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Erogazione fondi bando Microcredito da parte di Sviluppo Campania Abbate (PD): “Attese e ritardi uccidono sul nascere imprese giovani”

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NAPOLI – “Il concetto di sviluppo e di occupazione della Giunta Caldoro è confermato dai disastrosi dati del Bando microcredito che aggrava la condizione di sofferenza acuta per i giovani della Campania”. Così Giulia Abbate (PD), presidente della Commissione Trasparenza, che si è occupata dello stato di attuazione del Bando Microcredito 2013 con lo staff di Sviluppo Campania, affiancato dalla struttura dirigenziale regionale preposta alla Programmazione delle Politiche Giovanili. “A distanza di circa un anno, sono state ammesse a finanziamento oltre 1200 domande, con decreti pubblicati sul BURC a partire da aprile. Ad oggi, nessuno dei giovani interessati è stato chiamato a firmare il contratto, con la conseguenza che non è stato erogato un solo euro del fondo Microcredito, con risorse praticamente congelate e che potrebbero avviare immediatamente almeno 2.500 posti di lavoro, oltre all’indotto. Eppure l’interesse dei giovani per l’iniziativa è stato notevole, con domande per circa 160 milioni di euro a fronte di una disponibilità di 70”.

Dall’audizione in Commissione, presenti i consiglieri regionali Lucia Esposito (PD) e Carlo Aveta (la Destra), sono emerse molteplici criticità nella gestione delle risorse affidate alla società Sviluppo Campania, tra cui quella dei tempi lunghissimi per le istruttorie. “La dilatazione dei tempi di attuazione dell’azione Microcredito – ha proseguito Abbate – non è funzionale al desiderio dei giovani di trovare una soluzione allo stato di disoccupazione, finendo per esaltare le sabbie mobili della burocrazia regionale. Peraltro stiamo parlando di misure ‘anticicliche’, che dovrebbero quindi richiedere una velocità ben diversa da quella messa in campo dagli uffici regionali e da Sviluppo Campania”.

La struttura tecnica di Sviluppo Campania ha ammesso i ritardi e le criticità rilevate nella fase di segreteria tecnica e di informazione, lamentando un deficit nell’organico, su cui c’è incertezza allo stato attuale, vista anche la fase di attuazione della legge 15/13 che riordina le partecipate della Regione. Nella relazione hanno annunciato che un primo scaglione di 450 pratiche dovrebbe essere evaso entro novembre, con accelerazione della successiva erogazione dei fondi.

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Attualità

La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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