemmeno accettare che il governo non riconosca la valenza della manifestazione del 25 ottobre che volevamettere al centro del dibattito il senso di umanità,smarrita da menti orientate al genocidio dei palestinesi quale unico fine della missione di governo.
Azione politica e scelte che secondo Rula Jebreal, giornalista, nata ad Haifa ma anche cittadina israeliana, ospite di Accordi&Disaccordi sul Nove, le fanno affermare: “Gli ultimi sondaggi israeliani dicono che il 78% della popolazione è a favore delle politiche genocide di Israele (Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2025). Non dobbiamo restare in silenzio, non deve essere represso il dissenso manifestato in forma pacifica né la libertà di pensiero, il senso di umanità pervada la politica della Meloni e del suo governo.
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