Attualità
Maraia (M5S):”Sospensioni idriche ad Ariano ed in provincia, amministrazione del Tricolle si faccia promotrice di iniziative a tutela della popolazione”
 
																								
												
												
											Ci risiamo. Anche quest’anno la situazione sul fronte del servizio idrico in Irpinia e ad Ariano non sembra affatto cambiata. A seguito di una comunicazione dell’Alto Calore Servizi in cui si avvertiva la popolazione del disservizio, tra la giornata di ieri e la mattinata di oggi è stata disposta l’ennesima sospensione del servizio idrico in trenta comuni tra l’Irpinia ed il Sannio, tra cui Ariano Irpino, motivandola con un guasto all’impianto di sollevamento della condotta adduttrice nel comune di Villamaina.
Quanto avvenuto è soltanto l’ultima di innumerevoli sospensioni, talvolta motivate da presunti e mai verificati “consumi anomali” da parte dell’utenza. Il Presidente del suddetto ente idrico, Michelangelo Ciarcia, soltanto qualche settimana fa aveva annunciato che non vi sarebbe stata un’emergenza idrica nel corso dell’estate, in virtù di sorgenti cariche a seguito delle abbondanti precipitazioni dei mesi scorsi. Ebbene, tali affermazioni sono state del tutto smentite dalle recenti scelte dell’Alto Calore Servizi di sospendere l’erogazione del servizio idrico in un arco temporale compreso tra le ore serali e mattutine, adducendo a motivazione proprio i presunti “consumi anomali”.
Una situazione divenuta insostenibile per gli utenti del servizio, i quali, oltre a subire pesanti disagi, continuano a pagare bollette elevate e addirittura ritoccate al rialzo, decisamente sproporzionate rispetto a normali consumi individuali e familiari, soprattutto se rapportate alla cattiva qualità del servizio erogato. Ci si attendeva da parte dell’Alto Calore un’inversione di tendenza per quanto riguarda la gestione della risorsa idrica e l’erogazione dei servizi ai cittadini. Svolta che, ad oggi, non si è ancora realizzata, con grave nocumento per i cittadini arianesi, irpini e sanniti. Senza dimenticare che la fase pandemica ancora in atto, seppur in maniera attenuata, richiederebbe la possibilità di rispettare alcune norme basilari di igiene personale, per le quali la disponibilità dell’acqua è assolutamente imprescindibile.
Nel frattempo l’amministratore unico Ciarcia sembra eludere tali problematiche, spostando l’attenzione sugli “irresponsabili delle piscine”, talmente numerosi e seriali da far evocare addirittura l’utilizzo di droni per scovare i depauperatori della risorsa idrica.
Occorre assolutamente garantire l’approvvigionamento idrico alla popolazione. Non può essere addotta a giustificazione di eventuali disservizi la scarsità della risorsa idrica, anche in considerazione delle abbondanti e frequenti precipitazioni verificatisi nel corso della stagione autunnale e invernale. Una nuova, prolungata, fase di disservizi e disagi sarebbe assolutamente inaccettabile ed intollerabile per le popolazioni irpine e sannite, le quali, oltre ad essere duramente provate da tutte le conseguenze della pandemia, reclamano da decenni, ed ancor più urgentemente al giorno d’oggi, una adeguata erogazione dei livelli essenziali del servizio idrico.
Sul piano più generale delle politiche sull’acqua, bisogna profondere sforzi, soprattutto in ambito regionale, per garantire un’equa ripartizione della risorsa idrica tra Campania e Puglia, anche promuovendo il superamento del protocollo d’intesa ancora vigente che riserva ai comuni serviti da Alto Calore soltanto una piccola parte dell’acqua sorta in Irpinia. Senza considerare, in particolare, che tale iniquità, anche sul piano delle condizioni economiche, verrà accentuata dall’apertura della galleria Pavoncelli bis, la quale trasferirà ulteriori importanti quantitativi di acqua alla Puglia.
La quotidiana retorica deluchiana, evidentemente, ignora o trascura scientemente che in molte aree interne della Campania i cittadini non hanno l’acqua nelle loro case.
Inoltre, in tempi non sospetti, durante lo scorso inverno, inoltrai una richiesta di interventi urgenti, monitoraggi e chiarimenti al fine di prevenire una crisi idrica in Irpinia e Sannio nel corso dei mesi estivi, al Presidente del Distretto Idrico Calore Irpino, Michele Vignola, al Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, Vera Corbelli, all’Ente Idrico Campano, in persona del Presidente Luca Mascolo e del Direttore Generale Vincenzo Belgiorno, nonché al Vicepresidente e Assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola.
Ad oggi, purtroppo, devo constatare che nessuna delle suddette autorità investite della problematica ha dato riscontro alla mia richiesta, né ha palesato un interessamento alle gravi problematiche sollevate.
Per quanto concerne la Città di Ariano, ha suscitato fondate perplessità la scelta del Sindaco Franza di esprimere voto favorevole al rinnovo del mandato di Ciarcia al vertice dell’Alto Calore, ma ora l’amministrazione del secondo comune della Provincia di Avellino e della compagine societaria dell’ente idrico assicuri maggiore impegno nel cercare di scongiurare o mitigare le situazioni di disagio per la popolazione, manifestando, innanzitutto, una presa di posizione forte e chiara in direzione di una discontinuità con le scelte finora attuate dallo stesso ente gestore. Ove possibile, l’Amministrazione si prodighi per valutare l’opzione di assicurare, nelle fasce orarie più critiche, una fornitura di acqua tramite autobotti alle zone della Città più interessate dalle sospensioni idriche.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
 
														L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
 
														Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
 
														“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
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