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Attualità

Istituto Ruggero II di Ariano, al via la Didattica Digitale Integrata

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Il dirigente Massimiliano Bosco spiega i dettagli del piano organizzativo anti – Covid e le caratteristiche della DDI, che partirà lunedì 28 settembre 2020

Il vescovo della diocesi di Ariano – Lacedonia, monsignor Sergio Melillo, ha visitato la comunità scolastica del Ruggero II in occasione dell’avvio delle lezioni
Al via il nuovo anno scolastico tra dubbi e timori per via della situazione emergenziale legata al Covid- 19. Alle paure e alle incertezze, l’istituto Ruggero II di Ariano Irpino, con il nuovo dirigente Massimiliano Bosco, risponde con fermezza attivandosi su due fronti: una imponente macchina organizzativa, finalizzata ad evitare assembramenti e a mettere in campo tutti i protocolli indispensabili alla prevenzione e al contenimento del contagio, per garantire la salute e la sicurezza di studenti, docenti,personale amministrativo e collaboratori scolastici e DDI, ovvero didattica digitale integrata. Spiega il dirigente Bosco: «Si tratta di una sfida impegnativa che assumo con grande senso di responsabilità insieme alla direzione di questo prestigioso istituto scolastico, che vanta diversi indirizzi di studio, circa 700 studenti, 150 docenti oltre al personale tecnico- amministrativo e ai collaboratori scolastici. Insieme a me, studenti, professori, collaboratori si sono mobilitati per mettere in atto tutte le misure di sicurezza volte alla tutela della salute e alla prevenzione dell’infezione da Covid-19 in questo difficile periodo legato alla pandemia. Per garantire il rientro in sicurezza abbiamo individuato varchi di accesso e divisione degli ingressi e delle uscite con scaglionamento di orario per evitare assembramenti. Tutto il sistema organizzativo è condensato in guide digitali e cartacee, diffuse tra genitori e studenti. Abbiamo poi adottato la DDI, didattica digitale integrata nell’ottica delle linee guida ministeriali. Da lunedì 28 settembre, 22 classi, ad esclusione del biennio che sarà sempre in presenza, lavoreranno con la didattica digitale integrata e quindi, in concreto, parteciperanno alle lezioni a turni alterni, in presenza e da casa, con il docente sempre in classe a svolgere la sua lezione con l’ausilio di telecamere tridimensionali, microfoni ambientali, tavolette grafiche. In classe ci sarà un gruppo di studenti e, simultaneamente, da casa, seguirà la lezione un secondo gruppo di studenti. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì in classe ci sarà il gruppo 1 di una classe mentre il gruppo 2 seguirà da casa, situazione opposta il martedì, il giovedì e il sabato: il gruppo 2 di ogni classe seguirà le lezioni in presenza mentre il gruppo 1 sarà collegato da casa»

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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