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Nessuno è immune: spunti di riflessione ai tempi del Coronavirus

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Come va al 16° giorno di quarantena?

Ci atteniamo alle regole: limitiamo i contatti coi vicini, evitiamo assembramenti nel cortile, in prossimità delle pattumiere, e soprattutto, ci laviamo le mani in continuazione: alla fine di questa pandemia le azioni della Palmolive andranno alle stelle!

Ma tu, abituata come sei agli impegni mondani, a stare a contatto con tutti, come la vivi questa nuova esperienza di asocialità?

 “Non lo so. Mi pare tutto un sogno, per il momento resisto ma non so, a lungo andare… Forse questo STOP vuole dirmi qualcosa, vuol dirmi che essere uscita indenne dalla Spagnola, dall’Asiatica e dalla Hong Kong, non mi autorizza a pensare che sono immune, forse vuol costringermi a riflettere su cose che ho sempre pensato che non mi riguardassero…”.

A che ti riferisci?

A tutti quei guru che cercavano di metterci in guardia: a Michael Osterholm, che nel 2005 suggeriva di “Prepararsi alla prossima pandemia” e a me veniva in mente il film di Troisi (il predicatore di: “Ricordati che devi morire! Mario: Sì, sì… no… mo’ me lo segno…”). O a Bill Gates, che in occasione del Forum di Davos, del 2008 parlò della necessità di realizzare un “capitalismo creativo”, cioè un sistema in cui i progressi tecnologici compiuti dalle aziende, non siano sfruttati solo per la logica del profitto, ma anche per portare sviluppo e benessere, soprattutto laddove ce n’è più bisogno, vale a dire nelle aree più povere del mondo. A quando nel 2015 diceva: “abbiamo investito pochissimo in un sistema che possa fermare un’epidemia. Non siamo pronti… La mancanza di preparazione potrebbe permettere alla prossima epidemia di essere terribilmente più devastante dell’Ebola”. O a Papa Bergoglio, che nel 2015, con la sua Enciclica “Laudato si’”, si esprime sulla GLOBALIZZAZIONE DEL PARADIGMA TECNOCRATICO [106-114] “… questa mentalità concepisce la realtà come un oggetto illimitatamente manipolabile. La tecnologia, che domina anche l’economia e la politica, assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, il mercato da solo però non garantisce sviluppo umano integrale e inclusione sociale”.

Quanto sta accadendo è il risultato di queste voci inascoltate? Cosa possiamo fare per non ripetere gli stessi errori?

 “Papa Bergoglio suggerisce una POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA [189-198], ovvero “politica ed economia più attente ai principi etici”, nonché una “nuova regolamentazione dell’attività finanziaria speculativa”. Occorre “ridefinire il senso del progresso, legandolo al miglioramento della qualità della vita delle persone. Al tempo stesso, non si può giustificare un’economia senza politica”, chiamata ad assumere un nuovo approccio integrale. Il Papa propone LE RELIGIONI NEL DIALOGO CON LE SCIENZE [199-201]: “le soluzioni tecniche saranno inefficaci, se si dimenticano le grandi motivazioni che rendono possibile il vivere insieme”, le religioni devono entrare in “un dialogo tra loro, orientato alla cura della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di una rete di rispetto e fraternità”, la via del dialogo richiede pazienza, ascesi e generosità.Preziosi spunti di riflessione, affinché non l’abbia vinta il Coronavirus, ma una nuova ritrovata umanità”.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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La disumanità dei governi imbelli

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È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).

Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.

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