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Il Regionalismo differenziato? Un furto con destrezza

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Di Floriana Mastandrea

Discriminazione, diritti negati, attacco a 20 milioni di persone, rappresentazione falsa del Mezzogiorno, parole

pesanti a connotare una situazione negativa. C’è un pericolo reale, perché la politica si innesta sulla regola giuridica: sulla base di una rappresentazione falsa del Paese, ovvero che il Sud aveva un indebito vantaggio perché succhiava il sangue all’efficiente Nord, questione finalmente smentita dai numeri. La vicenda del regionalismo differenziato, è un meccanismo che, lungi dall’eliminare il divario, lo perpetua. Al dibattito che ne è scaturito, è seguita una proposta di preaccordo del sottosegretario Bressa, con le regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, il 28 febbraio 2018, a 4 giorni dal voto di marzo. Si è stabilito un riparto di risorse in base all’art.116 della Costituzione, che, al contrario di quanto stabilisce la Carta, ovvero che laddove ci siano situazioni da sanare, si intervenga, prevede che dove ci sono più tasse, ci siano più servizi. Un accordo tra due regioni leghiste e una del Pd, che sottintende un disegno politico perverso, che mira a promuovere i soli miopi e volgari interessi mercantilistici della locomotiva Nord. Anche Francesco Boccia (N.d.A. Ministro per gli Affari regionali e le autonomie), sbaglia, perché la bozza della sua legge quadro sul regionalismo differenziato, va proprio in questa direzione”. Lo ha detto Massimo Villone, costituzionalista, professore emerito presso la Federico II di Napoli, autore di libri-denuncia sull’argomento, tra cui: “Italia, divisa e diseguale”, chiudendo i lavori ad Ariano Irpino su, “Regionalismo differenziato, o diritti differenziati? Promosso e moderato da Alessandro Ciasullo, pedagogista della Federico II, che ha focalizzato l’attenzione sul Sud sedotto e abbandonato, annunciando come l’iniziativa sia il germe di una battaglia meridionalista, il convegno si è avvalso di studiosi e specialisti della materia, che hanno sottolineato carenze e palesi contraddizioni della proposta di riforma. Il sindaco Enrico Franza, ha parlato di una riforma discriminatrice dei diritti e dei doveri. Daniela Gibaldi, avvocato, ha demolito il mito del Nord virtuoso, così come quello delle bozze di intesa, duplicato delle regioni a statuto speciale: “Le regioni che oggi chiedono l’autonomia, hanno delle ragioni plausibili? No, se si pensa che le 5 regioni a statuto speciale sono nate per ragioni di autarchia e difesa linguistica e che l’autonomia talvolta, come nel caso della Sicilia, ha avuto l’effetto di creare un distacco. Si parla di condizioni di virtuosismo del Nord, perché quest’ultimo parte da una condizione avvantaggiata, grazie ai fondi statali. Il criterio di distribuzione delle risorse statali è legato alla capacità contributiva, alla cosiddetta spesa storica: le regioni che utilizzano più servizi, ricevono maggiori trasferimenti di fondi, rispetto a quelle che ne utilizzano di meno. Con l’autonomia le regioni del Nord, verrebbero avvantaggiate, creando un secessionismo dei ricchi: sarebbe sperequato poiché sottrarrebbero risorse a quelle in difficoltà. Per dirla con una frase del libro del prof. Villone: Quello che stanno attuando le regioni del Nord, è un furto con destrezza”. Francesco Festa, storico e giornalista, ha tracciato un excursus nella genesi della Questione meridionale, partendo dalle opere di Francesco Saverio Nitti e Antonio Gramsci, per segnalare gli squilibri economici e la sottomissione del Sud, colonia agli interessi economici del Nord. Antonio Bianco e Salvatore Lucchese, coordinatori del Comitato meridionalista “G. Salvemini”, hanno efficacemente posto l’accento su sperequazioni e disparità in atto da decenni, non solo in campo sanitario, ma nell’intera spesa pubblica, snocciolando i dati. “Tra il 2014 e il 2017, – ha sottolineato Lucchese -, lo Stato con un vero e proprio scippo, ha indebitamente sottratto ai cittadini del Mezzogiorno, più di 240 miliardi di finanziamenti pubblici, con il risultato di alimentare il divario tra i cittadini del Nord e quelli del Sud”. Luigi Famiglietti, docente di Diritto degli Enti locali all’Università di Cassino e del Lazio meridionale, ha tracciato le tappe storico-politiche che hanno condotto all’odierna ipotesi di autonomia differenziata, sottolineando l’urgenza di contrapporre un modello di federalismo cooperativo, all’attuale modello di federalismo competitivo. Quest’ultimo, riducendo il Parlamento al mero ruolo consultivo e di ratifica, è antidemocratico, nonché discriminatorio nei criteri economici, incentivanti il divario tra Nord e Sud del Paese.

