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Emergenza Covid-19 Ariano Irpino-Grottaminarda: uniti per vincere

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Con provvedimento del 20/03/2020- prot.n.3236 il Sindaco del Comune di Grottaminarda, sulla base dell’ordinanza del Presidente della Giunta Regionale della Campania n.17 del 15/03/2020 che applicava delle limitazioni in entrata ed in uscita dal proprio territorio per gli abitanti del Comune di Ariano Irpino, disponeva testualmente:”………..si richiede agli esercenti di attività produttive artigianali e commerciali di vendita al dettaglio autorizzate nell’emergenza ed insistenti sul territorio del Comune di Grottaminarda di vietare l’ingresso nei propri locali del personale dipendente proveniente dal territorio del Comune di Ariano Irpino…”. Tale ordinanza va annoverata tra le ordinanze che il Sindaco ha il potere di emettere non in qualità di capo dell’Amministrazione comunale, ma nella veste di Ufficiale di Governo il quale, in base all’art. 54 comma IV del T.U.E.L., adotta provvedimenti, anche contingibili e urgenti, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Tuttavia il legislatore, consapevole della possibilità che questo potere dispositivo straordinario riconosciuto al singolo Sindaco avrebbe potuto avere degli effetti sui territori vicini, ha stabilito espressamente al comma successivo che “Qualora i provvedimenti adottati dai sindaci ai sensi dei commi 1 e 4 comportino conseguenze sull’ordinata convivenza delle popolazioni dei comuni contigui o limitrofi, il prefetto indice un’apposita conferenza alla quale prendono parte i sindaci interessati, il presidente della provincia e, qualora ritenuto opportuno, soggetti pubblici e privati dell’ambito territoriale interessato dall’intervento”. Sostanzialmente un singolo Sindaco non può adottare delle ordinanze contingibili che abbiano degli effetti riflessi sulle comunità limitrofe o contigue (e per contiguità in senso giuridico si intende una vicinanza che non implica necessariamente che i territori siano confinanti) senza un confronto con le Amministrazioni superiori ed i diretti interessati. Inoltre la situazione di contingenza, non può essere infinita, ragion per cui è illegittima l’ordinanza sindacale urgente che non individui un termine finale di durata degli effetti del provvedimento adottato determinando, viceversa, una deroga all’ordinamento per un tempo non definito (T.A.R. Puglia Bari Sez. II, 04/03/2020, n. 352). È evidente, quindi,che l’ordinanza limitativa dell’accesso dei dipendenti provenienti da un Comune vicino, è un provvedimento certamente dettato dallo spirito di protezione di un Sindaco verso la comunità rappresentata e moralmente comprensibile, ma che, però, non applica ma stravolge le disposizioni regionali le quali prevedono, invece, la possibilità per determinate categorie di lavoratori, di uscire dal territorio comunale purché dotati di strumenti di protezione individuale e sussistenti i presupposti di legge. Senza contare poi che, in base alla sopra citata normativa, tale ordinanza contingibile avrebbe richiesto un atto di assenso da parte delle altre Autorità amministrative. Altrettanto opportuno sarebbe stato da parte del Commissario Prefettizio di Ariano Irpino, condividere con il primo cittadino grottese una linea di azione che tutelasse quei lavoratori arianesi operanti a Grottaminarda e che, alla luce dell’ordinanza sindacale, si sono visti costretti ad una sospensione dell’attività di lavoro con ovvie ripercussioni economiche e senza alcuna certezza per gli stessi della brevità di questa fase di stallo stante la mancata previsione di un termine di efficacia dell’ordinanza. Mai come in questo frangente, la collaborazione tra gli Enti locali può costituire ( e ci si augura che lo costituirà in futuro) un efficace strumento di lotta ad un nemico comune che non distingue tra cittadini arianesi e grottesi i quali, invece, hanno reciprocamente dimostrato una commovente solidarietà, che certamente non verrà dimenticata, indipendentemente dall’esistenza di ordinanze sindacali di dubbia legittimità.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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La disumanità dei governi imbelli

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È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).

Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.

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