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GDF ARIANO : EVASIONE NEL SETTORE ACCISE SCOPERTI DUE DISTRIBUTORI EVASORI TOTALI

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I FINANZIERI DELLA COMPAGNIA DI ARIANO IRPINO, NEGLI ULTIMI MESI, HANNO
INTENSIFICATO I CONTROLLI NEI CONFRONTI DEI SOGGETTI ECONOMICI
OPERANTI NEL SETTORE DEI “PRODOTTI ENERGETICI” SOTTOPOSTI AL REGIME
FISCALE DELLE ACCISE, SCOPRENDO DUE EVASORI TOTALI.
I SERVIZI SVOLTI NELLO SPECIFICO SETTORE SONO SCATURITI DALL’ANALISI DI
TRE PROFILI PRINCIPALI:
– IL COSTANTE MONITORAGGIO DEI PREZZI APPLICATI ALLA VENDITA;
– I NUMEROSI CONTROLLI SVOLTI NEI CONFRONTI DELLE AUTOCISTERNE DI
TRASPORTO CARBURANTI;
– L’ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI RILEVABILI DALLE BANCHE DATI.
PARTICOLARMENTE EFFICACE SI È RIVELATA L’ANALISI DI RISCHIO SVOLTA
INCROCIANDO I DATI DI CLIENTI E FORNITORI DI DUE AREE DI SERVIZIO
DISLOCATE LUNGO IMPORTANTI ARTERIE STRADALI DEL TERRITORIO IRPINO.
SEGUENDO LE DIRETTIVE DEL COMANDO PROVINCIALE DI AVELLINO, GLI
APPROFONDIMENTI SVOLTI DAI FINANZIERI IN RELAZIONE AGLI OBBLIGHI
FISCALI DEI CONTRIBUENTI ATTENZIONATI, CONSENTIVANO DI RILEVARE UNA
INGENTE EVASIONE FISCALE AI FINI I.RE.S. E I.V.A., CARATTERIZZATA DALLA
SISTEMATICA OMISSIONE DELLE PRESCRITTE DICHIARAZIONI, PER IMPORTI DI
OLTRE 2.000.000 DI EURO.
I RAPPRESENTANTI LEGALI DELLE DUE SOCIETÀ SONO STATI DEFERITI ALLA
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI BENEVENTO PER LA VIOLAZIONE DI REATI
TRIBUTARI PREVISTI DALLA D.LGS 74/2000.
È AGEVOLE INTUIRE COME, SPECIE NEI CENTRI URBANI DI MINORI DIMENSIONI,
SIMILI CONDOTTE ILLECITE COMPORTINO ALTRESÌ, INEVITABILI EFFETTI
DISTORSIVI SULLA CONCORRENZA TRA GLI OPERATORI DI SETTORE.
IL FENOMENO EVASIVO INDIVIDUATO, GIÀ DI PER SÉ ALLARMANTE, È DA
CONSIDERARSI PARTICOLARMENTE GRAVE SE CONTESTUALIZZATO AL
PECULIARE SETTORE IMPOSITIVO DI RIFERIMENTO, QUELLO DELLE ACCISE.
TRATTASI DI UNA TIPOLOGIA DI IMPOSIZIONE CHE, OLTRE A GARANTIRE AGLI
ERARI NAZIONALI UN ELEVATO GETTITO, RAPPRESENTA UN IMPORTANTE
STRUMENTO DI POLITICA ECONOMICA, IN QUANTO PUÒ ESSERE
EFFICACEMENTE UTILIZZATO PER FINALITÀ EXTRA-FISCALI (POLITICA DEL
CONSUMO ENERGETICO, POLITICA DEI TRASPORTI, ECC.) O PUÒ COSTITUIRE LA
LEVA PER IMPORTANTI MANOVRE FINANZIARIE, ATTRAVERSO LE QUALI LO
STATO È IN GRADO DI GARANTIRSI UN NUOVO E MAGGIORE GETTITO CON
PICCOLE VARIAZIONI ALLE RELATIVE ALIQUOTE.
L’ATTIVITÀ DI SERVIZIO NELLO SPECIFICO COMPARTO, NEGLI ULTIMI ANNI
CARATTERIZZATO DALLA RECRUDESCENZA DEL FENOMENO DEL
CONTRABBANDO, TESTIMONIA L’ATTENZIONE DELLE AUTORITÀ VERSO OGNI
FENOMENO ILLECITO, A TUTELA DELLE IMPRESE SANE CHE RISPETTANO LE
LEGGI E, QUINDI, DEGLI INTERESSI ECONOMICI DELLA COLLETTIVITÀ.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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La disumanità dei governi imbelli

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È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).

Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.

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