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Enrico Franza sindaco di tutti : Si apre una nuova era

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Enrico Franza, eletto dalla coalizione di centrosinistra, è ufficialmente da oggi, 13 giugno 2019, il nuovo Sindaco di Ariano Irpino. La proclamazione in una sala consiliare (Giovanni Grasso)gremita di gente, presieduta dal Giudice Pietro Vinetti e dalla Commissione elettorale.    
Proclamati consiglieri: Domenico Gambacorta (sindaco uscente), Emerico Maria Mazza, Ettore Zecchino, Raffaela Manduzio, Antonio Della Croce, Pasquale Puorro, Giovanniantonio Puopolo, Carmine Ruggiero, Filomena Gambacorta, Daniele Tiso, Federico Puorro, Mario Iuorio, Luca Orsogna, Generoso Cusano, Giovanni La Vita, Carmine Grasso.                                                                                                                                La vera e propria rivoluzione culturale in corso, che ha portato all’elezione di Enrico Franza, oggi ha consentito di inaugurare una nuova era, della speranza! Franza è un giovane competente e sensibile, che si adopererà per essere vicino agli ultimi, per dare servizi e opportunità alla collettività, in sintesi, per ridare slancio ad Ariano, farla crescere e progredire. La collettività si attende molto da lui e dalla sua squadra: conta sulle sue idee innovative, sulle sua capacità e disponibilità all’ascolto, ampiamente dimostrata durante la lunga campagna elettorale e che è prerogativa della sua personalità: conta sulla sua trasparenza. Il Comune, ha dettoEnrico in più occasioni, sarà la casa di tutti e lui, il Sindaco di tutti, come ha ribadito anche oggi sui social, condividendol’emozione per l’inizio del mandato e ringraziando per la fiducia,che convertirà in “vicinanza e servizi”. Il feeling instauratosi con la gente durante l’intensa campagna elettorale, non solo non sarà sopito, ma di certo si rafforzerà nel corso del suo mandato. Fino a pochi minuti prima della sua proclamazione, di fronte alle ipotesi che si sono rincorse sulla sfiducia da parte degli uscenti, dotati di un maggior numero di consiglieri, ogni componente della squadra che l’ha sostenuto, è stato inondato da telefonate e messaggi di solidarietà. Tutti andavano nella medesima direzione: “Abbiamo scelto il cambiamento, lasciatelo lavorare, è giovane, ha energia e idee innovative, si faccia uno sforzo, si mettano da parte astio e competizioni, e si collabori tutti insieme per il bene della città. Chi ha votato va rispettato, o ci ribelleremo, scenderemo in piazza!”. Intorno a Enrico dunque, una sorprendente e ritrovata coscienza civica e politica, un coinvolgimento della comunità che fa ben sperare: è stato compiuto il miracolo di riaccendere nella gente la passione politica. Quella che ognuno dovrebbe avere sempre, non soltanto in periodi di elezioni. Finalmente la gente si è sentita, e dovrà continuare ad esserlo, protagonista: ha trovato l’interlocutore al quale raccontare, lamentare, chiedere, suggerire, proporre, sapendo di trovare ascolto. È un tempo nuovo quello che si sta prospettando a questa città, in cui la collaborazione di ognuno, a partire dalle diverse forze politiche, sarà fondamentale per raggiungere un unico obiettivo: far vivere meglio tutti in nome dei diritti e delle opportunità, da creare insieme, in unica grande collaborazione. Prospettiva un po’ idealista? Forse, ma è necessario partire da un sano idealismo, sognare una società nuova, più giusta, e mettersi a lavoro per la sua realizzazione, perché avvenga davvero. Non sarà facile, ne siamo consapevoli, ma sono le sfide più difficili che portano ai risultati più esaltanti, e una volta in gioco, bisogna proseguire con coraggio, un’altra dote che non manca nel carattere del nuovo Sindaco.                                                                                                                                                                                      Buon lavoro a Enrico da parte di tutta la squadra, che apprezzandone le spiccate doti umane e politiche, convintamente l’ha sostenuto fin dall’inizio di questa avventura e continuerà a farlo con entusiasmo.                                                                                                                                                  Floriana Mastandrea

Attualità

Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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La disumanità dei governi imbelli

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È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).

Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.

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