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Niente accordo RAI-Youtube. Dal 1°giugno saranno rimossi tutti i video RAI in streaming.
L’archivio RAI presente su YouTube, composto da oltre 40.000 video, non risulterà più accessibile a partire dall’1 giugno. È l’inevitabile conseguenza del mancato rinnovo dell’accordoche lega la TV di stato e la piattaforma di Google. Stando a quanto stanno diffondendo le agenzie stampa in queste ore, la partnership si concluderà nei prossimi giorni, poiché i termini economici della collaborazione non sono più ritenuti soddisfacenti dai vertici del servizio pubblico radiotelevisivo.
Al momento, va precisato, dalla RAI non giunge alcuna conferma ufficiale né sulla notizia diffusasi tramite agenzie, né in relazione ai dettagli del rapporto contrattuale tra le parti: non è chiaro, insomma, cosa sarà dell’archivio passato, cosa farà la RAI con il Content ID e come si regoleranno le parti per eventuali video specifici utili alla promozione della programmazione televisiva.
Il Sole 24 Ore parla dello stralcio di un contratto che prevede l’upload di circa 7.000 nuovi filmati ogni anno, a fronte di un ricavo quantificato in 700.000 euro, indipendentemente dal numero di click o visualizzazioni. A quanto pare, YouTube ha sempre incassato il 100% dei profitti generati attraverso la visualizzazione dei banner sui video RAI, così come quelli relativi ai pre-roll, ovvero le brevi pubblicità che anticipano la riproduzione. Gli oltre 1.200.000 iscritti al canale principale, dunque, a meno di improvvisi cambi di direzione nelle ultime ore rimaste prima della scadenza naturale del precedente accordo, resteranno da domenica a bocca asciutta.
La decisione avrà come logica conseguenza quella di veicolare il traffico esclusivamente sul sito ufficiale RAI, che già dispone di una piattaforma proprietaria per lo streaming, con la trasmissione dei programmi in diretta e un vasto archivio a cui accedere in modo del tutto gratuito. Sempre stando a quanto riportato dal quotidiano finanziario, la fine dell’accordo con YouTube sarebbe legata alla volontà di delegare a RAI Pubblicità la raccolta degli introiti provenienti dalle inserzioni che accompagnano la visione dei filmati. Una scelta non gradita a Google, portando così la trattativa verso la temporanea rottura.
Per lo streaming dei contenuti RAI si prospetta dunque un futuro del tutto simile a quello diMediaset. L’azienda di Cologno Monzese ha scelto anni fa di togliere i propri filmati da YouTubeed è costantemente impegnata ad impedirne la pubblicazione non autorizzata, segnalando prontamente ogni upload effettuato dagli utenti. Non è però detto che ogni filmato trasmesso in RAI venga ora rimosso da YouTube: la RAI non gestisce infatti tutti i diritti di tutte le trasmissioni veicolate, dunque a scomparire dalla repository sarebbero soltanto i contenuti effettivamente nelle mani dell’azienda di stato.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
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