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Irisbus, Sibilia: “Il Governo senza soldi perde tempo”

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E’ stata discussa ieri in sede di Commissione congiunta Trasporti-Lavoro della Camera la risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle per lo sblocco della vertenza Irisbus. “Quello che temevo alla vigilia di questo appuntamento – dichiara il deputato cittadino Carlo Sibilia, cofirmatario dell’atto di indirizzo politico – purtroppo si è verificato. Ancora una volta il Governo non ha saputo rispondere in maniera soddisfacente ad una problematica che si trascina da due anni e che sta tenendo in scacco le vite dei lavoratori. Senza soldi, si prende tempo, si perde tempo”. “Dopo aver fatto riferimento al ricorso alla cassa integrazione guadagni in deroga confermata per il primo semestre 2014, il sottosegretario allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, si è limitato a chiedere una riformulazione della risoluzione del M5S per indebolire la nostra richiesta al Governo di prendere impegni seri e concreti. C’è ancora bisogno di ‘valutare l’opportunità di assumere iniziative’? Perché agevolare ‘l’applicazione della cassa integrazione guadagni in deroga’ e non ‘il reintegro nel settore’, come da noi richiesto?” – si chiede il portavoce avellinese. “Dal canto suo, invece, il sottosegretario ai trasporti, Erasmo D’Angelis, nell’auspicare in maniera liturgica l’approvazione di una norma che preveda la sostituzione di tremila autobus ogni anno e che stanzi, a tale scopo, gli importi adeguati, quantificabili almeno in 300 milioni di euro annui, ha ammesso candidamente che le risorse disponibili nell’ambito della manovra di finanza pubblica sembrano essere non superiori a 100 milioni di euro” – incalza Sibilia, cui fa eco il vicepresidente della Commissione Trasporti, Ivan Catalano del M5S, che rilancia: “Sarebbe più opportuno destinare tali esigue risorse alla conversione dei mezzi esistenti, che consentirebbe la ripresa del settore, potendo essere affidata ai dipendenti dello stabilimento di Flumeri la manutenzione dei mezzi riconvertiti. La cassa integrazioni guadagni è una misura assistenziale che non agevola il mantenimento della competenza professionale dei lavoratori, i quali preferiscono, anche sotto il profilo psicologico, oltre che produttivo, lavorare piuttosto che essere assistiti”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il vicepresidente della Commissione Lavoro, Walter Rizzetto del M5S, che ritiene che “gli impegni assunti sul tema non siano soddisfacenti e che l’Esecutivo debba porsi obiettivi di maggiore prospettiva, che sappiano far fronte strutturalmente alle crisi del settore, anche attraverso la predisposizione di un piano di rilancio industriale”. La discussione è stata aggiornata alla prossima seduta.

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Attualità

La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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