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Lettera aperta alla candidata Carmela Grasso

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Dall’On. Aleandro Longhi, riceviamo e pubblichiamo:

“Gent.ma dr.ssa Grasso,

Lei è la candidata della destra nel collegio Ariano  Irpino – Alta Irpinia. Non si sente a disagio ad essere la candidata di Forza Italia, il cui leader indiscusso è l’ottantenne pregiudicato Silvio Berlusconi? È sostenuta da ex fascisti, razzisti, xenofobi, nonché dalla Lega, che giova ricordarlo, ha sempre considerato i Meridionali “esseri inferiori” rispetto ai “Padani”. Lei non può certo definirsi, come pure ama dire, il nuovo che avanza: fa politica con annunci improbabili. Tra i suoi slogan: “basta il gioco della vecchia politica”; “il 4 marzo sarà la data della liberazione dell’Irpinia dal giogo che la opprime, per tanto, troppo tempo”; “il territorio viene prima di tutto!”. Ma lei non ha le carte in regola per ergersi a paladina della nuova politica: è stata consigliera comunale, suo marito è stato assessore provinciale, chi meglio di voi rappresenta la vecchia politica?  Si rende conto che lei si presenta come paladina di un territorio martoriato, anche per sue responsabilità politiche, per quelle di suo marito e dell’attuale sindaco di Ariano Irpino, nonché presidente della Provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, che, come vice coordinatore di Forza Italia ha presentato la sua candidatura?                                                                              Lei rifiuta il confronto con gli altri candidati, ha disertato finora per ben due volte le assemblee indette dalla CGIL per il confronto tra i vari candidati. I suoi avversari non sono certo quelli del PD, coi quali dopo le elezioni, Forza Italia potrebbe fare un inciucio, né quelli dei Cinque Stelle, che, come hanno annunciato, dopo le elezioni potrebbero fare un appello per un governo con chi ci sta e anche in questo caso, la destra e/o il PD, potrebbero essere disponibili. Il suo avversario naturale, è il candidato di Liberi e Uguali, Antonio Caggiano, che, contrariamente  a lei, non è mai stato candidato per nessun partito, viene dalla società civile ed è candidato come indipendente in LeU, che ha come leader l’ex magistrato Pietro Grasso e non il pregiudicato Silvio Berlusconi. Il dr. Caggiano è impegnato sui problemi del lavoro, del sociale, della salute, della cultura, della giustizia, é contro il clientelismo, a favore di tutto ciò che rende liberi dal bisogno. Si è fatto da solo, e dopo lunga gavetta, è diventato responsabile della comunicazione di Rai Uno. È un giornalista impegnato per rendere gli Irpini e gli Italiani, liberi e uguali. Se lei, egregia dr.ssa Grasso, in qualità di candidata della destra, non teme il confronto, perché non fa un dibattito pubblico col dr. Caggiano, della sinistra, per confrontarsi su come dovrebbe essere la buona politica?”

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Venerdì 3 ottobre sciopero generale CGIL in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza

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Roma, 1 ottobre – “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil annuncia, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.

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Assemblea Alto Calore Servizi, il presidente Buonopane: “Bene la designazione di De Felice. Si riparte dal nostro documento con lo stop all’aumento delle tariffe”

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“La quasi totalità dei voti dei soci presenti in assemblea per la designazione del nuovo amministratore di Alto Calore Servizi rappresenta un segnale importante di compattezza delle comunità locali. È la dimostrazione di una volontà comune di lavorare tutti insieme per salvare la società e per avere un servizio efficiente”. È quanto dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, al termine dell’assemblea di Acs nel corso della quale è stata eletta la professoressa Alfonsina De Felice per il vertice societario.

“Una figura di altissimo profilo – evidenzia il presidente Buonopane -, intorno alla quale gli amministratori presenti, senza distinzione di casacca politica, si sono ritrovati. Vanta un’esperienza importante che sarà sicuramente utile per risollevare le sorti di Alto Calore Servizi. Il senso di responsabilità ha prevalso tra i soci che hanno partecipato alla riunione odierna. Altrettanto fondamentale il voto favorevole alle linee di mandato che fanno sintesi tra il documento proposto dai sindaci che si sono riuniti nei giorni scorsi a Pietradefusi e quello che ho presentato nell’assemblea delle scorse settimane, nel quale al primo punto si chiede di bloccare l’aumento delle tariffe”, conclude il presidente Buonopane.

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Antonio Bianco:”Reprimere il dissenso per nascondere la pulizia etnica di Israele”

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Il dissenso deve essere zittito, i social ammoniti e, se perseverano, chiusi. La singola voce redarguita con minacce velate che lo richiamano al suo ruolo istituzionale di pubblico ufficiale e docente che non gli consentirebbe – il condizionale è d’obbligo! – di ritenere vergognoso il comportamento del governo italiano assunto nei confronti del genocidio perpetrato a Gaza. Si vuole limitare la libertà di parola, espressa in forma associata o individuale, pur di giustificare l’ignavia del governo italiano che resta a guardare la pulizia etnica di Netanyahu mostrata in diretta TV con immagini violente, ingiustificate, inumane. Non è un video game, ma la cruda realtà di bambini, di donne, di uomini inermi uccisi negli atti di vita quotidiana oppure mentre soccorrono altri sventurati colpiti dai bombardamenti israeliani. Né meraviglia la manifestazione spontanea dei giorniscorsi, circa 1 milione di persone, che ha messo in luce lo sdegno e la vergona espressa dalla gente comune nei confronti dell’Italia che, giustifica, aiuta e supporta Israele senza che siano stati messi in stand by gli accordi sull’invio di armi (Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2025, articolo di Alessia Grossi). Certo sono ingiustificabili le azioni violente attuate durante le manifestazioni pacifiche, ma non si può nemmeno accettare che il governo non riconosca la valenza della manifestazione del 25 ottobre che volevamettere al centro del dibattito il senso di umanità,smarrita da menti orientate al genocidio dei palestinesi quale unico fine della missione di governo. 

Azione politica e scelte che secondo Rula Jebreal, giornalista, nata ad Haifa ma anche cittadina israeliana, ospite di Accordi&Disaccordi sul Nove, le fanno affermare: “Gli ultimi sondaggi israeliani dicono che il 78% della popolazione è a favore delle politiche genocide di Israele (Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2025). Non dobbiamo restare in silenzio, non deve essere represso il dissenso manifestato in forma pacifica né la libertà di pensiero, il senso di umanità pervada la politica della Meloni e del suo governo.

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