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Maraia (M5S):” Basta ritardi: la Regione Campania deve inviare ad Ariano le risorse che riceve dal Governo”

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Ad Ariano la misura è colma e non sono ammissibili altri ritardi da parte della Regione Campania. Abbiamo contato troppe vittime e troppi errori ma la voglia di ripartire è grande e per questo motivo i tamponi e tutte le misure di controllo e prevenzione sono fondamentali.

I deputati irpini, dai primi giorni dell’emergenza, sono stati impegnati per risolvere numerosi problemi fornendo concrete risposte alla Regione. Purtroppo, il Governatore De Luca si è limitato ad istituire la zona rossa, lasciando allo sbando un intero ospedale, che ancora oggi non è sicuro per chi ci lavora, per l’intera città.

I tamponi, come ho potuto verificare attraverso il Commissario Arcuri, vengono quotidianamente consegnati dalla struttura commissariale del Governo alla Regione Campania che a sua volta dovrebbe distribuirli e consegnarli a tutte le ASL. Purtroppo, a distanza di un mese, il laboratorio di analisi dell’Ospedale di Ariano, in piena zona rossa, ancora non viene utilizzato e questo non dipende dal Governo ma dalle scelte di De Luca e dei suoi Direttori Generali.

Stiamo parlando di tamponi veri e non dei pre-test seriologici utilizzati dall’Asl in modo improprio su sanitari e cittadini. I parlamentari irpini hanno fatto la loro parte, ottenendo l’intervento diretto del Commissario Arcuri, della Protezione Civile e della Prefettura su molte criticità emerse nella gestione dell’emergenza sanitaria. Ora tocca alla Regione fare la sua.

La struttura diretta dal Commissario straordinario Arcuri consegna alle Regioni 250 mila tamponi al giorno. Ho personalmente verificato che la consegna dei tamponi e DPI alla Regione Campania avvenisse regolarmente. Per uscire da questa emergenza la gestione della sanità non può essere in continuità con il passato: rapida nello stipulare convenzioni con i privati, lenta nelle proprie strutture pubbliche.

Le risorse sono state erogate ma ad Ariano non sono mai arrivate.

La Regione, se volesse, potrebbe far analizzare i tamponi al laboratorio dell’ospedale di Ariano da domani. Non sono più giustificabili ritardi in quella che lo stesso De Luca ha individuato come il primo focolaio campano. Un focolaio nato dall’ospedale, dove, nonostante l’invio di un contingente di 47 operatori sanitari tra medici, infermieri e Oss, non sono riusciti a separare i percorsi a creare un solo posto letto in più in terapia intensiva.

Se si continua ad aspettare per avviare collaborazioni tra ASL e privati si rischia il terzo focolaio.

Scoprire 26 casi positivi in una Rsa arianese, dopo due decessi, rende chiaro a tutti che l’ASL non ha rispettato alcun protocollo per il controllo del proprio Ospedale e delle RSA private accreditate e rimborsate dal Sistema sanitario regionale.

Ritardi ingiustificabili alla luce dei numerosi morti che in termini percentuali superano ogni altra città campana.

Ariano e le aziende del comprensorio potranno ripartire se la Regione riuscirà a far rispettate tutte le misure indicate dal Governo, in tutte le province campane. Verificato che i tamponi e DPI ci sono, occorre solo procedere ad una corretta distribuzione avvalendosi di tutte le strutture sanitarie pubbliche presenti sul territorio e, dove fosse necessario, anche dei laboratori privati.

Conosco molte aziende che nel periodo di pausa forzata hanno lavorato per adeguare gli spazi di lavoro alle nuove esigenze, possiamo aiutarle a ripartire in sicurezza.

Questo non è ancora il momento per fare campagna elettorale, siamo ancora in emergenza e quindi è il momento della collaborazione tra tutte le istituzioni. La Regione Campania, per fortuna, non è ancora diventata proprietà privata di qualcuno, e deve quindi deve dar conto di come utilizza le risorse inviate dal Governo.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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