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Convegno ad Ariano: “Aequum Tuticum, Crocevia del Sud”

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Le associazioni Amici del Museo di Ariano Irpino, Circoli Culturali “Pasquale Ciccone” e “Arnanah”, con il patrocinio del Comune di Ariano Irpino, organizzano il convegno dal titolo “Aequum Tuticum, crocevia del Sud”, che si svolgerà venerdì 26 settembre 2025 alle ore 17.30 presso Villa Kristall ad Ariano Irpino. L’incontro si propone di approfondire, in una prospettiva scientifica, il ruolo strategico dell’antico sito di Aequum Tuticum quale snodo fondamentale della viabilità antica, evidenziando l’importanza storica e le prospettive di valorizzazione.

Saluti istituzionali:

Enrico Franza, Sindaco di Ariano Irpino

S. E. Mons. Sergio Melillo, Vescovo della Diocesi Ariano-Lacedonia

Relatori:

Ing. Gerardo Troncone – Presidente Gruppo Archeologico Irpino Sulle orme di Orazio. La viabilità del centro sud negli antichi itinerari

Prof. Giuseppe Ceraudo – Professore ordinario di topografia antica presso l’Università del Salento La Via Traiana in Irpinia: un Patrimonio per l’Umanità

Prof.ssa Veronica Ferrari – Professore associato di aerotopografia archeologica presso l’Università del Salento Aequum Tuticum, un vicus crocevia di strade: le attività di ricerca Unisalento

Prof. Giuseppe Camodeca – Già Professore ordinario di Storia Romana ed Epigrafia Latina presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” La documentazione epigrafica di Aequum Tuticum, vicus di Beneventum

Dott. Lorenzo Mancini – Funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino L’azione della SABAP SA-AV nel territorio di Ariano Irpino fra tutela, valorizzazione e pianificazione. Interventi e prospettive.

Moderatrice

D.ssa Ida Gennarelli, Archeologa già Ministero della Cultura Il convegno si inserisce in un percorso di ricerca e divulgazione volto a promuovere la conoscenza e la tutela del patrimonio storico-archeologico dell’Irpinia e dell’antico vicus di Aequum Tuticum, con l’intento di sollecitare le attività di recupero e di valorizzazione dell’attuale sito.

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Il futuro di Alto Calore Servizi al centro di un confronto tra i presidenti delle Province di Avellino e Benevento

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Unità di intenti per la gestione della società. Il futuro dell’Alto Calore Servizi al centro di un confronto che si è tenuto oggi tra il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, e il presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi.

Dall’incontro sono emerse la volontà e la determinazione comune di superare la fase di impasse che si registra per la società, tenendo fuori le questioni politiche dalle decisioni concernenti la gestione di Alto Calore Servizi. E ciò nell’ottica di individuare le soluzioni migliori che possano permettere di ridurre i disagi all’utenza e di consentire di accelerare sul piano di ammodernamento delle reti, tenendo ben presenti i parametriprevisti dal concordato.

I presidenti Buonopane e Lombardi lanciano un appello all’unità e a fare sintesi sugli obiettivi, per evitare in questa fase dannose divisioni. Condividono, inoltre, la necessità che il management della società conservi un ruolo prettamente tecnico, tenendosi ben distante da ruoli e discussioni partitiche che sono appannaggio dei sindaci-soci, i quali si trovano ad affrontare quotidianamente le giuste rimostranze delle comunità costrette praticamente ogni giorno a sopportare disservizi per l’approvvigionamento idrico.

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Gaza, Castellone (M5S): “Netanyahu compie il passo finale. Abbiamo toccato uno dei punti più bassi della storia moderna.

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“Mentre il mondo continua a discutere sui termini lessicali da utilizzare per definire questo abominio, Netanyahu compie il passo finale: stanotte l’esercito israeliano è entrato a Gaza per raderla al suolo.” così la Vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5S) sui suoi social. “Le poche fonti dalla Striscia parlano di carri armati in ingresso a Gaza City e raid aerei che, come sempre, non risparmiano i civili e le poche costruzioni ancora in piedi. A nulla servono le piazze piene di centinaia di migliaia di cittadini in tutto il mondo, a nulla serve il coraggio eroico della Global Sumud Flotilla che sta provando a raggiungere Gaza via mare per aprire un varco umanitario. A nulla servono le denunce che facciamo nelle aule parlamentari. Il passo finale si sta compiendo. A Gaza l’umanità ha toccato uno dei punti più bassi della storia moderna. E non c’è da offendersi se si dice che siamo tutti complici. Tutti noi che abbiamo assistito inermi a questa tragedia. Il mio cuore è con le centinaia di migliaia di palestinesi che hanno deciso di restare nella loro terra perché non c’è altro luogo in cui possano sentirsi a casa e con le famiglie degli ostaggi israeliani che sono ancora nelle mani di Hamas e rischiano di essere utilizzati come scudi.”

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