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I lavoratori dell’ex Irisbus scrivono ai parlamentari irpini del M5S.

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Alcuni lavoratori dell’ex Irisbus, hanno scritto ai parlamentari irpini del M5S per conoscere lo stato dei fatti sulla ricapitalizzazione ed il riassetto aziendale, dopo gli impegni assunti nell’assemblea straordinaria del 29 gennaio scorso. In pratica i lavoratori chiedono un incontro ai quattro deputati ed al senatore del Movimento 5 Stelle affinché si facciano carico di organizzare una riunione tra i rappresentanti dei lavoratori ed il Ministro del Lavoro e  dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Nella sostanza gli operai dell’azienda vogliono rassicurazioni circa la reale esistenza del “Nuovo Socio”, ricordiamo che il capitale della Industria Italiana Autobus è così suddiviso: il 20 per cento in quota Leonardo-Finmeccanica, il 29,95 per cento Invitalia per la parte statale,mentre per la parte privata è assegnato il 20 per cento a Karsan. Il restante 29,95 per cento spetta ad un nuovo socio industriale che non è stato ancora individuato.

Questa la lettera dei lavoratori ex Irisbus:

“Gentilissimi onorevoli (Gubitosa, Maraia, Pallini, Sibilia e sen. Grassi) avrete certamente appreso dai giornali le nostre preoccupazioni sulla situazione della I.I.A.. Preoccupazioni dovute principalmente ad alcuni passaggi del “Verbale di Assemblea Straordinaria” del 29 gennaio 2019 della società. 

Forse noi siamo anche troppo esagerati nell’esaminare i documenti che ci riguardano ma questa nostra vertenza ci ha insegnato che pensare bene è positivo ma a pensar male non sempre si commette peccato! Saprete sicuramente della nostra richiesta di assemblea fatta alle organizzazioni sindacali e alle RSA di fabbrica, richiesta che ad oggi non ha ricevuto nessuna risposta!

Dati i fatti, quindi, e, per evitare false strumentalizzazioni, sia da una parte dell’informazione sia da parte di altri soggetti, chiediamo a voi, che (nonostante i mille problemi riscontrati in corso d’opera) mai vi siete sottratti al confronto e che state cercando in vari modi di risolvere la questione, di stabilire un incontro con noi operai per aiutarci a capire l’andamento della vertenza ed in particolare per avere delucidazioni sull’Assetto Societario”.

Sicuri di una vostra attenzione porgiamo distinti saluti.

I firmatari: Abbondandolo Mario, Abbondandolo Rocco, Altavilla Antonio, Anzalone Angelo, Archidiacono Francesco, Battista Giulio, Bevere Tiziano, Bove Riccardo, Bruno Luciano, Cappelluzzo Anna, Cappelluzzo Grazia, Cardinale Gerardo, Carpentiere Giovanni, Caso Carmelo, Catalano Lucio, Cecere Piero, Ciccone Oreste, Cocozza Ciriaco, Cuoco Mario, D’Amato Salvatore, D’Antico Silvana, De Matteis Sonia, De Meo Francesco, Delle Grazie Domenico, Di Flumeri Angelo, Flammia Gerardo, Flammia Henry, Freda Carmine, Giacobbe Luigi, Graziosi Michele, Iannuzzi Vincenzo, Iannuzzo Davide, La Luna Salvatore, Leone Maria Libera, Mainolfi Ercolino, Minichiello Francesco, Monciello Alessandro, Oliva Andrea, Oppito Nicola, Palmarozza Nicola, Pannese Giovanni, Peluso Giulio, Piso Gennaro, Ragazzo Rocco, Roberto Manuel, Roina Carmine, Roina Giuseppe, Rossetti Piero, Sallicandro Antonio, Santamaria Alberto, Schiavo Vincenzo, Sica Domenico, Solimine Giuseppe, Spinazzola Arturo, Steriti Antonio, Troise Luca, Vitillo Luigi, Zarra Nicola, Zarrillo Pino, Palumbo Ciriaco, Di Donato Mario

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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