Attualità
Il senso del tempo sospeso e dell’inquietudine – Lo psicologo Nunzio Lucarelli risponde a una lettrice
Gent.mo dottor Lucarelli, in questo periodo nel quale siamo stati costretti a stravolgere le nostre vite, mi è sembrato di vivere in un tempo “sospeso”, nel quale non si sapeva cosa pensare, e soprattutto, come sarebbe stato il dopo. Ma il dopo, è arrivato o ci vorrà ancora molto tempo a suo avviso?
Interessante la sensazione di sospensione che lei prova: fa pensare alla sospensione delle anime nel limbo: credo che rimanere sospesi per un certo tempo possa comportare una necessità per la mente di ricercare un nuovo assetto per la generazione di nuovi pensieri. Certo, non è cosa semplice restare in bilico, o, come dice un illustre personaggio della psicoanalisi, stare ‘senza memoria né desiderio’. L’essere in attesa apre lo spazio al sogno, e il sogno è l’ anticamera del pensiero evoluto! Attendere la fase 2 cosa vuol dire per la mente? Credo voglia significare attendere il dispiegarsi della capacità di fare associazioni libere di idee che collegano il mondo esterno con il mondo interno in un clima mentale di libertà. Il dopo arriva se sappiamo fare tesoro di quanto avremo scoperto dentro di noi con l’ uso del pensiero reso libero.
Crede che riusciremo a superare l’inquietudine dell’incertezza, del non sapere come sarà la nostra vita quando questa emergenza dovesse essere finita?
L’inquietudine è uno stato mentale che se ben contenuto, può far vivere l’esperienza in modo non traumatico: il non sapere come sarà la nostra vita, come dicevo prima, non può fare altro che generare pensiero creativo, nelle menti non provate! L’emergenza finirà e noi ci potremo affacciare alle finestre per respirare aria di nuova vita!
Crede che potremmo tornare alla normalità? E cos’ è poi in fondo, la normalità, come bisogna intenderla?
Torneremo ad una nuova normalità, in cui l’esperienza di chiusura e di attesa si saranno trasformate in linfa vitale: pian piano il genere umano si riprenderà e tutte le acquisizioni di nuove idee e nuovi pensieri costituiranno un nuovo modo di stare insieme. Le menti più evolute sapranno far tesoro di quanto avvenuto e sapranno prendersi cura delle menti più indebolite per portarle al raggiungimento di nuove capacità collaborative. Nuova normalità significherà: stare insieme interconnessi in modo nuovo, con il piacere di costruire rispetto e amore per l’ altro e per la Natura.
Guariranno le nostre ferite dovute alla constatata fragilità di fronte a un pericolo subdolo e sconosciuto o dovremo convivere con esse?
Potremo curare le nostre ferite, perché saremo diventati capaci di farlo: molte nuove e adattative acquisizioni mentali ci consentiranno di far fronte a ciò che è sconosciuto imparando prima a convivere con esso, accettandolo come l’altro ignoto che nella nostra mente attende in fondo di essere scoperto e preso per mano, e quindi metterlo a servizio dell’umanità. In fondo l’uomo è capace di grandi cose, di incredibili trasformazioni. Forse sarà possibile trasformare il ‘Virus’ in un nostro alleato.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
Attualità
La disumanità dei governi imbelli
È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).
Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.
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