Attualità
Emergenza Coronavirus – La FIADEL denuncia la totale assenza di misure di sicurezza per i lavoratori di Irpiniambiente

La FIADEL (Federazione Italiana Autonoma Dipendenti Enti Locali) denuncia la totale assenza di misure di sicurezza per i lavoratori di Irpiniambiente e chiede agli enti preposti un intervento urgente. Questo il comunicato della FIADEL : “Nonostante i precedenti solleciti inviati dalla Fiadel ad Irpiniambiente spa, per l’inosservanza delle prescrizioni previste dalle normative vigenti (D.Lgs. 81/2008), in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, abbiamo riscontrato il disinteressamento della società.
Oggi, viste le disposizioni e le procedure imposte dai decreti del Presidente del Consiglio, per arginare il rischio epidemiologico del COVID-19 si sarebbe dovuto a maggior ragione intervenire in maniera più incisiva, per garantire la salute individuale degli operatori e quella dell’intera comunità.
Purtroppo, invece, abbiamo dovuto constatare che è stata effettuata soltanto una distribuzione parziale di mascherine, che non assicura nemmeno la protezione del lavoratore, costretto dai caporali di turno, a svolgere in modalità interamente manuale il proprio lavoro.
Si precisa che l’equipaggiamento standard comprenderebbe anche occhiali e visori protettivi, elmetto, cuffie, cinture di protezioni, giubbetto ad alta visibilità, guanti per rischi chimici / biologici, tute integrali……sanificazione dei luoghi di lavoro quotidianamente, in base alle mansioni alle quali si è preposti.
Le attività in strada svolte dagli operatoti , anche nell’arco della stessa giornata, sono molteplici e questo rende complessa la valutazione del rischio. Alla scrivente organizzazione, però, nonostante richiesto a Irpiniambiente s.p.a., non è stata ancora data la possibilità di avere copia del Documento della valutazione dei rischi.
Inoltre, anche i Comuni appaltanti i servizi di igiene urbana, i centri di raccolta non svolgono, nel modo dovuto la prescritta vigilanza sulle norme igienico-sanitarie all’interno dei cantieri di propria competenza.
Pertanto, la Fiadel chiede agli organi in indirizzo, di attivare urgentemente tutte le misure necessarie al ripristino della sicurezza e a tutela della salute dei lavoratori del settore igiene urbana, al contenimento del conseguente rischio epidemiologico, originato dalla mancata applicazione delle norme, in considerazione del fatto che i lavoratori e le lavoratrici sono a contatto quotidiano con i rifiuti delle utenze cittadine.
Infine, si ribadisce che in mancanza di urgenti controlli delle autorità competenti, ritenendo difficile mantenere i lavoratori tranquilli, non si escludono azioni spontanee di blocco del lavoro, del tutto legittime, considerata l’incertezza e la crescente preoccupazione degli operatori”.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
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La disumanità dei governi imbelli

È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).
Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.
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