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Emergenza Covid-19 Dietrofront di De Luca sulle restrizioni in Campania

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Questa mattina, dopo un lungo confronto con i rappresentanti delle Camere di Commercio delle province campane Ciro Fiola (Napoli), Andrea Prete (Salerno), Tommaso de Simone (Caserta), Oreste La Stella (Avellino), Antonio Campese (Benevento), il Governatore De Luca ha fatto marcia indietro su alcuni punti dell’ordinanza emessa ieri, che prevedeva  l’obbligo della mascherina, vietava le attività all’aperto (il footing e la corsa) e consentiva le consegne a domicilio (ma non l’asporto) senza limiti di fasce orarie. Dopo la riunione di questa mattina, sono state emesse le nuove disposizioni, quindi dal 4 maggio le pizzerie, i pub e tutti gli esercizi che vendono prodotti gastronomici, potranno attivare il servizio di asporto, con la raccomandazione che la vendita avvenga comunque solo dietro prenotazione telefonica o on line, che le file all’esterno dei locali siano organizzate nel rispetto delle distanze e che i clienti indossino sempre la mascherina. Il mancato rispetto delle regole previste nel nuovo dispositivo, comporterà la chiusura  del locale per una settimana.

La nota dell’unità di crisi regionale

Come comunicato nell’ultima ordinanza, si è svolto questa mattina l’incontro di merito con la task force e i rappresentanti delle Camere di Commercio della Campania – presenti Ciro Fiola (Napoli), Andrea Prete (Salerno), Tommaso de Simone (Caserta), Oreste La Stella (Avellino), Antonio Campese (Benevento) – per affrontare la questione della vendita con asporto.
Si è decisa la riapertura all’attività dell’asporto sulla base di queste norme:
1) Il servizio viene svolto sulla base di prenotazioni telefoniche o online.
2) Il banco vendita sarò posto all’ingresso dell’esercizio commerciale
3) I gestori sono responsabili del distanziamento sociale e anche di quello di eventuali riders per il delivery
4) E’ assolutamente obbligatorio l’uso da parte del personale di mascherine e guanti
5)Il mancato rispetto delle norme comporterà la chiusura per una settimana del locale.
È un atto di fiducia sul senso di responsabilità di tutti. Rimane l’obbligo per ognuno di contribuire alla non diffusione dell’epidemia. Si farà alla fine della prossima settimana una verifica. Eventuali comportamenti errati porterebbero alla revoca di queste decisioni.
– Si è deciso inoltre, anche in conseguenza delle decisioni di questa mattina, di eliminare le fasce orarie in cui era consentita l’uscita dei cittadini. Rimane in vigore la fascia oraria tra le 6 e le 8,30 del mattino che viene riservata a quanti intendono svolgere attività sportiva anche con corsa veloce e senza mascherina (jogging), rispettando comunque il distanziamento sociale.
– Si ribadisce per quanto riguarda la nautica, che sono consentite le attività di manutenzione e rimessaggio e anche la consegna delle imbarcazioni.
– Per quanto riguarda il Napoli Calcio, è stato già trasmesso al Governo il parere favorevole della Regione allo svolgimento degli allenamenti purchè vengano garantite pienamente tutte le esigenza di tutela sanitaria. Per correttezza di rapporti la Regione ha inteso inviare preventivamente al Governo questa valutazione, sollecitando ad horas la condivisione, per poter consentire la ripresa dell’attività già da lunedì.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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